Al Direttore - 29 luglio 2023, 07:19

Riapre la Asti-Alba: bene, ma ora i guru della politica locale pensino al trasporto merci integrato ferro-gomma

Analisi puntuale del lettore Gianni Rinaudo, organizzatore di molti convegni in merito, sulla situazione logistica in Granda: "I soldi si trovano sempre per ciò che si vuole"

Riceviamo e pubblichiamo:

Quando il 18 Maggio scorso holetto l’ intervista a Beniamino Gavio su un quotidiano sono rimasto positivamente sorpreso. Non che io sia in specifico un addetto della logistica, ma in questi ultimi 10 anni, grazie all’osservazione e allo studio dei 4 elementi, a numerose frequentazioni accademiche e specialistiche , ho organizzato con il Sodalizio www.spiriti-liberi.it , per passione civile, decine di convegni per promuovere la cultura ferroviaria in Granda, in Piemonte e nel Ponente ligure.

Prima ancora, sempre per senso civico , soprattutto a causa della prima onda di calore del 2003 ho dedicato del tempo libero, sempre gratuitamente , con diversi collaboratori ed enti pubblici e privati, alla questione dell’aria fetida del centro di Bra, alla divulgazione delle energie rinnovabili in Granda realizzando iniziative molto seguite sul biogas a Narzole nel 2005, sul fotovoltaico a Sommariva Bosco nel 2006. Molto importanti furono l’organizzazione delle due expo sulle rinnovabili a Cherasco nel 2007 e 2008. Un vero successo.

L’interesse per le questioni ambientali, climatiche, pur non essendo un ambientalista, ha solcato i miei ultimi 30 anni.

Non potevo non occuparmi di conseguenza di mobilità. La mobilità marittima, aerea e terrestre ha una significativa responsabilità nella eccessiva produzione dei gas inquinanti che in gran parte causano il cambiamento climatico in atto.

Nell’intervista Beniamino Gavio afferma: “…oggi è assurdo che un camion mediamente percorra 300km, la distanza dovrebbe essere la metà e il resto affidato alla intermodalità che non è ancora pronta… A Savona la piattaforma è finita, ma le infrastrutture alle sue spalle? Non ci sono ancora.”

Sono anni che scrivo (come altri più autorevoli di me) attingendo da chi è competente, che il trasporto delle merci e delle persone dovrebbe andare nella direzione della ferrovia, in quanto il contatto rotolante ferro su ferro ha il più basso attrito nella natura delle cose.

Invece in Piemonte abbiamo assistito alla chiusura di oltre 500km di ferrovie a partire dal 2010, 2012 con Cota/Bonino, alla Novara-Varallo nel 2014 con Chiamparino/Balocco e alla Bra- Cavallermaggiore e Saluzzo-Savigliano nel 2020 con Cirio/Gabusi.

Oggi il Presidente della nostra regione, Alberto Cirio, ci fa sapere che Rfi rilancia il trasporto ferroviario in Piemonte con la riapertura di 2 linee tra cui l’Alba-Asti. E’ un passo nella giusta direzione. Complimenti veri.

Se penso a cos’era il trasporto ferroviario in Piemonte nei decenni passati e quanto sia urgente ripristinarlo mi viene alla mente quel proverbio “Chi ù fo’ e disfo’ ù manten a co’ ” (“Chi fa e disfa fa andare avanti la casa”).

Si sta completando il terzo (?) valico tra Liguria e Piemonte. E della linea Cuneo- Ventimiglia che se ne fa?

Nel 2013 venne definita ramo secco e solo il lavoro della Presidente della Provincia di Cuneo e dei comitati locali, di Targatocn e del FAI ne ha impedito del tutto la chiusura.

Oggi, pur con la strada del Tenda chiusa da ormai 4 anni, il treno della Cuneo-Ventimiglia tarda a decollare e a servire come dovrebbe il territorio ligure e piemontese. E’ un po’ vergognoso il tutto. Quasi come volersi impiccare.

La ferrovia, oltre inquinare poco costa pure assai meno in manutenzione. Si pensi a quanto rovinano i manti stradali i pneumatici dei camion ecc… Si pensi al costo sanitario pubblico rappresentato dagli incidenti stradali e alla rovina della qualità della vita, di molti cittadini, causata dagli stessi. La Granda è ai vertici per il numero di incidenti stradali.

Forse si finirà l Asti-Cuneo. Se sarà, quando sarà, per cortesia si riprenda l’idea originaria dell’ ing. Vassallo e la si declassi a superstrada, in modo che possa essere usata da chi vuole e serva a decongestionare veramente la statale 231. Grazie.

In merito al trasporto merci su ferro, quanti sono i collegamenti ferroviari con le nostre grandi aziende cuneesi venuti meno? Quanti sono stati smontati, distrutti o quasi? Eppure ci sono aziende che si fregiano di essere sostenibili e non spostano un grammo su ferro.

Inoltre, penso alla ormai trentennale marginalizzazione di territori un tempo invece ben serviti dal treno; a come, nel 21° secolo, si possa lasciare senza treno Saluzzo; a come non si possa con poca spesa ricollegare Cuneo con Mondovì e così rimettere in rete ferroviaria le aree di Ormea e Garessio; al PNRR in Granda!

Penso… e intanto il nostro clima impazzisce a causa del riscaldamento delle acque del Mediterraneo.

Come dice Antonello Pasini, primo ricercatore e fisico del clima del Cnr, sul MessaggeroIl riscaldamento globale di origine antropica ci ha portato a questo punto”. 

Continuare a far finta di niente, promuovere soprattutto il trasporto su gomma come quasi si fa dal 2003, soprattutto in Piemonte, non ci fa onore. Bisogna integrare il ferro e la gomma in modo equilibrato.

Non sarebbe ora che anche i nostri guru locali, famosi in Italia e non solo, iniziassero a comprendere e quindi promuovere un trasporto merci e passeggeri integrato tra ferro e gomma. Occuparsi di trasporto è altrettanto importante se non di più che occuparsi di rifiuti, cibo, biodiversità ecc… A volte è sufficiente un accenno.

Altra bufala che ad arte si fa correre contro il ripristino del trasporto su ferro sono i costi… Non la voglio far lunga, ma anche qui i costi si dovrebbero considerare secondo la Life Cycle Assessment (LCA) metodologia che valuta l'impronta ambientale di un prodotto/servizio lungo il suo intero ciclo di vita.

Poi comunque i soldi si trovano sempre per ciò che si vuole. Siamo o non siamo gli eredi di Cavour?

Gianni Rinaudo