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Attualità | 15 settembre 2023, 17:59

La vendemmia del ministro Lollobrigida nei vigneti dell'enologica: “Alba sinonimo di buon cibo e buon vino" [FOTO]

L'esponente del governo Meloni nella capitale delle Langhe reduce da "Cheese": "Scuole specializzate come questa, gli istituti agrari e quelli alberghieri vanno valorizzate, sono garanzia di occupazione e trasmettono ai nostri giovani la passione per un aspetto fondamentale delle nostre vite"

Il ministro nei vigneti dell'Umberto I di Alba

Il ministro nei vigneti dell'Umberto I di Alba

Reduce dall'apertura di Cheese 2023, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida oggi è stato in visita ad Alba per partecipare insieme agli studenti dell’Istituto superiore Umberto I alla vendemmia nei filari coltivati all’interno della scuola. 

Forbici da potatura alla mano, Lollobrigida ha preso parte alla vendemmia di un vitigno di dolcetto falcidiato dalla grandine, appositamente scelto in rappresentanza di tutti gli altri – e numerosi – colpiti dalla terribile grandinata del 6 luglio scorso.

“Un segno di quanto possa essere complicata, talvolta, la professione che qui i nostri ragazzi apprendono”, ha spiegato la preside Antonella Germini, che è anche vicepresidente della Rete Nazionale degli Istituti Agrari. Veste nella quale ha tenuto a ringraziare l'esponente del Governo giunto oggi in Langa: “Importante è l’interesse che sta dimostrando il Ministero che lei oggi rappresenta per le scuole agrarie. Dai nostri istituti escono bravi tecnici e soprattutto futuri imprenditori del settore agroalimentare, anzi alcuni dei nostri ragazzi sono già imprenditori pur essendo ancora a scuola e tra questi vigneti crescono ancora di più, coadiuvati dai nostri tecnici e insegnanti. Grazie a un accordo con Federacma questa mattina ci è arrivato il nostro nuovo trattore, mezzo all’avanguardia acquistato a prezzo contenuto, ulteriore segnale di un impegno concreto”.

Il ringraziamento del presidente della Regione Alberto Cirio è riservato ai sindaci per il loro assiduo lavoro di protezione del territorio. “È facile spiegare oggi al proprietario di un terreno che è meglio averlo agricolo che edificabile in questa terra, ma 40 anni fa non era così. I sindaci hanno difeso la terra e la vigna anche quando non rendeva e oggi, se noi abbiamo l’Unesco, che ci ha riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’umanità, è perché chi ci ha preceduto ha visto lungo. Per questo ringrazio davvero i sindaci del Roero e della Langa, del Barolo, del Barbaresco e del Moscato”. 

A farsi interprete dei tanti primi cittadini presenti all’incontro il padrone di casa Carlo Bo: “Diamo il benvenuto al ministro in questa scuola per noi molto importante. Istituita il 2 gennaio 1881 per Regio Decreto dal Re Umberto, quest’anno ha compiuto 142 anni e di strada ne ha fatta veramente tanta. Questa è una scuola importante perché rappresenta l’evoluzione del nostro territorio. Grazie al grande lavoro della nostra gente, al sudore, alla fatica, alla tenacia e allo spirito di abnegazione. Un lavoro straordinario che ha permesso il raggiungimento di grandi risultati e riconoscimenti – nel 2014 Langhe, Roero e Monferrato sono siti patrimonio dell'umanità, nel 2017 Alba è Città Creativa Unesco per la Gastronomia e nel 2021 Capitale della Cultura d’Impresa; ora la candidatura del territorio Alba Bra Langhe Roero a Capitale Italiana della Cultura 2026. Non possiamo mai dimenticare che dietro a tutto questo c’è la fatica del mondo contadino. La Scuola Enologica è stata, è e sarà per sempre un punto di riferimento per la nostra città, per il nostro territorio e un fiore all’occhiello per tutto il nostro Paese”.

Il presidente del Consorzio Piemonte Land of Wine Francesco Monchiero ha invece portato il saluto del mondo del vino piemontese, riunito per l’occasione con una propria rappresentanza: "Il riscatto del territorio della 'malora' avviene grazie all’investimento nell’istruzione e nella ricerca scientifica nel campo vitivinicolo e questa scuola, in particolare, ha formato anche parte della classe dirigente di oggi". 

“Riempie di molto orgoglio notare come diverse delle fasce tricolori qui presenti siano indossate da ex alunni del nostro istituto”, gli ha fatto eco il professor Giuseppe Dacomo, docente dell’istituto ed ex sindaco di Pocapaglia.

Nelle parole del ministro Lollobrigida “il cibo è identità, tradizione, cultura, biodiversità e benessere”. È poi la qualità elemento di estremo valore per l’economia italiana, in merito alla quale Lollobrigida sottolinea l’urgenza della promozione: “Anche la cucina italiana è stata ufficialmente candidata da questo governo a Patrimonio immateriale dell’Unesco, perché sia promossa e raccontata non solo nella dimensione del prodotto, ma per l’insieme di natura, monumenti e cultura che possiamo raccontare al mondo”.

Nella ricetta del ministro serve anche un cambio di paradigma: “Gli istituti agrari non sono scuole di serie B, ma da Champions League. Parla chiaro l’indice di occupabilità, soprattutto per chi prosegue all’università, superiore a qualunque altra scuola, con picchi del 300% di possibilità occupazionali prima del termine degli studi. Senza questo settore, non a caso, primario, non si vive”.

Eleonora Ramunno

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