Attualità - 19 agosto 2023, 19:56

“Case, documenti, diritti sul lavoro per tutti”: un'ottantina alla manifestazione per i braccianti ad Alba [FOTO E VIDEO]

Organizzata dal collettivo Mononoke sabato pomeriggio. Nessun disagio da segnalare. La richiesta è che ad Alba si incontrino imprese, cooperative ed enti pubblici per risolvere l'emergenza abitativa


 Il Centro di Prima accoglienza albese di via Pola gestito dalla Caritas è stato chiuso a inizio agosto e riaprirà solo a settembre. Qui potevano dormire fino a 50 braccianti che, da un giorno all'altro, si sono trovati senza un tetto sopra la testa. Costretti a bivaccare su materassi all'aperto, senza docce o cucine.

Ecco le motivazioni del corte solidale per migranti e braccianti svoltosi ad Alba sabato 19 agosto, nel tardo pomeriggio. Ad organizzarlo il collettivo Mononoke: “Un'iniziativa spontanea nata dalla rabbia di almeno 30 braccianti e migranti”.

Circa un'ottantina i partecipanti, tra migranti e cittadini solidali. Nessun particolare disagio.

I manifestanti sono partiti dal centro di via Pola per poi fare una tappa davanti alla stazione ferroviaria e leggere un appello: “Vogliamo case, documenti, diritti sul lavoro per tutti”. Poi la sosta in piazza Garibaldi.

Alcuni di loro sono stati accolti a Ricca, a Cascina Commenda, ma il luogo è troppo scomodo per coloro che partono alle 6 per le vigne. Altri si sono spostati nel Saluzzese dove è stato attivato il “Tavolo della Frutta”: un Protocollo della Prefettura sui braccianti per gestire l'emergenza abitativa e garantire almeno 230 posti letto.

La richiesta è che anche ad Alba si incontrino imprese, cooperative ed enti pubblici per risolvere il problema: "In primis il Comune e l'amministrazione devono provvedere, tramite edilizia pubblica e convenzionata, a trovare una soluzione all'emergenza abitativa. In secondo luogo gli imprenditori, che sfruttano la manodopera, nonostante il comparto agroalimentare generi milioni di euro, sono tenuti a intervenire al fine di redistribuire la ricchezza per garantire dignità a chiunque, indipendentemente dalla provenienza e dalla condizione economica. Infine crediamo che anche le numerose strutture ecclesiali presenti sul territorio possano essere utilizzate in modo più attento".

Il corteo è terminato in Piazza Duomo, proprio sotto il Comune. 

Questo il foglio distribuito dai manifestanti con le loro ragioni:

 

Silvano Bertaina