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Attualità | 26 ottobre 2023, 19:14

Il nuovo numero di "Studi Monregalesi" è dedicato ad Agide Noelli

La mostra a lui dedicata è allestita nell'ex chiesa di Santo Stefano dove, sabato 4 novembre alle 16, si terrà la presentazione del catalogo

Il nuovo numero di "Studi Monregalesi" è dedicato ad Agide Noelli

Sabato 4 novembre alle 16 sarà presentato nello spazio espositivo della ex Chiesa di Santo Stefano a Mondovì Breo, dove è aperta la mostra di acquerelli di Agide Noelli, il Catalogo della mostra, con la presenza degli autori degli scritti.

L‘esposizione di Agide Noelli arriva in occasione della riapertura al pubblico della sala dopo gli ultimi restauri che il Comune ha messo in cantiere all’interno della antica Confraternita e protrattisi fino a giugno di quest’anno. In mostra sono esposte decine di opere pittoriche, alcuni disegni di architettura e alcuni dei volumi a stampa da lui curati. Si è però voluto che il fascicolo di accompagnamento alla esposizione servisse a contestualizzare l’opera pittorica di Agide Noelli con riferimenti alla vita e alle relazioni sociali e culturali di Noelli a Mondovì nel periodo di residenza in città (1920-1954).

Originario di Piacenza dove era nato nel 1870, con licenza superiore in architettura presso la Accademia Albertina di Torino (1892), docente nella stessa Accademia prima e poi al Politecnico di Torino, a Mondovì si trova ad esercitare ancora in minima parte incarichi di docente (al Liceo “Beccaria”), ma molto di più incarichi di indirizzo a fianco delle amministrazioni comunali e dell’opinione pubblica tramite la stampa locale. Sempre praticando anche l’attività di grafico, come già aveva fatto in precedenza, per edizioni poi uscite a stampa anche di una qualche importanza e tiratura, a Mondovì, Torino e Milano e, ancora, esercitandosi come pittore en plein air in città e dintorni.

A Mondovì si trova a lavorare gomito a gomito con personaggi importanti ma anche molto diversi da lui per formazione e aneliti culturali, più anziani o più giovani, ma tutti anche con molta volontà d’arte, non solo con “amore per le belle arti” ma anche con impegni precisi nella “arte del costruire”. Con Agide Noelli operano in città Nino Fracchia (1888-1950), Francesco Trigari (1802-1988), don Carlo Rulfo (1907-1975) e altri nei vari uffici pubblici e privati. In mostra sono state esposte solo vedute di Mondovì e del Monregalese ma anche altre vedute, sempre ad acquerello e a tempera. Accompagnate però da alcune tavole per progetti di architettura in città e al Santuario di Vicoforte: poche perché pochi i progetti reperibili e perché risulta esigua la schiera di opere a lui affidate. Disegni però chiarissimi e definitivi anche se non da considerare “disegni esecutivi” in senso stretto.

Disegni a matita e a penna che destano meraviglia per la precisione e per l’impegno profuso nel tratto e nell’impostazione grafica. Chi scrive ne parla diffusamente nel presentar. Di grande meraviglia è anche l’impegno di Agide Noelli nella stampa, già nel 1914, con Luigi Melano Rossi, del volume Il Tempio della Pace in val d’Ermena presso Mondovì, editori Alfieri e Lacroix, Milano. Del volume A. Noelli disegna la copertina, ma anche “tre rilievi architettonici come allegati e 23 tavole fuori testo a colori e in tipo-incisione”. Alla stesura del libro, come docente di Accademia, Noelli può aver dato anche informazioni e direttive e può avere anche messo mano all’impaginazione. Il volume, comunque, resta arricchito dai suoi disegni tecnici (efficaci gli spaccati di chiese), vedute d’insieme e d’ambiente, rilievi artistici e suggerimenti per restauri. Ma apporti di storico nel testo non sono documentati. Come non sono conosciuti o tramandati i meriti suoi come Ispettore Onorario per i Monumenti dopo il 1936, quando fu chiamato a proseguire l’opera di Giovanni Vacchetta per il Monregalese.

Paolo Lamberti si sofferma su di Noelli conferenziere come riferito dalla stampa locale e Teresio Sordo nella Postfazione si occupa del lascito di opere pittoriche nel suo insieme. Alla sua attività di storico e di pubblicista si dedicano poi ampiamente Lorenzo Barucco e Michelangelo Giaccone. Passando alla attività pittorica appare subito evidente la scioltezza nella tecnica dell’acquerello sia nel rilievo di antichi affreschi che nella proposizione di scorci dal vero assecondando la sua insaziabile volontà di rappresentazione. Qui però si rimanda alla descrizione e ai giudizi critici più meditati di Ernesto Billò che ha scelto le opere in allestimento e che largamente commenta l’opera sua. Il Catalogo, che si presenta come il numero 44 della rivista, risulta importante in quanto rende omaggio alla memoria di un personaggio monregalese a suo tempo singolare ma in seguito, almeno per gli ultimi cinquant’anni, quasi dimenticato.

Parlare di Agide Noelli ha dato così l’occasione di ritornare ad un particolare risvolto della storia di Mondovì, un periodo di molte risorse che vengono impiegate per consolidarne la specificità: città policentrica, aperta più verso l’esterno che verso sé stessa e città di sperimentazioni artistiche che vanno dal romanico-gotico resuscitato all’art-nouveau e allo “stile fascista” con molti attori protagonisti, ognuno con proprie convinzioni e realizzazioni senza troppe concordanze. E’il periodo dell’arrivo della ferrovia Torino-Savona ma anche di importanti progetti e lavori sul Corso dello Statuto, dello scoprimento degli archi gotici in Piazza Maggiore, della costruzione del Casotto neogotico in Belvedere e di “villa delle Pergole” (villa Nasi) a ridosso di via della Cornice.

E’ il periodo della Casa del Fascio e della Casa del Balilla. A tutte queste iniziative Agide Noelli guarda come operatore distaccato, lavorando poco come architetto, moltissimo come paesaggista acquerellista, molto come commentatore e suggeritore sui fogli locali e nelle sale di conferenze, negli uffici del Comune e al Liceo. Abitante a Piazza dagli anni Venti agli anni Cinquanta, occupando uno spazio di rilievo indubbio nella storia della Città.

Lorenzo Mamino, Direttore della rivista Studi Monregalesi 

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