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Politica | 18 settembre 2023, 07:06

Consiglio Provinciale in scadenza: proroga del mandato o ritorno al voto per gli amministratori comunali

Dopo lo slittamento dell’elezione diretta (almeno fino al 2025), le Province restano nel limbo. Atteso un provvedimento legislativo per stabilire che ne sarà in questo arco di tempo della loro governance. Non è in discussione il ruolo del presidente Robaldo, eletto appena un anno fa

Il Consiglio provinciale di Cuneo

Il Consiglio provinciale di Cuneo

Da oggi, lunedì 18 settembre, scattano – teoricamente – i termini entro cui il presidente della Provincia Luca Robaldo può indire i comizi elettorali per il rinnovo del Consiglio provinciale, eletto il 18 dicembre 2021 e quindi prossimo alla scadenza.

Non a caso abbiamo usato l’avverbio “teoricamente” perché essendo le Province rimaste nel limbo, al momento non si sa se vi sarà una proroga dell’attuale governance o se gli amministratori comunali dei 247 Comuni della Granda dovranno tornare alle urne per provvedere al rinnovo del Consiglio.

L’annunciata elezione diretta slitta almeno fino al 2025, ragion per cui si attende un provvedimento legislativo che indichi ai circa 60 Consigli provinciali sparsi sul territorio nazionale qual è il loro destino.

Logica vorrebbe che vi fosse una proroga ed è questa la speranza dei 12 attuali consiglieri cuneesi. 

Tuttavia, dato che non si ha certezza di quando si tornerà all’elezione diretta, ad oggi restano aperte entrambe le soluzioni.

Il governo – alle prese con l’emergenza migranti e alla vigilia di una difficile legge di bilancio – non  ha ancora preso in esame la questione e al riguardo non risultano indiscrezioni né in un senso né nell’altro.

È verosimile che la legge “ponte” verrà approvata, come sempre, in “zona Cesarini”. 

Ma vediamo che cos’era successo due anni fa.

Alle elezioni del 18 dicembre 2021 si erano recati alle urne 1.791 amministratori su un totale di 2.803, pari al 63,89% degli aventi diritto.

Quattro erano le liste, per un totale di 42 candidati a 12 posti da consigliere provinciale.

Questo era stato il risultato dello spoglio:


Per la lista “Ripartiamo dalla Granda”, espressione del centrodestra, erano risultati eletti: Massimo Antoniotti, consigliere provinciale uscente e consigliere a Borgomale (voti ponderati 7.568); Graziella Viale, vicesindaco di Roaschia (5.917); Marco Bailo, sindaco di Magliano Alpi (5.127); Simona Giaccardi, presidente del Consiglio comunale di Fossano (4.566); Stefano Rosso, vicesindaco di Sommariva Perno (1.618).

Per la lista “La Nostra Provincia” (centrosinistra civico): Silvano Dovetta, sindaco di Venasca e presidente dell’Unione Montana Valle Varaita (4.937); Bruna Sibille, consigliere comunale di Bra, ex assessore provinciale e regionale (3.560); Rosanna Martini, consigliere di Alba (3.293); Flavio Manavella, vicepresidente uscente e consigliere a Bagnolo (2.918); Mauro Astesano, sindaco di Dronero (2.899).

Per la lista “Granda in Azione”: Pietro Danna, consigliere provinciale uscente e consigliere di Monastero Vasco (4.426) e Vincenzo Pellegrino consigliere comunale a Cuneo (2.169).

La lista “Piccoli Comuni della Granda” non aveva raggiunto un numero di voti sufficienti per poter designare un proprio rappresentante in Provincia.

Il sistema elettorale delle elezioni di secondo grado – riservate cioè ai soli amministratori comunali – prevede il voto ponderato, calcolato cioè sulla base di un indice determinato in relazione alla popolazione della fascia demografica del Comune di cui si è sindaci o consiglieri comunali.

Oltre a quello per la lista, poteva essere espresso anche un voto di preferenza.

Anche in questo caso il valore del voto era ponderato.

In questi due anni il Consiglio provinciale ha registrato due subentri: Anna Maria Molinari, vicesindaco di Castelletto Uzzone, al posto di Rosanna Martini, dopo le sue dimissioni dal Consiglio comunale di Alba (dove sedeva sui banchi della minoranza) e Davide Sannazzaro, sindaco di Cavallermaggiore, al posto di Flavio Manavella, non essendosi questi ricandidato alle ultime elezioni comunali di Bagnolo.

Ricordiamo che l’eventuale ritorno alle urne non riguarda invece il presidente Luca Robaldo, eletto un anno fa proprio di questi tempi (a fine settembre 2022).

Giampaolo Testa

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