Un presidio davanti allo stabilimento morettese della Giovanni Rana nella giornata di oggi, giovedì 16 novembre, in protesta contro il lavoro precario. È quanto organizzato dalle tre sigle sindacali Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp.
“Due su tre lavoratori - scrivono i sindacati - sono precari, con le donne più precarie degli uomini. I somministrati sono la maggioranza dei lavoratori e mancano fino a tremila euro all’anno a testa dalle loro buste paga dal 2018 al
I sindacati chiedono all’azienda emiliana produttrice di pasta “Assunzioni stabili, che riducano la precarietà”, il “pagamento degli arretrati salariali mancanti già richiesti sia alle agenzie sia a Rana”, “risolvere i problemi di sicurezza”, “un’organizzazione del lavoro rispettosa della dignità delle famiglie” e infine “un adeguamento degli attuali inquadramenti professionali.”
“La contrattazione - scrivono le segreterie che hanno indetto il presidio - rimane per noi la via maestra, ma se ci è negata non esiteremo a proseguire con tutte le altre vie previste dalla legge. Facciamoci rispettare. Come ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento 'Dignità è contrasto alla povertà e alla precarietà’"
Nel pastificio di Moretta, nello stabilimento che fu di Nestlè, operano 350 persone. I somministrati sarebbero circa duecento, stando ai numeri forniti dai sindacati.
Il presidio si è svolto dalle ore 10 di questa mattina e avrà luogo fino alle ore 17.