In italiano è conosciuto come “grifola frondosa”, ma in Piemonte è più comunemente appellato barbisin, uriin o pruna (a seconda delle zone). Si tratta di un fungo che cresce di solito sotto le piante di castagno, ma non in una quantità tale da renderlo comune. E tutt'altro che comune è stato il ritrovamento di un esemplare di undici chili e trecento grammi nei boschi attorno a Roccavione.
A beccare la gigantesca grifola Cristian Verdone, un nostro lettore che nel tempo libero si occupa di gestire alcuni boschi di famiglia in frazione Imperiale. Dopo averlo portato a casa Cristian si occuperà – com'è normale per questa varietà commestibile – di bollirlo in acqua e aceto e poi conservarlo in una composta di olio, chiodi di garofano e alloro.
“E' davvero raro trovare un esemplare così grosso – racconta Cristian - . L'aveva fatto tanti anni fa il nonno di mia moglie, proprietario originario dei castagneti di cui adesso, quando posso, mi occupo io”.
“Il nonno” - come affettuosamente lo chiama Cristian – è riuscito a tramandargli la passione per la cura del bosco e delle vite che lo popolano. Purtroppo, è venuto a mancare nel marzo 2020. “Ho pensato subito a lui quando ho trovato la Grifola – conclude Cristian, commosso - , mi è sembrato che 'la storia' si ripetesse. Credo sarebbe stato felice di trovarlo lui stesso, o quanto meno di vederlo”.