Attorno alle 14 si conosceranno i risultati delle analisi effettuate 24 ore fa sull'acqua di Cuneo. Risultati che si spera possano normalizzare la situazione e rendere finalmente potabile l'acqua del capoluogo.
Dopo quattro giorni, infatti, nonostante non ci sia più torbidità, provocata dal cosiddetto materiale di sospensione, resta ancora al di sopra dei valori di legge la carica batterica dell'acqua che esce dai rubinetti dei cuneesi. Un valore che si sta riducendo di analisi in analisi, ma non al punto da rendere potabile l'acqua.
"La rete è molto estesa e questo rende i tempi di risoluzione più lunghi che altrove, oltre che più complessi - spiega il presidente di ACDA Livio Quaranta. Stiamo effettuando prelievi ogni sei ore. I campioni raccolti analizzati e poi inviati all'Asl, ma solo dopo 24, così da consentire ai batteri eventualmente presenti di maturare. I risultati di ieri sera, che facevano riferimento al prelievo di domenica, non erano ancora a posto. Speriamo in quelli di oggi, che refertano l'acqua prelevata ieri verso le 12".
Una situazione, per Cuneo, che ha generato numerose proteste tra i cittadini. Ma che non era in alcun modo prevedibile né evitabile, essendo la contaminazione iniziale avvenuta proprio alle sorgenti, in valle Gesso, colpita da un vero e proprio nubifragio che ha sversato in acqua tantissimo materiale.
"Non ho memoria di un evento simile, conclude Quaranta. Non era mai accaduto che tutta la rete idrica di Cuneo venisse coinvolta da una contaminazione. E' chiaro che si tratta di un evento eccezionale che ha colto di sorpresa anche noi. C'è stata un po' di confusione sulla comunicazione, tra il non utilizzo dell'acqua a scopi potabili o l'utilizzo previa bollitura. E' sicuramente più prudente non utilizzarla, come indicato dall'Asl. Siamo fiduciosi per le prossime analisi, perché la situazione migliora di prelievo in prelievo. Acda spera di rientrare dall'emergenza nella giornata di oggi".