Gli specializzandi sono il futuro della medicina, e il loro ruolo è fondamentale per garantire la continuità e l'eccellenza nelle cure mediche. Trovare nuove strade per attrarre specializzandi significa garantire innovazione, freschezza delle idee ed energia che i giovani medici portano all'ambiente ospedaliero.
Da questi presupposti è partita la Fondazione Ospedale Alba-Bra, impegnata da anni nell'impresa di attrarre giovani professionisti nel nuovo ospedale dapprima sostenendo delle borse di specializzazione (ad oggi sono 10 le borse di studio garantite per un valore che supera 1 milione di euro) e, dal 2022, con benefit legati all’accoglienza.
Ad oggi sono 18 i medici specializzandi provenienti da tutta Italia (quattro in anestesia e rianimazione, tre in chirurgia generale, due in radiologia, ginecologia e fisiatria, gli altri in ortopedia, medicina interna, nefrologia, neurologia e neurospichiatria infantile) inseriti nel progetto di ospitalità che garantisce loro la copertura dei costi di alloggio nei comuni limitrofi alla struttura ospedaliera.
Un benefit pensato per attrarre medici meritevoli, affinché avvicinandoli alla struttura ospedaliera e togliendo loro dei costi onerosi, siano maggiormente concentrati sulla loro formazione garantendo i turni richiesti e possano in futuro essere riconoscenti verso il territorio che ha permesso loro di crescere professionalmente.
La formazione specializzata contribuisce non solo alla crescita professionale dei medici, ma anche al miglioramento complessivo dei servizi sanitari, introducendo nuove tecniche o approcci all'avanguardia esplorati in altre strutture nel percorso formativo che vede i giovani turnare - con periodi di alcuni mesi - tra i diversi ospedali nel corso del percorso accademico.
“Abbiamo pensato a questo tipo di benefit, seppur molto oneroso per la nostra Fondazione, con un esborso che supera i 120.000 euro annui - per essere maggiormente attrattivi – spiega il presidente Bruno Ceretto –. Come ospedale di territorio dobbiamo puntare su due aspetti. Da un lato sull’eccellenza della struttura con progetti innovativi: ad esempio, l’arrivo dei giovani nei reparti potrebbe migliorare la gestione dei casi lavorando in équipe o contribuire a una visione più fresca sul modus operandi. Inoltre, la loro presenza potrebbe stimolare la collaborazione interdisciplinare e portare a una maggiore efficienza nei processi ospedalieri. Dall’altro lato abbiamo l’ambizione di creare un ambiente familiare che possa farli innamorare dell’ospedale, affinché a fine percorso scelgano di diventare strutturati e rimangano al servizio della nostra cittadinanza”.
“Un’iniziativa importante non solo per il territorio ma per l’intero servizio sanitario nazionale – commenta il presidente onorario Dario Rolfo –, per creare un sistema accogliente nei confronti di medici specializzandi che scelgono gli ospedali lontani dai centri metropolitani, offrendo loro, oltre che vantaggi economici e logistici, anche la possibilità di scoprire un territorio eccellente, allacciando conoscenze e amicizie. Dalle parole dei ragazzi comprendiamo come le Langhe e l’Ospedale Ferrero li accolgano in un’atmosfera di casa, e questo ci rincuora sul buon esito dell’esperienza avviata. Non solo li accoglie un bellissimo ospedale, con macchinari tutti nuovi e tecnologicamente avanzati; ma con il progetto ospitalità li accoglie un territorio che crede in loro e glielo dimostra dando loro una casa e un lavoro, auspicandosi un futuro di proficua collaborazione”.