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Attualità | 03 ottobre 2023, 13:37

Gribaudo (Pd): “Cirio ha spiegato alla Meloni che in Piemonte va tutto bene, ma la realtà è ben diversa”

La deputata dem, candidata in pectore alla presidenza della Regione per il centrosinistra, sferra un attacco puntando il dito sulla sanità. “Il Cuneese – denuncia – sta pagando un prezzo pesante, dimenticato dalla giunta di centrodestra”

Chiara Gribaudo

Chiara Gribaudo

Si sta infiammando la campagna elettorale in vista delle regionali del prossimo anno e la deputata cuneese dem Chiara Gribaudo va all’attacco di Cirio.

 

Gribaudo prende spunto dalla venuta a Torino per il Festival delle Regioni della premier Giorgia Meloni (su questo giornale ne abbiamo dato conto con diversi articoli) per chiamare in causa il presidente della Regione e la sua Giunta.

 

“Oggi  scrive in una nota Gribaudo - Meloni è a Torino, chiusa nel fortino insieme a Cirio a dire che in Piemonte va tutto bene, che è un’eccellenza del Paese, a ignorare il grido disperato dei territori e di una Regione che soffre. 

 

Oltre la propaganda della destra c’è la realtà. Drammatica, soprattutto sulla sanità. Sul nuovo ospedale di Cuneo si sta consumando il peggio della politica regionale: Cirio e Icardi, con le elezioni in vista, si risvegliano dal letargo e annunciano una “cabina di regia”. 

 

È l’ennesimo annuncio vuoto di chi ha avuto cinque anni per combinare qualcosa e invece denuncia - ha solo lavorato per distruggere la sanità pubblica, favorendo quella privata. Liste d’attesa infinite, personale sotto organico, livelli essenziali di assistenza sotto la media nazionale, prestazioni non erogate, nessun piano concreto su nuove strutture. 

 

Il Cuneese e la provincia Granda – annota - pagano un prezzo doppio, dimenticate dalla giunta Cirio. Ascoltasse le parole degli amministratori locali, come i sindaci di Cuneo e Saluzzo, di chi vive la comunità, di chi abita quei territori considerati di serie B. Ascoltasse chi, ogni giorno, continua a sostenere e difendere la sanità pubblica. 

 

Ascoltasse, poi con umiltà si mettesse al lavoro. Se ne è capace. Perché di tempo ne ha avuto, ben cinque anni, e non ha combinato nulla”.

Redazione

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