Attualità - 16 settembre 2023, 19:08

Cuneo, quattro gli operatori del verde per oltre 1.300.000 metri quadrati. Demichelis: "Ripensiamo il futuro del settore"

In consiglio la discussione, avanzata da Lauria: "L’incuria, a volte, non è ascrivibile al Comune ma l’ente può agire contro chi non rispetta le regole"

Il municipio di Cuneo

Niente più barbecue al parco della Castagna di Cuneo, che diventerà – più prima che poi - come qualunque altra area verde della città. A darne notizia nella prima serata del consiglio comunale del capoluogo (martedì 12 settembre) l’assessore Gianfranco Demichelis: “L’opzione di apertura al barbecue era stata permessa in passato quando ancora alla Vian c’era il servizio militare, così da agevolare gli incontri tra i militari e i parenti. Oggi il contesto è cambiato, ovviamente. E non sempre la condotta degli utilizzatori rispetta le regole”.

L’argomento dello stato del verde pubblico cittadino – e dell’effettivo funzionamento del servizio pubblico -  è stato portato all’attenzione dell’assise dall’interpellanza di Beppe Lauria. Che, Demichelis, lo ritiene “solo parzialmente responsabile: nell’immediato, alcune cose, non possono esserle ascritte”.

La situazione è drammatica – ha aggiunto Lauria - . Gli operatori comunali non ci sono quasi più e il risultato è che la manutenzione viene realizzata a spizzichi e bocconi, anche se alcune situazioni si potrebbero risolvere con poca spesa e poco impegno. L’incuria, a volte, non è ascrivibile al Comune ma l’ente può agire contro chi non rispetta le regole. Perché, poi, non redigere una sorta di contratto con le operazioni che gestiscono i soggetti migranti ospitati, così da far loro dare un contributo?

I consiglieri denunciano la situazione "fuori controllo"

Tanti i consiglieri intervenuti nella discussione. Paolo Armellini (Indipendenti) ha sottolineato come Cuneo, “capitale verde del Piemonte”, ospiti 1.350.000 metri quadri di verde pubblico e 130.000 alberi: “Se se ne fa un discorso quantitativo – ha detto - , di verde ne abbiamo tanto a Cuneo ma il cittadino deve poterlo vivere. La realtà dei fatti è ormai fuori controllo. Risibile la presenza di tre o quattro giardinieri per una città di 56.000 abitanti: terzializzare il servizio può anche andar bene, ma bisogna poi controllare che il lavoro venga effettivamente realizzato a regola d’arte”.

Lo smantellamento del personale che si occupa di verde pubblico per esternalizzare il lavoro allo scopo di risparmiare è stato un errore grave, capito ormai troppo tardi – ha aggiunto Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) - . In passato la gestione del verde pubblico era, per Cuneo, fiore all’occhiello ma ormai è solo uno dei tanti problemi; sarebbe necessario, oltre ad assumere nuovi operatori, puntare sulla loro professionalità. E approvare un regolamento del verde, unico modo per regolamentare anche la pulizia e la manutenzione”.

Forse il Comune si è dimenticato che l’erba cresce di quattro centimetri alla settimana – ha detto Franco Civallero (FI) - : il buon lavoro fatto su via Marconi, per esempio, viene presto dimenticato: non si può lasciare queste aree tre o quattro mesi senza manutenzione”.

La consigliera Flavia Barbano (Centro per Cuneo), nel proprio intervento, ha sottolineato come in mote frazioni si applichi il diserbo naturale realizzato dai residenti – come, per esempio, il giovane Samuele Pantaleo, che a dieci anni si adopera in questo senso - : “Serve ‘olio di gomito’, senso per l’educazione civica e impartirla alle future generazioni” ha detto, ricordando la mostra “Verde Clandestino”, che racconta un verde spontaneo diverso dal solito.

Demichelis: "Non andiamo avanti, così. Pronti a ripensare il settore"

Il settore può avvalersi attualmente di quattro operatori di cui uno part-time e altri due con permessi per motivi famigliari, oltre a una figura amministrativa e alla responsabile di settore – ha spiegato Demichelis - . Per la fine dell’anno è previsto il pensionamento di uno dei quattro, quindi si passerà a tre unità; ad oggi svolgono lo sfalcio dell’erba, il controllo e la manutenzione dell’arredo urbano e quelli delle aree gioco e degli impianti di irrigazione”.

Con l’assessora Clerico abbiamo già iniziato a pensare al futuro del settore, perché non possiamo andare avanti così – ha aggiunto l’assessore - . Quale può essere la soluzione migliore? Dobbiamo determinarlo: importante sarà assumere una figura a sostegno della responsabile di settore, specie nell’ottica della stesura del regolamento del verde pubblico, che è impegno gravoso che attualmente non possiamo affrontare”.

Demichelis ha poi sottolineato come il settore abbia, negli ultimi nove anni, realizzato soltanto l’acquisto di due trattorini per lo sfalcio dell’erba e la rimozione della neve, nel 2014 e nel 2020: “Abbiamo mezzi che non usiamo più e abbiamo iniziato un dialogo con l’economato sperando di poterne vendere alcuni – ha detto - . Tagliaerba e decespugliatori acquistati nell’ultimo periodo sono andati ai  volontari del verde che si sono formati e si stanno formando sul territorio: stanno dando un grosso supporto al mantenimento di alcune aree specifiche decise insieme”.