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Attualità | 08 agosto 2023, 14:31

Cuneo e l'accoglienza dei migranti: Manassero dice no al parcheggio del MIAC, "ma decide la Prefettura"

Ieri sera (7 agosto) la commissione di aggiornamento sul sistema dell'accoglienza e sugli 800 soggetti previsti in Granda. Citata anche la rissa alla mensa Caritas: oggi l'incontro in Prefettura con l'ente e il Comune

L'area del MIAC, coinvolta nei sopralluoghi

L'area del MIAC, coinvolta nei sopralluoghi

Il parcheggio pubblico dell’area MIAC non mi sembra per nulla adatto a ospitare l’arrivo di migranti in attesa di collocazione, e l’ho anche fatto presente alla Prefettura: non ci sono alberi, coperture, zone d’ombra. Ma se la Prefettura si troverà in una situazione emergenziale sceglierà per l’uso il luogo che più riterrà opportuno”.

Così la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero ha chiarito la posizione dell’amministrazione comunale relativamente ai sopralluoghi che l’organo prefettizio ha realizzato, nelle scorse settimane, in diverse aree del territorio cuneese e nello specifico nel parcheggio in frazione Ronchi e nella zona dell’ex poligono della caserma Montezemolo. L’obiettivo, trovare un luogo in cui far stanziare – almeno per i primi giorni dedicati alla conclusione delle necessarie pratiche burocratiche, prima dello smistamento – gli 800 soggetti migranti che si prospetta arriveranno nel territorio provinciale.

Dei sopralluoghi se ne era occupato anche il nostro giornale, negli scorsi giorni. E il chiarimento è arrivato nella serata di ieri (lunedì 7 agosto) in una riunione della III commissione consiliare che ha visto partecipare proprio la sindaca e l’assessore Paola Olivero, oltre al presidente di commissione Erio Ambrosino.

L'emergenza accoglienza: "Altro che nessuno sbarco!"

Manassero ha illustrato approfonditamente la gestione degli arrivi di stranieri titolati a rimanere sul territorio, ovvero il sistema SAI (di cui Cuneo è capofila di uno dei due progetti, assieme a Mondovì, garantendo 361 posti divisi in 23 comuni) e quella relativa al protocollo dei migranti della frutta (che coinvolge 10 comuni dei 32 facenti parte del territorio coinvolto). Ha poi sottolineato altri progetti a matrice regionale come il “Common Ground” e quelli relativi ai bandi sull’autonomia concreta dei migranti e sulla loro salute psicologica.

Il vero piano di crisi, però, riguarda l’arrivo straordinario di questi 800 soggetti, 8000 in tutto il Piemonte (di cui però almeno una metà sarebbero già stati presi in carico con le risorse attuali). Arrivi a cui la Prefettura sta pensando di far fronte individuando proprio un luogo specifico tramite questi sopralluoghi e la richiesta di alcuni preventivi: nessuna delle aree valutate sarebbe pronta da subito.

Il MIAC non è stato un attore nella scelta delle aree su cui realizzare i sopralluoghi – ha specificato la sindaca - ; la Prefettura, in totale autonomia, ha valutato il parcheggio così come ha valutato altre aree. Anzi, la società non ha avuto una reazione particolarmente favorevole, alla scoperta”.

Questa avrebbe dovuto essere, secondo alcuni proclami politici, la stagione in cui non avremmo dovuto avere sbarchi. E invece si preventivano arrivi in numero superiore al normale. Il tema degli arrivi straordinari è serio e scottante e ha visto la Prefettura invocare l’aiuto non solo dei Comuni ma anche delle diocesi e del terzo settore: con un po’ di amarezza, rileviamo come nessuno di questi ultimi due soggetti sia riuscito a dare una risposta affermativa” ha concluso Manassero.

Rissa alla mensa Caritas: oggi l'incontro in Prefettura

La commissione è stata però anche occasione per discutere di quanto accaduto alla mensa del dormitorio della Caritas (attore importante, in città, per quel che riguarda la gestione dei servizi relativi ai migranti): un fatto di cronaca ben noto che ha portato alla chiusura della mensa stessa per un totale di tre turni di pasto.

Un incidente frutto di tensioni già nell’aria, ma che ci permette di lavorare con più urgenza a un ripensamento del servizio nell’ottica di una maggior vicinanza alle istanze e ai bisogni degli utenti – ha detto la sindaca - : la mensa è un servizio fondamentale per la città, gestito con grande sforzo”.

Oggi (martedì 8 agosto) la sindaca e Caritas incontreranno la Prefettura in un tavolo di ordine e sicurezza chiedendo maggiori controlli e un sostegno più puntuale da parte delle forze dell’ordine.

"Assurdo spostare i migranti da un deserto a un altro"

La complessità e l’importanza della tematica trattata in commissione ha portato a un lungo dibattito tra i consiglieri presenti. Che, specie se affiliati alla minoranza consigliare, si sono risentiti dell’aver conosciuto alcuni aspetti – in particolar modo il sopralluogo al parcheggio del MIAC – dagli organi d’informazione e non in maniera più diretta.

Mi pare evidente che i disordini tra i frequentatori della mensa della Caritas non siano una gran novità, specchio di una situazione ormai fuori controllo che coinvolge anche i parchi della nostra città – è intervenuto Beppe Lauria - : i problemi ci sono e vanno affrontati con serietà, distacco e forza. C’è chi ci lucra, sull’arrivo di queste persone. Servono più controlli”.

Assurdo sarebbe spostare queste persone dal deserto africano al deserto del parcheggio del MIAC – ha aggiunto Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) - : credo sia ovvio non possa essere questa un’ubicazione sensata, ci vuole struttura e organizzazione puntuale. Quel che è accaduto alla mensa della Caritas è grave anche dal punto di vista della sicurezza cittadina, e purtroppo pare sempre più probabile che la straordinarietà finirà per diventare ordinarietà”.

Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) ha chiesto che tutti gli attori si pongano più in ascolto delle necessità delle diverse etnie di persone che frequentano la mensa e il dormitorio, così da evitare il più possibile tensioni e scoppi di violenza. Un auspicio che è stato ripreso anche da Luciana Toselli (Cuneo per i Beni Comuni): “Serve un confronto pacato e serio anche con Caritas e i volontari, perché credo la scelta di chiudere la mensa sia stata poco saggia, e abbia impattato con forza anche su cui non aveva alcuna responsabilità”.

Se non siamo capaci di risolvere i problemi di sicurezza in città risulta poi difficile impostare e promuovere un confronto pacato e moderno con la popolazione – ha commentato Giancarlo Boselli (Indipendenti) - : abbiamo cinque o sei aree in cui risse e disordini sono all’ordine del giorno, e dobbiamo affrontare questa situazione con urgenza prima che passino dall’essere inaccettabili a essere ingestibili. L’integrazione passa inevitabilmente dalla scolarizzazione e dall’occupazione, è di base un problema economico: occupare gli immigrati significa renderli parte attiva dello sviluppo della città, relegarli alla marginalità invece consegnarli nelle mani della criminalità organizzata. Sono già stati fatti troppi errori, sprecate troppe risorse”.

Simone Giraudi

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