La bandiera turca e i sorrisi.
Sono quelli sui volti dei sei tecnici piemontesi, assieme al sanitario, che hanno partecipato alla spedizione italiana - in totale 46 uomini - per salvare lo speleologo americano bloccato nella grotta Morca in Turchia.
Tra loro anche i tre cuneesi: il secondo da sinistra è Luca Vinai, al centro, con la maglia grigia Stefano Calleris e alla sua destra Jacopo Elia, il più giovane del gruppo.
E' cuneese anche l'infermiere della spedizione, il primo da sinistra in foto: si tratta di Romeo Uries, prezioso infermiere della commissione medica che ha seguito il ferito per centinaia di metri in grotta e eccezionale tecnico di soccorso speleologico. Uries è dipendente dell'Asl CN2.
Salvataggio riuscito e missione compiuta. Anche se si sta rivelando una missione pure il rimpatrio. Il gruppo è stato portato nella zona dell'intervento grazie ad un volo messo a disposizione dall'Aeronautica Militare, che al momento non riesce a gestire il rientro in quanto impegnata in Libia e Marocco, colpite da disastrose calamità naturali.
Gli uomini del Soccorso alpino piemontese stanno bene e da ieri si stanno dirigendo via terra verso l'aeroporto più vicino, ospitati nelle palestre o altre strutture, in una zona del Paese dove le comunicazioni e gli spostamenti sono complicati, essendo montuosa e impervia. Il Soccorso alpino nazionale sta cercando un modo per organizzare il rientro in tempi rapidi, anche con voli commerciali.
I membri del Soccorso alpino, lo ricordiamo, sono tutti volontari.