Politica - 18 agosto 2023, 16:01

Regionali, due liste col nome di Cirio: una civica, l’altra di Forza Italia

L’obiettivo del presidente uscente, la cui investitura appare scontata nonostante manchi ancora il nulla osta di Fratelli d’Italia, è rafforzare la sua posizione personale e la componente moderata del centrodestra. Una partita da equilibrista per non deludere né Enrico Costa né Franco Graglia

Alberto Cirio e Franco Graglia

Chiusa la pausa feriale agostana, torna lentamente ad animarsi il dibattito politico che, in ambito piemontese, si concentrerà sul rinnovo del Consiglio regionale previsto per la tarda primavera del prossimo anno.

In autunno il centrodestra scioglierà le riserve sulla ricandidatura di Alberto Cirio, cosa su cui – al di là dei tatticismi di Fratelli d’Italia – sembrano esserci ormai pochi dubbi. L’ultima parola spetta a Giorgia Meloni anche se il sentore – in mancanza di outsider di peso di FdI in grado di portare valore aggiunto alla coalizione, è che il via libera al governatore albese sia questione di settimane o al più di un paio di mesi.

Cirio tiene aperta la porta per un’eventuale candidatura alle europee anche se l’ipotesi della presidenza di una Commissione alla quale ambiva, si sta rivelando, col passare del tempo, un sogno difficile da realizzare.   

Fratelli d’Italia vorrebbe la presidenza di almeno una delle Regioni del Nord, ma alla fine – sondaggi alla mano - dovrà prendere atto che la forza elettorale del presidente uscente è tale da indurre il partito della Meloni a più miti consigli. Il capo di gabinetto Gianluca Vignale lavora da tempo alla formazione della lista del presidente, che punta a raccogliere, nelle varie province, i delusi dalle varie scissioni e quanti, in passato collocati nell’area di centrosinistra, cercano uno spazio per sedersi al tavolo di quelli che vengono indicati come i possibili vincitori.

Cirio avrà dunque due liste, una “personale”, del presidente appunto, e l’altra di Forza Italia che riporterà anche questa il suo nome.

Dal vertice del partito – dato il feeling col presidente nazionale Antonio Taiani - è arrivato un sostanziale via libera all’operazione finalizzata a rafforzare la componente moderata e a coinvolgere Azione e Italia Viva, nonostante in questi partiti non tutti siano del medesimo avviso.

L’obiettivo politico del presidente uscente è chiaro: potenziare al massimo la sua posizione personale offrendo spazi ai “moderati” del centrodestra che gli tornerà utile quando – a fronte del possibile successo elettorale di Fratelli d’Italia – si tratterà di formare la giunta. Una partita che rappresenta tuttavia qualche elemento di complicazione dal momento che la “lista del presidente” potrebbe indebolire – proprio a partire dalla provincia di Cuneo – Forza Italia facendole perdere il seggio cuneese.

Per poter eleggere un consigliere regionale nel Cuneese il partito azzurro deve ottenere a livello regionale una percentuale di consensi superiore al 5%. In questo caso – osservano gli esperti di proiezioni elettorali – è verosimile che scatti il seggio forzista nella Granda. Meno probabile invece nell’ipotesi in cui dovesse scattare in provincia quello per la lista civica del presidente. In quest’ eventualità il posto andrebbe a un esponente di Azione che penalizzerebbe Forza Italia.

La partita si gioca su questo difficile crinale. Cirio dovrà far leva su tutte le sue doti di funambolo per riuscire, da un lato, ad accontentare Enrico Costa e, dall’altro, per non lasciare appiedato il suo uomo più fidato Franco Graglia, che un giro in Regione vorrebbe ancora farlo.

Per il vicepresidente cerverese del Consiglio regionale nonché coordinatore provinciale di Forza Italia, resta aperta l’opzione del “listino” rispetto al quale il candidato presidente, pur condizionato dalle innumerevoli richieste di posti da parte di Fratelli d’Italia e Lega, vorrà comunque avere voce in capitolo.

Giampaolo Testa