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Attualità | 07 novembre 2023, 14:41

Deposito rifiuti a Clavesana: manifestazione pubblica e interrogazione in Regione, in attesa del consiglio comunale aperto

Si moltiplicano intanto le prese di posizione pubbliche contro il progetto: dopo Slow Food e Chris Bangle, anche Cantina Clavesana e l'Associazione Calanchi

Il Comitato "Clavesana dice NO al deposito di rifiuti"

Il Comitato "Clavesana dice NO al deposito di rifiuti"

Con l'avvicinarsi della data della Conferenza dei Servizi in sede istruttoria, che avrà l’onere di sviscerare tutti gli aspetti relativi all’insediamento del progetto finalizzato al deposito di rifiuti pericolosi e non presso l’area industriale di Clavesana, fissata dalla Provincia di Cuneo per la mattinata di martedì 21 novembre prossimo, continuano a moltiplicarsi prese di posizione pubbliche e annunci di iniziative correlate alla sentita questione.

Dapprima la Fondazione Slow Food Italia, attraverso le parole della sua direttrice generale Serena Milano, ha stigmatizzato l’ipotesi del progetto, per difendere la presenza e lo sviluppo sociale e turistico in un territorio con bellezze naturali uniche e insediamenti produttivi di rilievo, a partire dal birrificio Baladin a Piozzo e dalla sede dell’Associazione allevatori Bovini di Razza Piemontese a Carrù.

Dopo le dichiarazione pubbliche della realtà che fa capo a Carlin Petrini e di quelle del designer Chris Bangle, “papà” delle Panchine Giganti, nelle ultime ore è stata la volta delle dichiarazioni contro l’insediamento da parte di Giovanni Bracco, Presidente della società cooperativa Cantina Clavesana, realtà di tipo consortile che riunisce oltre duecento produttori e di Anna Bracco, presidentessa dell’Associazione culturale per la valorizzazione dei Calanchi.

Il primo enfatizza la necessità di proseguire nel percorso virtuoso che ha portato l’azienda che rappresenta ad essere non solo un punto di riferimento economico ma anche un motore per la vita sociale del paese e del territorio, possibilità correlata strettamente a come quest’ultimo viene utilizzato e rispettato, mentre la seconda punta l’attenzione sulla bellezza del paesaggio che circonda il tratto del Tanaro che attraversa il territorio clavesanese, lanciando la proposta di sostituire un progetto impattante come quello previsto con la creazione e l’allestimento di una zona di osservazione privilegiata dello spettacolo dei calanchi, le formazioni geologiche peculiari che danno il nome all’associazione.

Fin qui le prese di posizione nate finora a supporto del lavoro di sensibilizzazione che sta conducendo il neonato comitato “Clavesana dice NO al deposito di rifiuti”, intersecandosi con la sua organizzazione e gestione: sia Serena Milano che Chris Bangle che Giovanni Bracco fanno infatti parte del direttivo del soggetto associativo popolare nato per opporsi al progetto.

E proprio il Comitato ha proposto alcune ore fa una manifestazione pubblica in prossimità del sito su cui dovrebbe sorgere il deposito di rifiuti pericolosi “per dire No tutti insieme al progetto e per dire SI’ alla salute, alla bellezza e all’integrità del territorio”. L’appuntamento, aperto a tutti quelli che condividono l’istanza, è per domenica 12 novembre alle ore 14,30 nell’area industriale di Cascina San Giovanni sulla Fondovalle Tanaro di fronte alla frazione Tetti.

Parallelamente, su richiesta del gruppo consiliare di minoranza “Clavesana per cambiare”, il sindaco Luigi Gallo dovrebbe essere in procinto di convocare una seduta di consiglio comunale aperta agli interventi esterni, con la trattazione di un ordine del giorno relativo al progetto, al fine di fare chiarezza, come richiesto dai consiglieri Occelli, Ferrua e Gallo, su tempistiche, modalità e motivazioni che hanno portato a deliberare una serie di varianti urbanistiche nonché la vendita del terreno da parte del Comune all’azienda proponente Cement.

Infine, a testimoniare che la tematica pare avere conquistato un'importanza tale da essere trattata anche in sedi istituzionali sovraprovinciali, è stata annunciato per la settimana in corso il deposito di una interrogazione in Consiglio Regionale da parte del consigliere albese Ivano Martinetti del Movimento 5 Stelle, che dichiara: “L’assoggettamento a Valutazione di Impatto è onere della Provincia. La Regione è chiamata invece ad esprimere il parere sugli aspetti ambientali attraverso l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA); è nostra intenzione sottoporre la questione alla Giunta, anche perché la realizzazione di un progetto del genere sarebbe controproducente per la rete economico-turistica presente a Clavesana e dintorni, con conseguenze ad ampio raggio, anche sulla Langa UNESCO, che da anni sta lavorando per migliorarsi sul piano ricettivo e turistico”.

CRONISTORIA DEL PROGETTO

Settembre 2012 - il Consiglio Comunale approva la variante 7 al Piano Regolatore che elimina, relativamente alla possibilità di insediamento, le tabelle ministeriali di riferimento per le aziende insalubri di primo grado tra cui: "amianto(asbesto)", "mercurio", "cadmio". (fonte: sezione "amministrazione trasparente" sito web Comune di Clavesana)

Ottobre 2020 - l'azienda comunica al Comune di voler effettuare attività di recupero rifiuti inerti, selezione di rifiuti misti da cantieri edili, "stoccaggio di rifiuti pericolosi e non (...), quali guaine, lane di roccia e materiali assorbenti"  (fonte: delibera di giunta n.65 del 7/10/2023).

20/5/2021 - l'azienda presenta in Provincia gli elaborati relativi al progetto (fonte: esito procedimento di verifica n.3018 del 18/08/2021 della Provincia di Cuneo)

24/5/2021 - la Provincia emette avviso di avvenuto deposito del progetto, avvisa il proponente dell'avvio del procedimento, pubblica gli elaborati e chiede ai soggetti interessati l'apporto istruttorio (fonte: esito procedimento di verifica n.3018 del 18/08/2021 della Provincia di Cuneo)

30/7/2021 - il consiglio comunale approva la variante parziale n.11 contenente tra l'altro l'ampliamento della zona produttiva P3 su richiesta dell'azienda proponente "per la messa in riserva e recupero di rifiuti inerti (laterizi, intonaci e conglomerati di cemento, calcestruzzo e conglomerati bituminosi, ecc..") (fonte: sezione "amministrazione trasparente" sito web Comune di Clavesana)

18/8/2021 - esito procedimento di verifica n. 3018 redatto dalla Provincia, in cui viene evidenziato che la Valutazione di Impatto Ambientale "riguarda un'area (...) dove è prevista un'attività di gestione dei rifiuti e prevede il trattamento di oltre 3.000 T/anno di rifiuti pericolosi e quasi 70.000 T/anno di rifiuti non pericolosi; tra i primi devono essere evidenziati i rifiuti contenenti amianto, i rifiuti provenienti dalle bonifiche, le terre e le rocce contaminate, le miscele bituminose contenenti catrame si carbone, i RAER, le batterie" (fonte: esito procedimento di verifica n.3018 del 18/8/2021 della Provincia di Cuneo)

ottobre 2021 - il Comune vende l'area di sviluppo del progetto al proponente per circa 300.000€ (fonte: amministrazione comunale a latere dell'assemblea del 6/10/2023)

23/6/2023 - il proponente deposita presso la Provincia istanza e documentazione in merito al progetto modifica Dell'autorizzazione Unica Ambientale (AUA) (fonte: Avviso al pubblico della Provincia di Cuneo pubblicato all'albo pretorio l'8/9/2023)

19/9/2023 - il Comune di Clavesana affigge al proprio albo pretorio l'avviso pubblico della Provincia di cui sopra (fonte: avviso alla popolazione del Comune di Clavesana datato 5/10/2023)

7/10/2023 - la giunta del Comune approva, pubblica e inoltra alla Provincia la delibera n.65 in cui esprime "ferma contrarietà (...) rispetto al progetto presentato." Contestualmente inoltra, alla Provincia, su richiesta dei proponenti, le osservazioni della popolazione firmataria con le 426 firme in allegato.

21/10/2023 - Tredici Comuni ufficializzano il proprio supporto al Comune di Clavesana relativamente alla contrarietà al progetto.

23/10/2023 - viene fondato il comitato "Clavesana dice NO al deposito di rifiuti" con 97 soci fondatori, diventati ad oggi poco meno di 500, con lo scopo di intraprendere tutte le azioni utili ad evitare l'insediamento del deposito.

Redazione

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