Attualità - 31 luglio 2023, 11:46

Biometano dagli scarti della Ferrero, contro l’impianto di Govone si costituisce un comitato di residenti

La sua nascita al centro dell’incontro in programma questa sera presso i locali Pro loco di frazione Canove

La zona presso la quale è destinato a sorgere l'impianto per la produzione di biometano

Un incontro aperto a tutta la cittadinanza "allo scopo di costituire un comitato a tutela del territorio". E’ quanto si terrà questa sera, lunedì 31 luglio, alle ore 21 presso i locali della Pro loco, per iniziativa del gruppo di residenti contrario al progetto di un impianto per la produzione di biometano che la Govone Biometano, società controllata dalla Snam, intende realizzare in frazione Canove a Govone e per il quale è stato avviato il necessario iter di autorizzazione presso la Provincia.

Nelle intenzioni dei proponenti, l’impianto verrebbe realizzato con un investimento pari a 25 milioni di euro in una zona vicina allo svincolo dell’autostrada Asti-Cuneo, tra la cava Gabbio e l'impianto di depurazione delle acque della società consortile Sisi, cui verrebbe collegato per lo smaltimento della parte liquida del digestato tramite un’apposita condotta.

Nella scorsa settimana il progetto è stato oggetto di un primo incontro con la popolazione, confronto nel corso del quale, tra le contestazioni dei presenti, i referenti della stessa società avevano reso note alcune delle caratteristiche tecniche del digestore, destinato a venire alimentato quasi completamente da residui della lavorazione alimentare in arrivo dallo stabilimento albese della Ferrero Spa.    

Si parla di circa 90 tonnellate al giorno di scarti quali gusci di nocciole, fondi di caffè, cuticole di cacao, foglie di tè e di altri alimenti attualmente destinati a impieghi in zootecnica, che verranno trasportati nella zona ai piedi di Govone attraverso 4/5 viaggi quotidiani di altrettanti mezzi pesanti che raggiungeranno il sito mediante un tragitto che per buona parte potrà compiersi utilizzando la vicina autostrada. Da qui una produzione stimata in 12 milioni di metri cubi all’anno di biometano.

Le preoccupazioni dei residenti, come gli interrogativi sollevati durante l'incontro dall'associazione Comuneroero, riguardano il consumo di suolo necessario per la realizzazione dell’impianto (si parla di 3/4 ettari) e il suo impatto in termini di possibili odori, emissioni in atmosfera e acustiche.

E. M.