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Attualità | 22 settembre 2023, 16:22

Cambio utenza al Monteserrat di Caraglio? Dal comune: “Non informati, chiediamo un incontro”

Lo scambio di posti letto tra il Centro Climatico di Robilante e la struttura di Via Valgrana sarà al centro di un ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale: "Un modo per avanzare una richiesta formale e aprire un tavolo tra le parti"

Cambio utenza al Monteserrat di Caraglio? Dal comune: “Non informati, chiediamo un incontro”

La questione della Casa di Cura Monteserrat di Caraglio arriverà in consiglio comunale. Nell’assise straordinaria convocata per mercoledì 27 settembre, oltre alcuni punti su Dup e bilancio, tra gli ordini del giorno ci sono le “determinazioni” relative alla situazione nella struttura di via Valgrana. Una situazione di cui ancora si conosce poco e venuta a galla da una lettera inviata dalle organizzazioni sindacali (Cgil e Cisl) agli organi di stampa. 

Ma di cui nessuno pare avere, al momento, precisa contezza. 

Le voci rigurderebbero un cambio di utenza presso la Casa di Cura "Monteserrat" di Caraglio, gestita dalla cooperativa Il Quadrifoglio, le cui voci, stando a quanto riportano i sindacati, circolano dalla scorsa primavera. Qui operano circa 40 persone tra amministrativi, infermieri, operatori socio sanitari e addetti alla pulizia.

Il trasferimento prevederebbe lo spostamento di 30 dei 40 letti di lungodegenza da Caraglio al Centro Climatico di Robilante - realtà gestita da un’altra cooperativa, la Habilita - e 30 letti di Cavs (Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria) da Robilante a Caraglio con la trasformazione, quindi, dei restanti dieci letti di lungodegenza del Monteserrat in letti Cavs. 

"Il risultato - spiegavano i firmatari di quella lettera Gaspare Palermo (Fp Cgil) e Giuseppe Van Cleef (Cisl Fp) - se verrà confermata l’operazione sarà un'organizzazione con 60 letti Cavs a Caraglio e 80 letti di lungodegenza a Robilante, che si sommerebbero ai 40 letti di Riabilitazione di primo livello già presenti in tale struttura. Ciò ovviamente comporterà la concentrazione di pazienti di Lungodegenza all'Istituto Climatico di Robilante e la totalità dei pazienti Cavs a Caraglio, con un primo sicuro disagio per i parenti dei ricoverati in funzione del loro domicilio”.

Ma nessuno al momento, trattandosi di strutture private accreditate, conferma quanto si vocifera. Nemmeno dal Comune. 

“Essendo una trattativa tra privati non siamo stati informati - commenta il primo cittadino di Caraglio Paola Falco - abbiamo, sì, chiesto riscontri, ma al momento non abbiamo in mano niente di ufficiale. Vista la situazione non chiara e per poter avere maggiore chiarezza, in accordo anche con la minoranza, abbiamo ritenuto opportuno inserire un ordine del giorno di modo da poter avanzare una richiesta formale per aprire un tavolo di confronto, anche insieme all’AslCn1 e l’assesorato regionale. Per noi la priorità è che venga garantita la presenza di un medico.”

Tra le preoccupazioni evidenziate in quella missiva dai sindacati c’era quella sull'"l'invio di pazienti ‘etichettati' come Cavs, ma con caratteristiche sovrapponibili per complessità a quelli destinati alla Lungodegenza”. 

"Questo comporterà su Caraglio - scrivevano i due segretari -  a fronte della normativa sui Cavs, una significativa riduzione di presenza medica che potrebbe comportare un'assistenza non ottimale per i soggetti ricoverati e dove inoltre, sempre da normativa, alcuni servizi, come la fisioterapia, non sono previsti mentre quantomeno consigliati per la Lungodegenza. La struttura di Caraglio perderebbe così le caratteristiche di Struttura Sanitaria per assumere quelle di Struttura Socio Assistenziale molto più simili a quelle di una Rsa, andando così nell'immediato a perdere un altro importante punto di riferimento sanitario per il nostro territorio e comunque rischiando in prospettiva di non avere un futuro sostenibile”.

 

Daniele Caponnetto

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