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Attualità | 26 ottobre 2023, 14:13

Conflitto israelo-palestinese: anche Cuneo chiede la pace

I fatti scaturiti dall'attacco terroristico del 7 ottobre scorso arrivano in consiglio comunale con ordini del giorno presentati da Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, Indipendenti e le forze di maggioranza al completo

Il consiglio comunale di Cuneo - foto di repertorio

Il consiglio comunale di Cuneo - foto di repertorio

L'eco dell'attacco terroristico operato dall'organizzazione Hamas lo scorso 7 ottobre risuona anche nell'aula del consiglio comunale di Cuneo. Sono tre, infatti, gli ordini del giorno presentati dai gruppi consigliari sull'argomento, che verranno discussi tutti nel corso della serata di martedì 31 ottobre.

Firmatari dei documenti i gruppi Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia, Indipendenti e l'insieme delle forze di maggioranza (Centro per Cuneo, Partito Democratico, Crescere Insieme, Cuneo Solidale e Democratica e Gruppo misto di maggioranza).

"Evitare schieramenti emotivi"

Il primo documento fa riferimento all'appello lanciato dalla rete italiana Pace e Disarmo, a cui si sono unite la sezione cuneese e il Comitato Vivere la Costituzione: si chiede sostanzialmente che la città aderisca all'appello stesso. 

La rete sottolinea come non ci siano giustificazioni all'uso indiscriminato e folle della violenza da parte dell'organizzazione terroristica Hamas, nemmeno i decenni di repressione perpetrata da Israele: “Oggi occorre evitare ogni forma di schieramento emotivo a favore di una delle due parti in causa, perché nociva al raggiungimento di un esito positivo del conflitto".

Due Stati, stessa capitale

Il secondo documento – che vede Paolo Armellini come primo firmatario - chiede al presidente del consiglio comunale di farsi portavoce di una serie di richieste agli organi istituzionali deputati: il cessate il fuoco immediato, il rilascio incondizionato dei cittadini israeliani e stranieri tenuti in ostaggio, sanzioni nei confronti di qualsiasi parte terza che risulti aver facilitato gli attacchi di Hamas.

Si sottolinea anche la necessità di giungere a una realtà che veda due stati sovrani e democratici che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza con Gerusalemme come “doppia capitale”.

Obiettivo, fermare la spirale di violenza

Il terzo ordine del giorno, infine, si dice convinto di promuovere la pace nel condannare gli attacchi di Hamas e ogni altro atto di guerra che coinvolga civili di qualsiasi appartenenza.

Gli scriventi auspicano anche che la comunità internazionale si attivi per tentare di fermare la nuova spirale di violenza e chiedono al sindaco di trasmettere l'ordine del giorno ai parlamentari del territorio perché ne discutano nelle sedi istituzionali opportune.

Simone Giraudi

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