Curiosità - 01 agosto 2023, 17:26

“Corriamo un Po” lungo il Rodano: 17 giovani del Saluzzese percorrono 870 chilometri per beneficenza

Gli atleti hanno percorso, in soli quattro giorni, il fiume dalla sorgente in Svizzera fino alla foce francese in Camargue, nel Mediterraneo, per sostenere una scuola in Mali

La partenza della staffetta dalla sorgente del Rodano in Svizzera

Hanno percorso  870 chilometri in soli quattro giorni, da lunedì 21 a giovedì 27 luglio impiegando 72 e correndo sulle sponde del fiume Rodano partendo dalla sorgente, in Svizzera, fino alla foce, a Port-Saint-Louis-du-Rhône, in Camargue vicino a Marsiglia.

Sono i 17, tra ragazzi e ragazze. Hanno partecipato alla terza edizione di “Corriamo un Po” in cui i corridori si sono dati il cambio ogni 10 chilometri ad oltranza, giorno e notte, accompagnati in bici da chi li ha preceduti, fino al termine del percorso.

Con loro c’erano 4 accompagnatori a bordo di 2 camper e 2 furgoni.

L’idea di questa lunga staffetta era nata nel 2021 da gruppo di giovani amanti della corsa che avevano percorso 700 chilometri, in 56 ore, risalendo il fiume Po dalla foce di Pila di Rovigo fino alle sorgenti di Pian del Re, alle pendici del Monviso.

La prima edizione della staffetta più lunga d’Italia ha poi avuto un seguito nell’estate del 2022 in cui i partecipanti hanno corso per 1.300 chilometri  lungo il fiume Reno.

L’associazione “Corriamo un Po” è formata da  giovani sotto i trent’anni presieduta da Andrea Barra di Verzuolo e dal vice Michele Olocco di Villafalletto che, come ideatori dell’evento, si erano ispirati tre anni fa ad una staffetta simile che si tiene negli Stati Uniti.

I giovani atleti spiegano: “Abbiamo corso sulla ciclovia del Reno che attraversa, tra le altre, le città di Losanna, Ginevra, Lione, Avignone ed Arles”.

Un percorso muscolare per gli atleti, che si sono trovati più degli altri anni, soprattutto nelle prime fasi, a scendere e risalire colline, sentieri e boschi, oltre a dover fronteggiare un clima particolarmente avverso nei primi 2 giorni di staffetta.

La corsa è partita alle 16 di lunedì 21 luglio dal Passo della Furka nel Cantone Vallese della Svizzera – spiegano i protagonisti – . Abbiamo corso sotto la pioggia, in mezzo ai temporali che imperversavano sul tragitto.

I primi 100 chilometri sono stati i più difficili da gestire perché dovevamo prendere il ritmo e con la pioggia che scendeva a dirotto è stato molto più difficile.

Nella seconda giornata - spiegano i ciclisti-runner - abbiamo costeggiato il lago di Léman, superato Ginevra ed il confine francese. Mentre il terzo giorno, mercoledì, siamo usciti dalla zona più montuosa e superato Lione, dove il Rodano diventa di grande portata ed è navigabile”.

La quarta notte – ricordano ancora i ragazzi – stava andando tutto bene, quando ci siamo accorti che stavamo correndo per errore una tappa al contrario. Finalmente giovedì 21 luglio, entrando in Camargue, è stata come una cavalcata vittoriosa verso il Mar Mediterraneo. Man mano che ci avvicinavamo alla fine la tensione lasciava spazio all’entusiasmo”.

L’ultimo corridore e l’ultimo ciclista hanno raggiunto la spiaggia di Port-Saint-Louis-du-Rhône, come previsto, verso le 22, dove ad aspettarli c’è tutto il resto del gruppo.

Grande soddisfazione da parte dei giovani per essere giunti alla meta: “Arrivare alla fine non è mai stato scontato e correre sulla spiaggia è stata una sensazione impagabile. Le difficoltà che abbiamo superato ed il risultato ottenuto hanno dato anche valorealle due precedenti edizioni. L’avventura sul Reno che avevamo intrapreso lo scorso anno, in cui abbiamo corso 1.300 chilometri, rispetto agli 870 percorsi sul Rodano, ha per noi un valore enorme.

Questa terza edizione – concludono i corridori - è stata per molti fattori più dura delle precedenti e arrivare alla fine non è mai stato scontato”.

La terza edizione della staffetta “Corriamo un Po” ha avuto anche uno scopo benefico: gli atleti hanno infatti deciso di collaborare con Find the Cure, un’associazione no profit di cooperazione internazionale, promuovendo e partecipando alla raccolta fondi (attualmente ancora aperta) per un progetto in Mali che prevede la costruzione di tre classi della scuola di Kodjalan, distrutta da un’alluvione di luglio 2022.

Abbiamo fortemente voluto dare un fine benefico alla nostra staffetta - spiegano i giovani - contribuendo con un gesto concreto, oltre a promuovere e divulgare i valori fondanti del nostro gruppo: lo sport, l’amicizia e la voglia di mettersi alla prova. Speriamo di esserci riusciti, o meglio di riuscirci, con le staffette sui fiumi e con quanto organizzeremo in futuro”.

Hanno partecipato alla grande staffetta sul Rodano:

Da Villafalletto: Michele Olocco, Pietro Olocco, Mario Olocco, Ritina Dotta.

Da Verzuolo: Andrea Barra, Giulia Giolitti, Marita Nicola, Teresio Giolitti, Alberto Giolitti, Giacomo Giolitti

Da Saluzzo Iulian Sacaliuc; da Moretta Simone Alesso; da Piasco: Davide Mattio e Beatrice Mondino

Da Busca Mandeep Sing

Da Torino Federica Pagliassotto

Da Luserna San Giovanni Noemi Bouchard.

Anna Maria Parola