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Attualità | 26 luglio 2023, 07:11

Savigliano, addio alle cabine telefoniche. Verranno smantellate a partire dal 21 agosto

Un tempo preziosi punti di comunicazione, ora superati dalla diffusione degli smartphone. La tecnologia avanza e con essa scompare un pezzo di storia

La cabina telefonica di piazza Cavour

La cabina telefonica di piazza Cavour

Questa postazione sarà dismessa dal 21 agosto 2023”: è la frase, sottoscritta dalla Tim, riportata sui manifesti attaccati su tutte le cabine telefoniche ancora presenti a Savigliano.

E così tutte le strutture ancora esistenti sulle piazze e nelle vie della città, compresi gli apparecchi fissati su uno speciale supporto coperto da cupolino in plexiglass (come quello sotto i portici di piazza del Popolo, di fronte alla Banca Crs), verranno poco alla volta rimosse, a partire da lunedì 21 agosto.

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom), dopo una consultazione che ha trovato in larga misura d'accordo tutti gli operatori del settore, ha stabilito che Tim non è più obbligata a garantire il servizio pubblico e può iniziare a smantellare le 16mila cabine telefoniche sparse su tutto il territorio italiano. Saranno quindi progressivamente rimosse e resteranno solo quelle che si trovano negli ospedali con almeno 10 posti letto, nelle caserme con almeno 50 occupanti stabili, nelle carceri e nei luoghi, come nei rifugi di montagna, deve non c’è la copertura della rete mobile.

Il processo si inquadra nell’attuazione della direttiva europea 2018/1972 che prevede di modernizzare le telecomunicazioni dentro l’Unione. 

Spariscono anche gli elenchi telefonici, che venivano ancora distribuiti ai pochi abbonati della rete fissa.

Tra le prime cabine di Savigliano ad essere rimosse ci sarà quella di piazza Schiaparelli, com’è stato previsto in previsione dei prossimi lavori di riqualificazione di cui sarà oggetto.

Rimarranno invece la postazioni all’interno dell’ospedale Santissima Annunziata e all’interno della stazione ferroviaria, davanti alla biglietteria.

La vicesindaco Federizia Brizio: “Le cabine telefoniche non sono di competenza comunale ma della Tim.  A livello amministrativo – spiega Brizio – non abbiamo un loro censimento in quanto è di competenza dell’operatore telefonico. Personalmente, capisco l’esigenza, ma allo stesso tempo mi dispiace che vengano smantellate, perché sono una parte di ricordi della  nostra gioventù che vengono meno”.

Il numero delle cabine di Savigliano, riportato sul sito delle Tim, sotto la dicitura ‘impianto stradale’ sono 7, mentre altri 2 telefoni, sempre pubblici, sono all’interno della stazione ferroviaria e dell’ospedale. A questi si aggiungono 4 punti telefonici che dovrebbero essere messi a disposizione di alcuni esercizi commerciali, riconosciuti come ‘posto di telefono pubblico’, ma ormai inutilizzati. 

Secondo una recente indagine di mercato, condotta per conto dell'AgCom, meno dell’1% degli intervistati ha usato i telefoni pubblici nei 90 giorni precedenti l’intervista, e addirittura il 12% non ha mai fatto chiamate da questi. Oltre l’80% della popolazione non avverte l’esigenza di utilizzare questo servizio e tre persone su quattro non saprebbero neanche dove cercare una cabina nei pressi di casa.

La copertura della rete mobile e l'accesso a internet 4G sono ormai estesi a quasi tutto il territorio italiano. Nel 2021 sono state registrate ben 78 milioni di Sim attive, corrispondenti a oltre una Sim per abitante.

Finisce così un'era che per i meno giovani era piena di ricordi proprio legati ai telefoni pubblici. Si prediligevano le cabine telefoniche rispetto a quelli dei bar in cui, anziché utilizzare i gettoni, si pagava l’esercente in base agli scatti che venivano contabilizzati da un apposito dispositivo collegato al telefono.

Mentre oggi in tasca o in borsa tutti hanno uno smartphone, all’epoca si portavano sempre i gettoni, conservati nel portafoglio come oggetti tanto preziosi da poter sostituire le monete al bar per pagare un caffè o anche nei negozi quando non si avevano gli spiccioli. 

Realizzati nel 1927 erano di alpacca o bronzo.  Inizialmente aveva un valore di 50 lire, fino al 1980 quando raddoppiò per poi nel 1984, quadruplicare ed arrivare a 200 lire. Sono stati eliminati il 31 dicembre 2001 con l’avvento dell’euro. 

Nel 1976 erano stati affiancati dalle prime schede telefoniche prepagate emesse dalla Sip (Società Italiana per l'Esercizio Telefonico) che sono diventate anche oggetto di raccolta da parte di molti collezionisti.

Le cabine telefoniche sopravvissute oggi  funzionano con le monete.

Sono finiti i tempi di quando  chi rinchiuso in cabina, stava molto tempo al telefono, provocando file di persone in attesa che si lamentavano e chiedevano, bussando sui vetri della cabina, “Ne ha ancora per molto?”.

Negli anni ‘80 e ’90 quando il telefono fisso era ormai in quasi tutte le case di residenza, le file alle cabine telefoniche si trovavano nei luoghi di villeggiatura, dove non si aveva l’apparecchio nella seconda casa, e si chiamava soprattutto la sera quando il costo delle telefonate al minuto era minore rispetto a quello del giorno, durante gli orari di ufficio.  

Si chiude quindi un’epoca piena di ricordi legati alle cabine telefoniche in cui, oltre alle persone che la usavano per effettuare telefonate di lavoro, si cercava anche la privacy per poter parlare in tranquillità con il fidanzato o la fidanzata lontani ed erano spesso un mezzo, oltre che per comunicare, anche per socializzare quando si era in fila fuori. Inoltre che garantendo l’anonimato erano l’ideale per gli scherzi telefonici.

Nonostante il passato venga lentamente soppiantato, le cabine telefoniche rimarranno sempre nella memoria di chi le ha utilizzate, come testimoni di un'epoca trascorsa,mentre si guarda avanti verso il futuro sempre più digitale e tecnologico.

Anna Maria Parola

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