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Curiosità | 12 settembre 2023, 09:49

David Rizzio, un "morettese di Scozia" alla corte di Maria Stuarda

Il musico non era un semplice suonatore di liuto e un cortigiano, ma ebbe un importante ruolo politico, culturale ed artistico. Temi che saranno trattati in un seminario a Edimburgo il prossimo 13 ottobre dalla professoressa Emanuela Patti

Giuseppe Serafino, Selene Bonelli, Emanuela Patti, Gianni Gatti, Emanuela Bussi, Davide Riccio, Carmine Bonino

Giuseppe Serafino, Selene Bonelli, Emanuela Patti, Gianni Gatti, Emanuela Bussi, Davide Riccio, Carmine Bonino

Pochi sanno, compreso gli abitanti di Moretta, che nel castello medievale che domina la piazza del paese, costruito nel XIV secolo e dimora dal 1362 dei Conti Solaro, visse per qualche tempo, verso la metà del 1500, il musico Davide Rizzio al servizio del conte Carlo Ubertino I di Solaro.

Con il nobile morettese, che era ambasciatore in Scozia da parte dei Savoia, nel 1561 Rizzio si trasferì a Edimburgo, dove era chiamato David, e divenne segretario particolare della regina Maria Stuarda.

La sua storia è narrata nel libro “Il musico David Rizzio” da Davide Riccio musicologo torinese che ha scoperto la storia di Rizzio per la sua omonimia con il suonatore di liuto dalle origini piemontesi.

Davide Rizzio, il cui vero nome pare fosse appunto Davide Riccio, era nato a Pancalieri (in provincia di Torino) nel 1533, anche se alcuni, forse per una errata trascrizione dalle fonti orali, attribuiscono la sua nascita a Moncalieri, visto l’assonanza dei nomi dei due luoghi.

Della sua storia d’oltremanica, a distanza di un anno dalla pubblicazione del libro a lui dedicato, se n’è parlato in un incontro, nella sala del consiglio comunale di Moretta, con la professoressa Emanuela Patti, di origine torinesi, dal 2021 docente di Italiano al Dipartimento di Lingue e culture europee all’Università scozzese di Edimburgo.

La professoressa Patti è autrice di una serie di ricerche, pubblicazioni ed organizzatrice di alcuni seminari sul musico e segretario personale di Maria Stuarda, assassinato il 9 marzo 1566, con cinquantasette pugnalate nel palazzo reale di Holyrood, davanti alla regina incinta di sei mesi, che nulla poté fare per salvarlo. La storia romanzata attribuisce il figlio (Futuro Re d'Inghilterra e Scozia, Giacomo I)proprio a Rizzio, che nel frattempo era diventato suo amante.

Il sindaco di Moretta Gianni Gatti dopo aver ringraziato Carmine Bonino di Savigliano che è stato tra i primi a fargli conoscere la storia di Rizzio, assieme allo storico Sergio Soave, racconta: “Siamo entrati in contatto con la professoressa Patti lo scorso marzo ad Edimburgo quando siamo andati con una delegazione composta dalla vicesindaco Emanuela Bussi, l’assessore Giuseppe Serafino e la consigliera comunale Selene Bonelli per consegnare il libro, dedicato a David Rizzio, alla biblioteca di Holyrood House. Nell’occasione sono stati approfonditi alcuni aspetti legati al musico piemontese che per 500 anni è stato nell’oblio”.

Nel frattempo la docente ha tenuto dei seminari all’Università Edimburgo con dei colleghi di Glasgow per studiare la figura di Rizzio nel contesto storico della Riforma Scozzese e attribuire l’autorialità dei suoi brani musicali .

Il musico sembrava avesse scritto il tema, a tutti noto, del ‘Valzer delle Candele’, ma così non pare, dopo gli studi effettuati.

Un insieme di coincidenze hanno portato alla riscoperta di David Rizzio la stessa professoressa Patti ricorda: “Mi sono trasferita da Londra all’Università di Edimburgo due anni fa. Sembra che il fantasma di Rizzio, dopo la morte cruenta, si aggiri nel palazzo di Holyrood House, dove nella sala in cui è stato ucciso con 57 pugnalate pare di vedere ancora le macchie di sangue sul pavimento

– dice con un sorriso Patti – forse è proprio il suo fantasma che ha determinato questo intreccio di coincidenze  tra me e il Comune di Moretta facendo sì che ci occupassimo contemporaneamente di studiarlo e farlo conoscere ai posteri. 

Battute a parte, sono felice di aver scoperto Moretta e l’amministrazione comunale del paese in cui Rizzio ha vissuto un breve periodo della sua vita, se si calcola che è morto a 33 anni, dopo essere giunto in Scozia quando ne aveva solo 28”.

La professoressa continua spiegando che dagli studi che sta portando avanti stanno emergendo nuovi particolari sulla figura di David Rizzio, il quale non era solo un musico di corte e segretario di Maria Stuarda, ma nonostante la sua fama, né il suo ruolo politico e culturale né la sua influenza artistica sono stati mai approfonditi dagli studiosi.

Ho fatto richiesta – spiega Patti –  alla Royal Society of Edimburgh (l'accademia scientifica e letteraria della Scozia n.d.r) per il finanziamento di tre workshop dedicati alla figura di Rizzio di cui due si sono già tenuti negli scorsi mesi mentre il prossimo sarà ad ottobre.

Nei precedenti seminari si sono approfonditi tre aspetti dell’uomo dalle origini piemontesi: quello personale, quello religioso e quello politico – afferma la studiosa -.

Da una parte si è capito che il musico non può aver scritto delle arie scozzesi che gli erano state attribuite, perché quelle note erano già nel patrimonio musicale tradizionale. 

Va inoltre approfondito il ruolo politico di un italiano cattolico che era stato musicista prima alla corte del Duca di Savoia e quindi in Francia e poteva essere anche una sorta di “spia” di Papa Pio V”.

Il ‘morettese di Scozia’ aveva un’elevata cultura al di là di quella che poteva essere di un semplice musicista di corte. Conosceva perfettamente il francese, questo fu uno dei motivi per cui entrò nelle grazie di Maria Stuarda che da giovane andò in sposa a Francesco II, delfino del re di Francia e passò gli anni della giovinezza nella sfarzosa corte francese.

Rimase vedova nelle 1560, appena due anni dopo il matrimonio, e rientrò in Scozia proprio nel periodo più difficile della lotta tra protestanti e cattolici. Parteggiò per questi ultimi con un equilibrio non ricambiato dalla nobiltà scozzese protestante che tramò contro di lei, soprattutto dopo il suo matrimonio con il capo dei cattolici scozzesi Enrico Stuart, Lord Darnley

Furono questi che, con una congiura assieme allo stesso marito della regina Maria, fecero uccidere Rizzio.

Secondo la professoressa Patti: “La relazione di Rizzio con Maria Sturda era più che altro affettiva, il fatto che si pensi essere stato il padre del futuro re Giacomo I d’Inghilterra (e VI di Scozia), sono delle speculazioni romanzate.

La formazione culturale di Rizzio – conclude Patti – era quella di un uomo colto cresciuto in un contesto italiano sotto la dominazione francese, frequentando anche le corti europee e lo Stato Pontificio.

Rizzio  alla corte delle regina Maria era diventato una sorta di ‘anello di congiunzione’ che legava la corona scozzese con l’Europa continentale cattolica”.

Ulteriori approfondimenti su David Rizzio emergeranno nel terzo seminario che si terrà ad Edimburgo  venerdì 13 ottobre organizzato dalla professoressa Patti all’Istituto italiano della cultura ad Edimburgo.

Si parlerà del ruolo politico, culturale e dell’influenza artistica di Rizzio, temi mai studiati prima, quando la sua figura era solo conosciuta come quella di un musicista e cortigiano inoltre, dal punto di vista storico, è stata altamente romanticizzata.

Il sindaco di Moretta Gianni Gatti: “Non è escluso che, come già lo scorso marzo, una delegazione del nostro Comune vada in Scozia per partecipare al terzo seminario su Rizzio.

Stiamo cercando di capire come iniziare concretamente una collaborazione con l’Università di Edimburgo e la professoressa Emanuela Patti.

In futuro magari – conclude Gatti si potrebbe anche intitolare una via o una piazza a Davide Rizzio per ricordarlo a Moretta, da dove tutto è iniziato quasi 5 secoli fa”.

Anna Maria Parola

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