Mancano ormai meno di venti giorni all’entrata in vigore dello stop ai veicoli diesel Euro 5 disposto dalla Regione Piemonte per contenere le emissioni inquinanti.
Una misura particolarmente discussa che si va a unire a quelle già lanciate in passato, che arriverà con due anni di anticipo rispetto al previsto e che coinvolgerà oltre 75 Comuni piemontesi: in sostanza, si limita il movimento di questa classe di veicoli nei giorni feriali dalle 8 alle 19 fino alla primavera di ogni anno. Unica soluzione per sfuggire alle maglie del provvedimento regionale l’installazione del ‘Move In’, la scatola nera fornita proprio dalla Regione che conta i chilometri percorsi permettendo ai mezzi “fuorilegge” di circolare entro certi limiti (nel caso dei Diesel Euro 5 sono 9.000 km l’anno, 11-12.000 per i mezzi pesanti).
Il provvedimento investirà ovviamente anche la città di Cuneo: la giunta ha infatti recepito la normativa.
Ma Beppe Lauria non ci sta, e chiede alla sindaca Patrizia Manassero chiedendo un impegno volto alla richiesta di sospensione. “L’ordinanza emessa presenta lacune importanti come la mancata possibilità di poter raggiungere un garage-posto auto in centro città salva l’installazione del dispositivo ‘Move In’ - scrive il consigliere comunale - : si introduce ‘de facto’ una nuova tassa nei confronti delle fasce più deboli della popolazione, quelle che non si possono permettere di cambiare l’auto. E poi, l’ipocrisia: pagando l’obolo le auto non inquinano più?”
"La crociata ambientalista non produrrà alcun effetto e segnerà il declino dell’economia"
“La tempistica scellerata, oltre a mettere in difficoltà migliaia di famiglie (senza aver predisposto opportuni ammortizzatori sociali), penalizza anche le PMI, che si trovano a operare in un gap competitivo rispetto ai concorrenti di altre/i regioni/paesi” prosegue Lauria.
“La nuova crociata ambientalista, da un lato, non produrrà alcun effetto desiderato per il pianeta, e dall’altro segnerà irrimediabilmente il progressivo e inarrestabile declino dell’economia italiana e dell’intero continente europeo. Tendenza questa oramai evidente grazie anche al perdurare del comportamento autolesionista della classe politica italiana (da Conte a Meloni, passando per Draghi), prona a qualsiasi richiesta sovranazionale. Forse alla ricerca ossessiva della patente di ‘primi della classe’”.
Conclude il consigliere: “Paradossale che in queste ultime ore sia un continuo rincorrersi di dichiarazioni di esponenti della maggioranza che governa il Piemonte, che dichiarano di non condividere la normativa europea stante il fatto che l’hanno fatta propria e anticipata”.
L’interpellanza verrà discussa nel corso del consiglio comunale di settembre.