Continua a fare discutere il progetto della tangenziale di Verzuolo che ha coinvolto anche i cittadini di Manta i quali hanno organizzato, nelle scorse settimane una raccolta firme coordinata dall’ex sindaco del paese Giovanni Quaglia.
Il tracciato della nuova tangenziale che passerebbe nella campagne di Manta e Verzuolo, rende perplessi alcuni residenti dei due paesi, che pensano di costituirsi in comitato dopo aver raccolto le firme per una petizione.
La situazione a Manta e Verzuolo indicava chiaramente che l'implementazione di un'infrastruttura così significativa avrebbe sollevato domande.
Fino a questo momento, le perplessità erano principalmente emerse da alcuni residenti e proprietari di terreni agricoli nella zona sud-est di Verzuolo, precisamente nelle località di Papò e Chiamina, a Verzuolo e di via Gerbola a Manta, dove il tracciato passerebbe vicino agli impianti sportivi e l’acquedotto comunale senza tener conto della disposizione dei filari dei frutteti, che verrebbero soppressi o comunque interrotti dal passaggio dell’infrastruttura.
La tangenziale di Verzuolo era stata vista all'interno dei confini comunali come un'opera necessaria, per come hanno sempre detto dall’amministrazione comunale: “Fare in modo che i camion ed i Tir non passino più per il centro del paese e della frazione di Falicetto, dove ci sono molti magazzini che lavorano e commerciano la frutta”.
L’infrastruttura era stata approvata dalle due grandi aziende di Verzuolo: la cartiera Smurfit Kappa (ex Burgo) e la Tonoli, che si occupa di trasporti e logistica e ha costruito i capannoni a Villanovetta sull’area dismessa dalla cartiera Scott, di fronte alla nuova rotatoria realizzata sulla strada provinciale Saluzzo-Busca-Cuneo, davanti la supermercato Md, a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti al Comune e passata sotto la proprietà della Provincia.
Nella petizione sottoscritta da “Un gruppo di Cittadini perplessi e che vogliono valutare soluzioni alternative” vengono espresse le considerazione su quella che i firmatari definiscono con perplessità ‘tangenziale’ perché non la ritengono tale.
“La cosiddetta ‘tangenziale’ Verzuolo-Manta, -scrivono - definirla tale ci sembra un po’ fuori luogo, con notevoli svantaggi per Manta e il territorio. Penalizzerebbe l’accesso agli impianti sportivi di via Gerbola (sulla S.p. 203) danneggiando inoltre un’ampia area di terreno frutticolo, ennesima profonda ferita nel territorio, sia a Manta che a Verzuolo. Molti appezzamenti verrebbero brutalmente sfregiati e di fatto diventerebbero inutilizzabili, contrariamente alla politica del risparmio del suolo agricolo oggi in atto".
"È stata definita - dicono i firmatari - un’opera strategica per tutta la Provincia di Cuneo. Ma prima di realizzare opere strategiche per la viabilità del Saluzzese si dovrebbe risolvere il problema dei collegamenti a scorrimento veloce verso gli svincoli autostradali, consci dello stato in cui versano le attuali strade e la loro pericolosità.
Ci piacerebbe capire cosa ne pensa l’Amministrazione Comunale Mantese: ci domandiamo se sia stata coinvolta nell’iter procedurale della progettazione. Facciamo inoltre notare che nei pressi dello svincolo di questa futura strada con via Gerbola, dove dovrebbe sorgere una rotonda, vi è il pozzo dell’acquedotto comunale. Un sicuro e certo intensificarsi del traffico, non comporterà problemi per le falde acquifere del pozzo stesso?
Perché non pensare a vie di trasporto alternative, con una riqualificazione dell’esistente ferrovia, molto meno impattante dal punto di vista ambientale, prima di creare l’ennesimo danno al territorio senza però risolvere la questione di fondo?”.
A questo proposito, Paolo Vassallo, di Manta, uno dei firmatari della petizione, fa notare che ci sono molti punti critici: “Se teniamo conto che la maggior parte dei camion che passerebbero sulla tangenziale sono diretti al porto di Savona e quindi devono accedere all’autostrada, passando da Manta allungherebbero il percorso, tenendo anche conto che verrebbero tutti convogliati sulla strada provinciale 161, la Saluzzo-Villafalletto-Cuneo, che presenta addirittura 51 punti critici. A partire dalla chiesetta della Gerbola prospiciente la strada, che proprio in quel punto si restringe. A mio parere - sottolinea Vassallo - servirebbe potenziare la provinciale 161 ed allargarla nei punti in cui necessita".
Inoltre, nel tracciare il progetto non si è tenuto conto degli appezzamenti agricoli che verrebbero tagliati in modo obliquo con l’abbattimento di molti filari.
"Perché - chiede Vassallo - non si può ripristinare la ferrovia Cuneo-Saluzzo- Savigliano con i treni merci che poi raggiungerebbero Savona, creando magari un interporto per il carico e lo scarico?”.
Fautore del trasporto su ferrovia anche Teresio Giolitti di Verzuolo, che guardando il tracciato dell’infrastruttura osserva: “La sua vicinanza con la zona su cui verrà costruito l’ospedale unico, sulla strada tra Saluzzo e Savigliano, sarebbe fonte di inquinamento acustico dato l’elevato traffico che transiterebbe dietro il sito del nuovo nosocomio: potrebbe anche essere di 300 mezzi pesanti al giorno".
"Riguardo al trasporto su rotaia - sostiene Giolitti - da Rete Ferroviaria Italiana ci è stato risposto che i vagoni con sopra i bilici sarebbero troppo pesanti per gli attuali binari”.
È di questi giorni la notizia che Rfi sta studiando, entro il secondo semestre 2024, un Documento di fattibilità per i lavori di adeguamento merci sulle linee Fossano- Cuneo, Cuneo-Saluzzo-Savigliano e Cuneo-Borgo. Potrebbero quindi esserci delle buone speranze.
Intanto, nel comune di Verzuolo nelle scorse settimane il consigliere di minoranza Luigi Vallome ha richiesto la convocazione della Commissione Agricoltura e successivamente si è tenuto un Tavolo con i rappresentanti delle associazioni di categoria.