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Economia | 04 ottobre 2023, 12:56

Il nuovo primato di Ferrero: l’azienda albese è il secondo produttore al mondo di biscotti dolci [L’INTERVISTA]

L’ad della controllata italiana Alessandro d’Este: "Kinderini sugli scaffali dopo otto anni di studio sul prodotto. Nel nostro Paese fatturato cresciuto del 15% in due anni con volumi positivi. L'inflazione? Impegnati a contenerla a valori più bassi di quelli di mercato a costo di perdere punti di margine"

Alessandro d'Este, amministratore delegato di Ferrero Italia

Alessandro d'Este, amministratore delegato di Ferrero Italia

Lo aveva già fatto nel novembre 2019, allora di fronte alle 2.500 persone trovatesi in coda per assaggiare la novità Nutella Biscuits. Con l’anteprima tenuta in piazza Gae Aulenti a Milano venerdì scorso, nel giorno di San Michele ("coincidenza non voluta, ma che ci fa molto piacere"), l’amministrazione delegato di Ferrero Italia Alessandro d’Este è nuovamente voluto intervenire in prima persona all’evento col quale Ferrero ha lanciato sul mercato il suo primo frollino a marchio Kinder, nuovo passo del percorso col quale la multinazionale della Nutella punta a ritagliarsi un ruolo sempre più da protagonista in un segmento del mercato alimentare, quello dei biscotti dolci, che già oggi vede Alba come secondo produttore al mondo dietro a Mondelez.  

 

 

Alessandro d’Este, ci vuole parlare di questo nuovo prodotto. 

"E’ il tipico prodotto Ferrero, studiato dai tecnici e ingegneri dei nostri laboratori di ricerca di Alba lungo un percorso durato otto anni, tanto è passato dalla prima idea alla messa in produzione. Per i Biscuits ne erano trascorsi dieci. Siamo partiti da un’idea, quella di fare un frollino in qualche modo unico, che nell’ambito dei biscotti interpretasse al meglio lo spirito Kinder". 

Quale sarebbe?

"Quello di un prodotto capace di creare relazione col bambino e il genitore. I Kinderini rispecchiano questa impronta perché puntano a riscoprire l’emozione, portano buonumore rimettendo in discussione il momento della colazione, strappandoci un sorriso. Hanno anche un risvolto di sviluppo cognitivo, se vogliamo. Tutti noi diventiamo grandi nel momento in cui riconosciamo le nostre emozioni e quelle degli altri, diventando empatici. Ecco, questo secondo noi è un bel prodotto perché stimola questo, stimola le domande, la relazione". 

Richiamando le emoji… 

"In qualche modo sì. Una leva sulle emozioni positive. Questo ci aiuta anche a rafforzare il legame col consumatore. Quel rapporto che il signor Michele diceva essere la cosa più importante. Ancora una volta facciamo nostro quel comandamento fatto di considerazione e rispetto".

 

 

E tecnicamente

"Tecnicamente è un prodotto molto complesso, come lo erano i Nutella Biscuits. Nello specifico ogni Kinderino è fatto di tre biscotti assemblati tra loro a partire da un primo strato di pasta al cioccolato. Su quello appoggiamo un secondo impasto, sopra il quale viene spruzzata un’ulteriore parte di biscotto utile a definire alcune caratteristiche del prodotto. Infine un lettore ottico legge biscotto per biscotto per farvi cadere le gocce di cioccolato Kinder che creano le loro espressioni tutte diverse. E’ una linea di produzione piuttosto complessa, anche quella realizzata come sempre internamente". 

Balvano si specializza per i biscotti. 

"Balvano è già uno dei più grandi stabilimenti d'Italia per la produzione di biscotti. Ne sforna oltre 400mila quintali all'anno, oltre a più di 200mila di merendine. Questo dà il segno della continuità e rappresenta anche quello che la Ferrero vuole fare. Quello dei Kinderini è un grandissimo lancio, che ci accompagnerà nei prossimi anni. Ma tanti altri ne stiamo programmando. Il cappello magico dell’innovazione Ferrero non si esaurisce qui". 

 

 

Dal punto di vista nutrizionale?

"Come sapete oltre l’80% dei nostri prodotti ha meno di 130 calorie per porzione. Anche in questo caso raccomandiamo un consumo sì con latte, ma anche con frutta e prodotti che integrino un equilibrio alimentare importante. Ancora una volta promuoviamo grande attenzione rispetto agli equilibri alimentari". 

Sono già sugli scaffali? 

"Certamente. In questi giorni raggiungeremo la quasi totalità della distribuzione. L’organizzazione di vendita della Ferrero è bravissima a effettuare lanci molto rapidi".

 

 

Si investe sui biscotti, ma anche sui gelati. 

"Come noto i primi sono uno dei segmenti cui abbiamo rivolto la nostra attenzione, ma siamo andati e andremo con altrettanta convinzione sul mercato dei gelati. In estate abbiamo lanciato Kinder Cioccolato, risultato il primo prodotto in termini di innovazione del mercato. Siamo terzi nel mondo degli stecchi e secondi nel mondo dei ghiaccioli. Stiamo crescendo a ottimi ritmi, considerato che siamo presenti in soli due segmenti. La produzione è in Spagna, ma nell’operazione di acquisizione di Ice Cream Factory Comaker abbiamo acquistato anche uno stabilimento vicino a Mantova. Ad oggi fa ancora una produzione molto orientata al private label, ma non è detto che nei prossimi anni non lo si utilizzi per i nostri prodotti a marchio". 

 

 

 

Come va il mercato italiano di Ferrero?

"Direi molto bene. Quest’anno stiamo cresciuti a un ritmo del 7%, dopo un risultato analogo lo scorso anno. In due anni parliamo di un incremento del 15%". 

Quanto pesa l’inflazione, in questa dinamica? 

"In realtà stiamo aumentando i volumi del 2,5%, nel 2023. Abbiamo praticato un’inflazione molto più bassa del mercato. Questo sempre per essere fedeli al nostro impegno di rispetto del consumatore, anche a costo di rimetterci qualche punto percentuale di margine. Ma, come detto, cresciamo in quantità e siamo una delle pochissime aziende a poterlo dire, in questo periodo. E cresciamo nel numero di famiglie che acquistano i nostri prodotti. A riprova che le famiglie continuano a preferirci e a sceglierci. Questo ci dà grandi possibilità perché anche nel futuro l’aver mantenuto un rapporto stretto col consumatore ci permetterà di costruire nuove opportunità". 

Come gestire il rialzo dei costi? 

"Quella dell'inflazione è una dinamica che come sappiamo tutti non si è ancora perfettamente placata. Alcuni prodotti sono ancora inflattivi, l’energia come noto è ancora un po’ altalenante. Ma noi siamo la Ferrero, non dobbiamo guardare al mese. Dobbiamo guardare agli anni, alla relazione di lungo termine col mercato e approcciarlo con grandissima positività". 

Per i Kinderini è già pronto uno spot? 

"Certamente. E’ pronto, messo in piedi grazie alla nostra Pubbliregia e alle agenzie esterne che ci supportano". 

Si parla tanto di Esselunga.

"Esselunga ha fatto benissimo, col suo spot. Noi abbiamo il nostro stile di comunicazione. Il filmato è pronto, lo abbiamo già visionato e posso dire che è davvero carino. Lo vedrete nei prossimi mesi". 

 

Ezio Massucco

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