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Attualità | 10 agosto 2023, 13:31

Cuneo, c'è spazio per i comitati di quartiere nella cosa pubblica? La consulta: "Non vaneggiamo, il nostro ruolo è fondamentale"

Carluzzo e Merlino, presidente e co-vice dell'organo di rappresentanza cittadina, commentano l'approvazione in consiglio comunale del regolamento che rende l'inclusione dei comitati nel dibattito amministrativo una facoltà e non un obbligo

Pietro Carluzzo, presidente della consulta

Pietro Carluzzo, presidente della consulta

La nostra intenzione era decretare tramite il regolamento il riconoscimento definitivo dell’importanza che un organo come la consulta dei comitati di quartiere (e, quindi, i comitati di quartiere stessi) assume per la città. Non volevamo pestare i piedi a nessuno e nemmeno scavalcare le competenze delle varie parti dell’amministrazione comunale: l’intento, a quanto pare, non è stato recepito”.

È amara la presa d’atto a cui è arrivato – nelle settimane che hanno seguito il consiglio comunale di luglio – il presidente della consulta dei comitati di quartiere della città di Cuneo Pietro Carluzzo. E riguarda il testo del nuovo regolamento del comitato stesso, discusso negli ultimi mesi e al centro di alcune polemiche relative al concetto stesso di partecipazione (e alle due letture, conflittuali, che la consulta e l’amministrazione comunale ne hanno dato).

Abbiamo incontrato Carluzzo e Antonio Merlino – rappresentante delle frazioni dell’Oltregesso e uno dei tre vicepresidenti assieme a Simone Borio (rappresentante dei quartieri dell’Altipiano) e a Giovanni Beltramo (rappresentante delle frazioni dell’Oltrestura) – nella mattinata di oggi, 10 agosto, per un commento in merito all’approvazione del nuovo regolamento occorsa proprio nell’ultimo consiglio comunale. Nella versione, però, che all’articolo 11 vede la partecipazione concreta dei comitati di quartiere nel dibattito amministrativo come eventualità a discrezione dell’amministrazione comunale (e non, invece e come proposto dalla consulta stessa nella definizione della bozza originale del regolamento, come necessità vera e propria).

Una modifica al testo dell’articolo che già nelle scorse settimane aveva scatenato le remore della consulta, purtroppo cadute nel vuoto.

"Perfetta la nostra proposta. E conseguente allo statuto"

L’iter che ci ha portati alla definizione della prima bozza del nuovo regolamento inizia lo scorso dicembre e parte da una richiesta ufficialmente espressa dall’amministrazione comunale stessa – spiega Carluzzo - . A questa richiesta, la consulta ha corrisposto con estrema urgenza e puntualità e il 27 dicembre abbiamo prodotto la prima bozza, contenente alcuni elementi salienti tra cui la definizione di un ‘election day’ unico per tutti i comitati di quartiere, la regolamentazione delle modalità di votazione e presentazione delle liste, la necessità della parità di genere tra i membri del comitato e l’ampliamento del voto ai sedicenni. Tutte conquiste importanti e accettate dall’amministrazione comunale”.

I problemi arrivano con la prima versione dell’articolo 11 – prosegue Carluzzo - . Che è stato parecchio dibattuto dalla consulta stessa ma che necessariamente sottolinea l’importanza del comitato di quartiere come collegamento fondamentale tra l’amministrazione e il cittadino. I consiglieri comunali hanno, in sede di commissione, discusso la bozza per addivenire al testo poi votato in consiglio ma su questo specifico punto ha realizzato riflessioni diverse dalle nostre, purtroppo”.

Il vicepresidente Merlino, poi, non ha dubbi: il nuovo regolamento “sarebbe stato perfetto, ma al lavoro preciso e serio della consulta non è stato corrisposto lo stesso impegno da parte dell’amministrazione comunale”.

Le nostre richieste e proposte non sono vaneggiamenti e trovano invece conforto in quanto riportato nello statuto comunale, che guarda alla partecipazione dei comitati di quartiere (costruiti negli anni ‘90 sullo scheletro delle circoscrizioni delle aree metropolitane) come a un qualcosa di dovuto e previsto, non facoltativo – aggiunge ancora Merlino - . E tra regolamento e statuto comunale pare ovvio che debba prevalere il secondo; non si scherza su queste cose e sugli abitanti di una città, un comitato di quartiere e una consulta non sono delle bocciofile”.

Stante l’approvazione del nuovo regolamento in consiglio comunale, però, la partita sembrerebbe essersi chiusa. Ma mercoledì 30 agosto, alle 21, si terrà una nuova riunione della consulta, nella quale si valuteranno le mosse future da intraprendere.

Simone Giraudi

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