"Nel tavolo ordine e sicurezza i temi che riguardano la città si pongono con grande chiarezza e tramite numeri oggettivi, così da organizzare e realizzare strumenti e interventi commisurati alla realtà della situazione di alcune aree. Nessuno ha ai detto di avere la bacchetta magica e di poter risolvere una tematica così seria e gravosa da un giorno all'altro ma, altrettanto, si deve ragionare su Cuneo e non su aree di diversa ampiezza".
Parole dell'assessore cuneese Cristina Clerico, interpellata nel corso del consiglio comunale di ottobre dal consigliere Franco Civallero (FI) in merito alle situazioni di disagio, violenza e illegalità che alcune aree e quartieri del capoluogo vivono ormai da anni su base settimanale.
"Non ci anima il desiderio di incuria e non 'passeggiamo e basta' per le aree più critiche della città ma ascoltiamo e ci confrontiamo con i residenti, da buoni amministratori – ha aggiunto Clerico - . Chiara la nostra posizione: stiamo dalla parte della legalità, chiunque ne sia portatore, sempre e comunque".
"Ma invito i consiglieri all'attenzione – ha concluso l'assessore - . L'equazione 'straniero=criminale' è pericolosa, specie per i residenti, perché mina la sensazione di sicurezza e fomenta l'aggressività, distruggendo il dialogo e lo sviluppo della città".
Civallero: "E' il Far West. Come si vuole agire?"
"Da quando ho presentato l'interpellanza la situazione non si è certo risolta, anzi – ha detto Civallero - . Bigellonaggio, spaccio e accattonaggio aggressivo si sono ormai distribuiti sulla città a macchia d'olio: i recenti fatti di violenza in corso Giolitti limite estremo di una situazione di vero disagio".
"Da piazza Boves ricevo settimanalmente segnalazioni di difficoltà da parte dei cittadini, che si trovano a dover affrontare le situazioni totalmente da soli – ha aggiunto il forzista - . Stesso discorso per i giardini Fresia, recentemente ritornati allo stato di degrado che ben abbiamo conosciuto negli ultimi anni. L'incuria di provvedimenti concreti e tangibili ha dato il via a una spirale di atti d'attacco e di difesa continui: perché non attivare l'ausilio dei militari coinvolti nel progetto Strade Sicure? Come si vuole mettere fine a questo Far West?"
Sturlese e Boselli s'interrogano sulle ragioni dietro il degrado
A intervenire nella discussione i consigli Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) e Giancarlo Boselli (Indipendenti).
"I problemi individuati dal consigliere esistono, bisogna solo capire come affrontarli – ha commentato il decano della sinistra consigliare - . La denuncia è legittima ma è davvero così utile? Forse serve capire meglio perché questi fenomeni avvengano, per combatterli".
"Dire Strade Sicure equivale a dire 'intervento dell'esercito'. I militari, su base nazionale, sono 1500 e credo quindi sia difficile immaginare di governare fenomeni simili tramite l'esercito. Difficile e sbagliato: queste situazioni sono figlie di condizioni createsi nel tempo, che costituiscono fenomeni di grande rilievo irrisolvibili dal solo punto di vista della pubblica sicurezza. Tossicodipendenza e spaccio problema serio a livello mondiale, anche con incidenza di mortalità altissima. Finché non creeremo una società che proponga spunti e occasioni di partecipazione attiva e decorosa nei quartieri non riusciremo a risolvere nulla: è l'atteggiamento della società che deve cambiare".
"In più di un anno di mandato elettorale il consiglio ha affrontato questo problema in diverse occasioni e credo sia utile capire a che punto siamo – ha aggiunto Boselli - : in questi mesi ci sono state delle evoluzioni e la questione non credo sia mai stata davvero affrontata soltanto da uno dei punti di vista possibili. Nell'insieme l'amministrazione comunale ha dato segnali molto chiari in merito alla contezza delle problematiche da affrontare".
"Penso non ci si debba confondere, però. La nostra città vive questi fenomeni come qualunque altro centro urbano di una certa importanza in Italia e nel mondo ma il livello d'integrazione dei migranti su Cuneo è alto. Migranti che sono anche tra le prime vittime della violenza organizzata nelle strade" ha aggiunto l'Indipendente.
"Il Comitato di ordine pubblico e sicurezza sa benissimo chi sono i protagonisti di questi fatti di criminalità: non più di 20 o 30, sempre gli stessi, fermati anche due o tre volte al giorno – ha concluso Boselli - . Queste persone non possono tenere in ostaggio una città intera, vanno tolte dalla strada".