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Attualità | 18 settembre 2023, 13:45

A Cheese si è celebrato il gemellaggio tra Bra e Betlemme: "Un impegno a una collaborazione concreta"

A tre mesi dalla firma ufficiale, domenica 17 settembre a palazzo Mathis si è tenuto un incontro per celebrare il recente gemellaggio tra Bra e Betlemme, nella cornice di Cheese. Presente una delegazione della città, ospite durante la manifestazione

A Palazzo Mathis l'incontro con la delegazione di Betlemme

A Palazzo Mathis l'incontro con la delegazione di Betlemme

A tre mesi dalla firma ufficiale, domenica 17 settembre a palazzo Mathis si è tenuto un incontro per celebrare il recente gemellaggio tra Bra e Betlemme, nella cornice di Cheese. Presenti, oltre a diversi assessori braidesi, una delegazione della città, ospite durante la manifestazione. 

Intervenendo per primo, il sindaco di Bra Gianni Fogliato ha ricordato: "Il gemellaggio è nato nel novembre 2019, non dalle due municipalità, ma dai cittadini, in particolare i salesiani di Betlemme e Bra, e da un prodotto terra, il vino della cantina Cremisan. Per questo ha basi solide. È stato un piacere ricevere la delegazione durante Cheese, manifestazione che non parla solo di formaggio, ma anche del valore dell’accoglienza, della pace e del rispetto dei popoli, che bisogna ricordare sempre. Qui accanto vedete i documenti ufficiali: non ci sono solo parole, ma impegno a una collaborazione concreta, che richiede energie. Ma insieme ce la faremo". 

Aspetto sottolineato anche da Carmen Ghattas, responsabile delle relazioni coi media del Comune di Betlemme: "Betlemme conta 39 città gemellate in Italia, ma solo qualcuna tra queste è attiva, come Bra. Abbiamo la volontà di fare qualcosa di speciale tra i due popoli. Prima non conoscevamo Slowfood, ma ora, dopo il nostro soggiorno, abbiamo capito come fare. A Betlemme c’è un muro di 8 metri che la da Gerusalemme, due città legate spiritualmente, sottraendoci anche tante terre da coltivare".

Qualcosa in effetti si sta già muovendo; Raoul Tiraboschi, vice presidente Slowfood: "In Palestina c’è bisogno di gastronomi: ci dobbiamo impegnare affinché i giovani palestinesi vengano a studiare a Pollenzo. L’ impegno del gemellaggio si concretizzi in viaggi e relazioni, per avvicinarsi alla popolazione locale, e nella valorizzazione del prodotto. Abbiamo già individuato una melanzana specifica che potrebbe diventare un presidio Slowfood".

Sulla stessa linea le parole di Luigi Bisceglia del Vis: "Siamo pronti a pensare a tante cose che possono unire i territori.  Le parole sentite oggi indicano che qualcosa nascerà. Ripartire dal preservare l’identità palestinese, promuovere i suoi prodotti della terra e la sua cucina".

Dopo l’intervento di Maria Bottiglieri (responsabile della cooperazione internazionale per il comune di Torino), Luca Cristaldi del Vis ha concluso la cerimonia, illustrando le caratteristiche del vino prodotto in Palestina. A seguire un buffet in cui tutti i presenti hanno potuto degustarlo. 

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Luca Sottimano

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