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Politica | 01 agosto 2023, 11:33

Primo vertice Meloni-Salvini-Tajani per decidere se sarà ancora Cirio a guidare il centrodestra in Piemonte

I tre leader affronteranno, in questa prima ricognizione, le scadenze elettorali del 2024. Alle europee, dove si vota col sistema proporzionale, ognuno corre per sé, ma per le regionali e le amministrative la coalizione vuole restare compatta. Da Forza Italia e Lega c’è già il via libera al governatore albese

Alberto Cirio e Antonio Tajani

Alberto Cirio e Antonio Tajani

È atteso per domani, mercoledì 2 agosto, un primo vertice tra i leader del centrodestra per iniziare a mettere qualche punto fermo in vista delle regionali del prossimo anno.

Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani si ritrovano – emergenze nazionali e internazionali permettendo – per valutare, tra gli altri casi, anche quello del Piemonte.

Il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri Tajani, nei giorni scorsi, da L’Aquila, ha rilasciato una dichiarazione alla agenzie sostenendo che il suo partito ritiene scontate le ricandidature di Alberto Cirio in Piemonte e di Vito Bardi in Basilicata.

Anche la Lega, nelle scorse settimane, per bocca del capogruppo a Montecitorio e segretario piemontese, Riccardo Molinari, aveva dato per assodata la riconferma di Cirio.

Manca, tuttavia, ancora il via libera più importante: quello della presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

Dal centrodestra si vuole imprimere un’accelerazione per arrivare entro ottobre – così dicono – ad avere i nomi dei candidati presidenti e sindaci delle maggiori città in cui si voterà il prossimo anno.

Meloni sarà a Torino ai primi di ottobre per il Festival delle Regioni ed è possibile che possa essere quella l’occasione per il via libera, anche se c’è chi auspica che l’investitura possa avvenire prima.

Qualche resistenza sembra ancora esserci da parte di FdI, ma la sensazione è che si tratti di una manfrina per alzare la posta per i futuri posti chiave a Palazzo Lascaris.

AffariItaliani.it riferisce di un tacito accordo Meloni-Tajani per cui chi, alle elezioni politiche del 25 settembre scorso, è stato candidato nelle liste di Forza Italia non verrà candidato in Fratelli d'Italia, né alle europee né alle regionali.

Questo per arginare un possibile tracollo di Forza Italia, ora che il partito azzurro è orfano di Silvio Berlusconi.

GpT

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