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Politica | 10 ottobre 2023, 14:46

Regionali, il “campo largo” della sinistra porta a Chiara Gribaudo

La deputata cuneese, vicepresidente del Pd, sembra essere l’esponente che ha più chance per mettere insieme, oltre alle variegate anime rosso-verdi, anche il Movimento 5 Stelle. A decidere se sarà lei la sfidante di Cirio saranno i tavoli romani

Chiara Gribaudo con Elly Schlein alla manifestazione della Cgil domenica a Roma

Chiara Gribaudo con Elly Schlein alla manifestazione della Cgil domenica a Roma

Sarà “Proxima”, il festival dell’area politica rosso-verde che si svolgerà a Torino dal 20 al 22 ottobre al Bunker in Barriera di Milano, l’occasione in cui si potrebbero meglio definire i contorni del “campo largo”.

Un “campo largo” che – è bene precisarlo – per ora riguarda quasi esclusivamente la sinistra essendoci rimasto ben poco di “centro”.

I 5 Stelle continuano a prendere tempo. 

A livello piemontese temporeggiano mentre da Giuseppe Conte arrivano messaggi di non univoca interpretazione. 

“Non mi parlate di campo largo. Noi abbiamo l’ambizione, come Movimento 5 Stelle – ha detto il leader pentastellato - di allargare sì il campo ma sulla base del consenso crescente che gli italiani mostrano verso le nostre proposte, non certo dando vita a un cartello elettorale con tante forze politiche diverse che creano un campo frammentato e ingestibile”.

L’appuntamento di “Proxima” a Torino potrebbe mettere in discesa la strada della deputata cuneese Chiara Gribaudo, perché ritenuta il soggetto più idoneo a fungere da collante tra le variegate anime della sinistra e del mondo ambientalista. 

La scelta avverrà comunque sui tavoli romani: essendo lei vicepresidente nazionale e vicino alla segretaria Elly Schlein ha buone possibilità di spuntarla.

Qualcuno adombra ancora l’eventualità di elezioni primarie di coalizione ma il tempo stringe e pochi se la sentono di avventurarsi su un terreno pericoloso e disseminato di insidie.

Il primo tassello da comporre è quello delle alleanze, rispetto al quale non ci sono al momento certezze e, a ruota, l’indicazione del leader.

Il Partito Democratico vorrebbe ricomprendere nell’alleanza sia il Movimento 5 Stelle che Azione di Carlo Calenda, che è un po’ come pretendere di tenere insieme il diavolo e l’acqua santa.

In entrambi i casi – per ragioni diverse – gli ostacoli come si può intuire non mancano.

Di Conte abbiamo già detto, ma altrettanto complesso è il caso di Azione, dove in Piemonte si registrano diversità di vedute.

Enrico Costa, vicesegretario nazionale, ha già aperto alla lista civica di Cirio, ma non tutti la pensano come lui. Calenda, nel frattempo, traccheggia.     

Gribaudo, da noi interpellata, si limita a riconfermare la “sua disponibilità”, disponibilità che – col passare dei giorni - è un po’ meno di circostanza di quanto fosse qualche settimana fa.

La sfida con Cirio in qualche misura la galvanizza e lei – a prescindere da quella che sarà la sua sorte personale - annuncia battaglia senza esclusione di colpi a partire dalla sanità.

L’area Schlein piemontese e romana è schierata al suo fianco ma sarà sufficiente a darle l’investitura a candidata presidente della Regione?

Per intanto lei si sta portando avanti col lavoro e dopo essere stata domenica a Roma in piazza con la Cgil continua, nelle varie feste democratiche in corso, a rilanciare su salario minimo e sicurezza sul lavoro.

Per fine mese, col cambio delle ore, il fronte anti-Cirio annuncia anche un… cambio di passo. 

Giampaolo Testa

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