Citiamo solo a caso. In questo mese di novembre in Piemonte ci sono la Fiera del Tartufo a Alba, a Murisengo, a Rivalba. Quella della mela a Cavour e Caprie. Il Porro è in festa a Cervere, la Rapa a Druento, il Cavolo-Verza a Montalto Dora, la Zucca a Santena, RossoBarbera a Costigliole d’Asti, la Polenta a Biella. Non dimentichiamo Peccati di Gola a Mondovì. A Torino ci sono Cioccolatò, una Mole di Panettoni e Dolcissima. Tra poco partiranno i Bagna Cauda Days.
E chissà quante sagre o fiere, o manifestazioni enogastronomiche abbiamo dimenticato. Teniamo in considerazione che si arriva da un ottobre di Feste del Fungo, Sagre dell’ Uva, eccetera…Poi, a dicembre partiranno i Mercatini di Natale e i tanti inviti per brindisi, auguri, cene…
Ho provato a cercare nel calendario gli appuntamenti per gennaio e febbraio. Poco o nulla.
Ma perché?
Certo, bisogna tenere conto della stagionalità. Sono consapevole che il Peperone lo si raccoglie in estate, mentre il Cavolo-Verza in autunno-inverno… Ma la polenta la si mangia sempre, la Bagna Cauda anche, i dolci non hanno stagione, così come la Barbera.
Continuando con questi periodi di sovraffollamento, e periodi di desertificazione degli eventi, si finisce per contendersi e strapparsi turisti, visitatori, estimatori, in certi periodi dell’anno, da una località all'altra, per poi morire di inedia in altri mesi.
Per non parlare poi, del mondo della comunicazione: nei periodi "pieni" al massimo si pubblica un trafiletto di segnalazione o si finisce nel calderone degli appuntamenti del week end, mentre invece, ognuno di questi prodotti e ogni evento, meriterebbero un approfondimento a sé, oltre a servizi particolareggiati, per raccontare le bontà del nostro territorio.
Suggerimento per i prossimi anni: una cabina di regia.
Una sorta di calendario condiviso per far sì che l’autunno-inverno in Piemonte non si trasformi sempre in una grande e ingestibile abbuffata, per poi passare alla carestia di altre stagioni.