Attualità - 26 ottobre 2023, 08:10

Cuneo e la Granda sempre più cementificate. Sturlese: “Chi si ricorda di aggiornare il Piano Regolatore?”

Il decano del consiglio comunale commenta i dati del rapporto sul consumo di suolo, che vede il cuneese in testa alla classifica regionale, chiedendo alla maggioranza un'azione concreta. Spedale: “Mai stati sordi alla tematica, ma la revisione del Piano è cosa complessa”

Il polo logistico ai Ronchi di Madonna dell'Olmo

Un dato che inquieta e preoccupa. Fin dall'inizio il nostro gruppo si spende nel criticare il Piano Regolatore e chiederne la revisione: l'abbiamo fatto diversi anni fa chiedendo il censimento delle aree fabbricabili e delle case sfitte, che le amministrazioni comunali che si sono susseguite nel tempo hanno sempre rifiutato di fare”.

Commenta così Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), decano del consiglio comunale del capoluogo di provincia, la notizia comparsa sul nostro giornale nella giornata di ieri (25 ottobre) e incentrata sulla presentazione dei dati del rapporto “Il consumo di suolo in Italia 2023” del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente. Rapporto che pone la Granda alla testa della classifica piemontese sul consumo di suolo, con la cementificazione di ben 179 ettari (undici in più rispetto alla provincia torinese).

Sturlese: "La revisione del Piano 'argomento dimenticato'"

Il Piano Regolatore è del 2008 e al tempo si poteva difenderne la 'freschezza' ma ogni dieci anni si dovrebbe revisionare – prosegue Sturlese - : la sindaca ha inserito nel proprio programma la revisione ma potrebbe fare come a Torino ed esprimere una dichiarazione programmatica per dare l'avvio effettivo all'attività di analisi e ammodernamento”.

Il problema è che l'argomento della revisione del Piano Regolatore è ormai diventato tangenziale, lo si cita ogni tanto ma senza spenderci troppo tempo: uno degli 'argomenti dimenticati' del nostro Comune” aggiunge ancora il membro di Cuneo per i Beni Comuni.

L'affaire polo logistico MIAC

Ttra le voci più incisive del rapporto per quanto riguarda la provincia cuneese e le infrastrutture della città capoluogo, quella che riguarda il polo logistico dei Ronchi (sorto sui terreni ex MIAC).

Quel polo logistico è stato inserito nel Piano Regolatore nel 2018 – commenta ancora Sturlese - . La società, e quindi il Comune di cui questa è partecipata, si è comportata come un nobile decaduto che vende i propri gioielli. E, di risorse preziose, negli anni ce ne siamo già mangiate diverse”.

Spedale: "Tema delicato, non ci sono passi rapidi"

Le sue rimostranze Sturlese non ha mai mancato di farle presente alla maggioranza di governo della città, in sede di commissione consiliare o di consiglio comunale. E l'assessore Alessandro Spedale, come si è già trovato a fare dall'inizio di questa nuova consigliatura, anche in questo caso rigetta le accuse di “fare orecchie da mercante”: “Il tema è importante e delicato, e proprio per questo c'è un'attenzione da parte dell'intera amministrazione molto particolare”.

Siamo pronti a realizzare valutazioni specifiche e puntuali: è giusto iniziare, con le interlocuzioni relative al nuovo Piano Regolatore, e gli uffici stanno lavorando per l'attualizzazione degli strumenti di analisi urbanistica – aggiunge l'assessore - si dovrà poi studiare come negli anni il Piano Regolatore è stato attuato e come intervenirci, senza trascurare l'aspetto ambientale. È un lavoro complesso, fatto di passaggi non facili e non rapidi per raggiungere una sintetizzazione ben chiara e solida”.

Insomma, non siamo mai stati sordi alla tematica. Ma capisco che ognuno abbia le sue visioni (anche basate sull'oggettività di alcuni dati)” conclude Spedale.