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Sport | 30 luglio 2023, 18:30

#ANDUMA – Luca Demaria

Ecco il nuovo socio del Cuneo Volley, un uomo che ha fatto della comunicazione il suo lavoro ed il suo obiettivo

#ANDUMA – Luca Demaria

La nuova società del Cuneo Volley ha tutte le caratteristiche di una vera e propria squadra, fatta non solo di persone unite verso lo stesso obiettivo, ma anche di professionisti che si distinguono al meglio nel loro settore e competenza, com’è di fatto per i giocatori.

Oggi si presenta Luca Demaria, un uomo che ha fatto della comunicazione il suo lavoro ed il suo obiettivo, traguardo raggiunto egregiamente ben prima del cinquantesimo anno di vita che sta per festeggiare il prossimo 12 agosto, meta in cui solitamente si tende a tirare un po’ le somme. Ebbene, Luca Demaria, nuovo socio del Cuneo Volley a partire da questa stagione, in questa ricorrenza più che tirare le somme rilancia e raddoppia, raggiungendo il culmine della sua consapevolezza professionale e portandosi a casa anche diverse medaglie vinte nelle gare del Campionato Italiano FIDS (Danze Caraibiche) a cui ha partecipato negli scorsi mesi.


Cosa l’ha spinta a dedicarsi al mondo della comunicazione?

Tutto nasce dalla mia passione per il mondo dell’informatica. A seguito degli studi svolti presso l’ITIS di Fossano, capii che quello dell’informatica era il mio mondo, e che lì mi sarei voluto specializzare. Continuai dunque i miei studi in quel settore, spostandomi con e grazie al benestare dei miei genitori, che mi hanno sempre appoggiato e seguito in ogni mia passione, in un collegio a Fossano dove ho approfondito le mie competenze in quel campo. Cominciai a prendere confidenza con i primi linguaggi di programmazione grazie ai miei studi in tempi in cui questo argomento era ancora sconosciuto ai più. Nel 1992, al termine del percorso scolastico e di alcune certificazioni Microsoft, iniziai a lavorare per un’azienda che si occupava della gestione, progettazione e sviluppo delle sorprese della Kinder, nota azienda dolciaria, dedicandomi principalmente al centro elaborazione dati.
Fu dopo il servizio militare che feci capolino nel mondo dell’editoria, sempre occupandomi del settore tecnico (normative, riviste, enciclopedie e dizionari) e dello sviluppo dei dati. Da lì in poi, quello dell’editoria è diventato il mio mondo, e lo è tutt’ora, proprio perché è un mondo intriso di comunicazione, aspetto decisamente assente nel settore informatico. È stato il modo migliore per unire queste mie due grandi passioni, oltre che una vera fortuna. Ho imparato negli anni a muovermi e a crescere in questo settore, passando dall’essere esecutore del mio cliente all’essere il reale conduttore della mia professione, dopo anni di studio, formazione e lavoro su me stesso, selezionando nel tempo una clientela simbiotica ed affine al mio modo di pensare e lavorare, aspetto che dopo il covid è diventato pressoché irrinunciabile. Oggi sono padrone del mio tempo e della sua programmazione, ho la clientela che vorrei e tutto il tempo che mi serve sia per dedicarmi ai miei hobby che a mio figlio Lorenzo che anche lui quest’anno ha iniziato una scuola che gli insegna a sviluppare videogiochi. Direi che è solo l’inizio!


Come gestisce il suo lavoro? E quali risultati ha ottenuto fino ad ora nella sua carriera?
Credo fermamente che l’unico modo per essere competitivi sul mercato sia la formazione, in qualsiasi settore. Cerco di tenermi sempre aggiornato, occupo almeno venti giornate all’anno dedicandomi ad eventi formativi e a corsi legati al miglioramento personale. Sono un grande osservatore, qualità che credo sia indispensabile nel mondo della comunicazione. Per comunicare bene poi, bisogna viaggiare il più possibile, perché viaggiare ti mette nella condizione non solo di cambiare prospettiva e punto di vista, ma anche di incrociare opinioni e realtà diverse dalla tua, skill indispensabile per chi ha fatto della comunicazione il suo mestiere. Dedico dunque anche molto tempo ai viaggi, ogni qualvolta mi sia possibile farlo, compatibilmente con gli impegni familiari e quelli lavorativi.
Ho avuto la fortuna di scegliere il mio lavoro e di farlo per tutta la vita, spinto dalla passione e dall’interesse e mai dal dovere. Vedo il lavoro come uno strumento che mi permette di fare cose che mi piacciono, e non come un dovere, ed è forse stato questo l’approccio vincente per la mia carriera, oltre che la mia più grande soddisfazione.
Sono stato presidente regionale e vice nazionale della sezione Giovani imprenditori di Confartigianato, e sono iscritto all’AISM (Associazione italiana sviluppo marketing) della sezione Lombardia di Confindustria. Non sempre e solo editoria dunque.



Quale è il suo rapporto con lo sport e perché ha scelto di entrare nella società del Cuneo Volley?
Sono sempre stato appassionato di sport, fin da giovane. Praticavo pallavolo ed atletica in quegli anni, e solo successivamente mi sono dedicato alla mia vera passione: la danza, nello specifico quella caraibica (bachata, salsa, merengue). Trovo questo sport completo, perché pur non essendo uno sport individuale o di gruppo, riesce ad essere allo stesso tempo entrambe le cose. È inoltre un ottimo allenamento mentale, perché ti obbliga a coordinare spazio e tempo in base alla musica non solo in funzione del tuo movimento, ma anche di quello del tuo partner, facendo il tutto sorridendo, sempre. Un insegnamento di vita questo che mi ha aiutato moltissimo anche nel mio lavoro. Dopo anni di frequentazione di corsi di danza caraibica non agonistici, nel periodo del lock down l’unico modo per continuare e praticare danza era tesserarsi e diventare agonista, e così ho fatto. Ho partecipato da poco ai campionati nazionali FIDS di danze caraibiche per la fascia d’età 45/54 anni, vincendo una medaglia d’argento e una di bronzo insieme alla mia compagna di ballo. Spero di vincere prima un giorno un campionato nazionale FIDS portandomi a casa anche una medaglia d’oro!
Per quanto riguarda il Cuneo Volley invece, seguo e promuovo da molti anni le attività della società tramite TargatoCN, testata giornalistica locale in cui lavoro, e me ne sono semplicemente appassionato al punto da volerne far parte. Tramite il movimento Anduma la società si è avvicinata di più alle persone e ai tifosi, e anche i soci sono persone “normali”, con ambizioni e progetti tipici di un imprenditore o un libero professionista, certo, ma con una vita molto simile se non identica al tifoso o cittadino medio, e credo che questa sia una grande svolta nel mondo dello sport, perché chiunque si può immedesimare e rispecchiare nella società stessa, motivo per cui ho deciso di farne parte, al di là degli ovvi motivi commerciali. Stimo molto questa società ed i componenti del suo staff poi, in particolare Stella Testa, addetta dell’ufficio stampa del Cuneo Volley ormai da anni. È una figura che rappresenta a pieno lo spirito di questa società, essendo dotata di grande professionalità e carattere, oltre che di un’infinita passione per lo sport della pallavolo che fa sicuramente la differenza nel suo operato.


Cosa si aspetta dunque da questa nuova società e dallo sviluppo di tutti i suoi progetti?

Trovo sia un ambiente molto positivo, innanzi tutto. E va da sé che non potranno che conseguirne cose buone. Il progetto di Fiöi è una vera e propria risorsa, sia per il territorio che per gli studenti che ne faranno parte. Riconosco inoltre una grande capacità nel selezionare i giocatori da parte della società. La prima squadra è composta da atleti forti ovunque, ma è la panchina a fare la differenza, perché gli atleti in attesa di entrare in campo non hanno il tempo materiale di prepararsi a livello emotivo per essere performanti ma devono comunque essere in grado di fare la differenza una volta scesi in campo. Non tutte le società sportive danno importanza a questo aspetto, puntando principalmente sui titolari della squadra, il Cuneo Volley invece ha saputo distinguersi anche in questo, creando una squadra di tutto punto sia in panchina che in campo. Nessuno dei soci vive poi di pallavolo, ma nonostante ciò abbiamo tutti quanti l’obiettivo comune di tornare in Superlega, e trovo sia il fattore più importante di tutti, perché quando c’è un obiettivo comune che viene perseguito con l’anima, e non per guadagno personale, non si può fare altro che raggiungerlo prima o poi!


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