Politica - 03 settembre 2023, 07:30

Alba verso le elezioni: al via le grandi manovre, in attesa di sapere se Bo si ricandiderà

Difficile l'opzione primarie per il Centrosinistra, con il democratico Gatto in pole position per sfidare il candidato del Centrodestra, dove Bolla attende che il primo cittadino sciolga la riserva sul possibile bis al suo mandato

Il municipio di Alba (foto Mauro Gallo)

Mancano 9 mesi alle elezioni amministrative che insieme alle Regionali e alle Europee, in attesa di conoscere il destino del voto per le Provinciali, vedranno il ritorno alle urne degli Albesi per scegliere il prossimo sindaco della capitale delle Langhe. Che si tratti di un secondo mandato per il primo cittadino uscente, di un ritorno per il suo predecessore o della prima volta per un terzo candidato, è ancora tutto da vedere.

Se Carlo Bo, infatti, non ha ancora annunciato ufficialmente la sua ricandidatura – lasciando diversi scenari aperti nel Centrodestra locale, con l’assessore al Turismo Emanuele Bolla in pole position, in caso di mancato bis per il sindaco uscente, accompagnato dai rumor su una possibile candidatura della presidente dell’Ente Fiera di Alba, Liliana Allena, in scadenza di mandato, e su un sondaggio per la direttrice di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio –, anche dall’opposizione non filtrano al momento certezze.

Data per improbabile – per i soliti bene informati – l’opzione primarie, c'è un’ipotesi concreta per la candidatura di Alberto Gatto (Partito Democratico), anche se circolano voci di un possibile ritorno di Maurizio Marello, oggi consigliere regionale in quota PD.

Lì nel mezzo, probabile ago della bilancia se non si arrivasse all'accordo per il secondo mandato di Bo, l’attuale vicesindaco Carlotta Boffa, per un’operazione centrista sotto la regia occulta del presidente dell’ATL Mariano Rabino.

Cinque Stelle al momento non pervenuti, con Ivano Martinetti, anche lui oggi in Consiglio regionale, che potrebbe provare a ridare nuovo slancio al Movimento albese. Sempre che sull'asse giallo-rosso non vengano stretti accordi a livello sovralocale.

Tra gli outsider, sempre che non arrivino proposte civiche e scendano in campo volti nuovi, anche il gruppo locale del partito di Calenda, Azione, mettendo magari insieme l’area liberal lavorando con gli esponenti di Italia Viva e +Europa. Molto dipenderà dalle alleanze che si formeranno per Europee e Regionali.

Le grandi manovre, dunque, non sono ancora entrate nel vivo – d’altro canto, anche nel 2019 Cirio diede il via libera alla candidatura di Bo solo nel mese di marzo, tre mesi prima delle elezioni –, ma questa torrida estate ha comunque cominciato a far registrare i primi movimenti e le prime indiscrezioni, in attesa che si definisca il quadro complessivo: la sensazione, infatti, è che la partita si giocherà su più fronti, con le varie tessere del mosaico che andranno al loro posto strada facendo, vista la concomitanza con le altre elezioni previste, Regionali su tutte.

Redazione