- 16 novembre 2023, 10:27

L'ex sindaco alla sbarra per le vessazioni alla dipendente del Comune: in tribunale sfilano i testimoni dell’accusa

Prosegue ad Asti il processo per atti persecutori che vede imputato il 72enne Renato Maiolo, per quindici anni alla guida del piccolo municipio della Sinistra Tanaro. Nel corso dell’ultima udienza la lunga deposizione della donna, costituita parte civile: "Costretta a un regime di vita doloroso e vessatorio"

Il palazzo di giustizia di Asti

Proseguirà oggi con l’audizione dei testimoni del pubblico ministero Fabio Bellora e dalle parti civili il processo per atti persecutori che vede imputato l’ex sindaco di Santo Stefano Roero Renato Maiolo, 72enne agricoltore in pensione, per quindici anni primo cittadino del piccolo centro della Sinistra Tanaro (sino al 2019), ora alla sbarra in due diversi procedimenti (oltre a questo, quello seguito all’operazione "Feudo" della Guardia di Finanza per le presunte malversazioni in municipio) e con un terzo ("Feudo 2") per il quale si attende l’esito dell’udienza preliminare aggiornata al 28 novembre prossimo. 

Nel processo avviato nel giugno scorso e che proseguirà oggi con l’udienza programmata davanti al tribunale in composizione monocratica – giudice la dottoressa Elisabetta Chinaglia – si punta a fare luce sulle effettive responsabilità del primo cittadino in merito a quanto denunciato da una dipendente comunale, Clarice Giacone, costituita parte civile col patrocinio dell’avvocato torinese Chiara Luciani, mentre Maiolo è difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio e dal collega astigiano Pierpaolo Berardi

Il tribunale sarà chiamato a verificare l’effettività di condotte che gli inquirenti sostengono essersi verificate in un lasso di tempo compreso tra il luglio 2012 e il 5 agosto 2019, integrando un capo di imputazione che rimanda a quanto contemplato dall’articolo 572 comma 3 del Codice Penale, per una fattispecie di reato punita con la reclusione da 4 a 9 anni.

E’ stata la stessa parte offesa a fornire la propria testimonianza nel corso della lunga deposizione tenuta durante l’udienza del 9 novembre, confermando da parte sua le accuse contenute nella querela di parte dalla quale il procedimento ha preso le mosse. La donna aveva così riferito del "regime di vita doloroso e vessatorio" cui era costretta a causa di "plurime e quotidiane condotte", del terrore che sarebbe arrivata a provare per la sola presenza di Maiolo, sempre a suo dire protagonista di azioni aggressive e minacciose, quando non violente, come nell’occasione in cui, con un pugno, il sindaco avrebbe spaccato il termostato dell’ufficio. 

Sempre a suo dire l’amministratore la costringeva anche a firmare documenti contro la sua volontà, mentre a riprova del perdurante stato di ansia subito a causa dei presunti atti persecutori la donna ha richiamato i malesseri che la indussero a due lunghe assenze dal lavoro, dal febbraio all’agosto 2017 e successivamente nel 2019. 

Dopo l’udienza di oggi il processo proseguirà il 14 marzo 2024 con l’audizione dell’imputato e dei testi della difesa.