Farinél - 23 luglio 2023, 11:32

FARINÈL / La data da segnare sul calendario: il 1° luglio 2024

In giornata è previsto il passaggio del testimone alle regioni italiane che ospiteranno la grande partenza del Tour de France 2024. Tra queste ci sarà il Piemonte che ospiterà un arrivo e una partenza di tappa. Sarà un evento dalla portata storica perché mai la Grande Boucle era partita dall’Italia e mai era passata da Alba e da Langhe e Roero

Tra poche ore a Parigi il presidente della Regione Alberto Cirio farà parte della delegazione che raccoglierà il testimone della Grande Boucle in vista della grande partenza, come la chiamano i francesi, abituati alla “grandeur” di tutto ciò che fanno.

Il Tour de France, però, grande lo è davvero e chiunque abbia assistito a questa manifestazione sa di cosa io stia parlando.
Parlo, infatti, di oltre 6 mila giornalisti al seguito, mille mezzi della carovana pubblicitaria, 150 milioni di telespettatori solo in Europa, 684 milioni nel mondo, sparsi in 190 Paesi per 7.800 ore di diretta nei cinque continenti.

Il Tour è, tirando le somme, il più importante evento sportivo a cadenza annuale e il terzo evento sportivo del mondo per numero di telespettatori, dietro solamente a Olimpiadi estive e Mondiali di calcio.

L’edizione 2024 sarà la numero 111 del Tour de France e cosa ci si può ancora inventare dopo 111 anni?
Una partenza dall’Italia, ad esempio, perché la Grande Boucle mai era partita dal nostro Paese in oltre un secolo di storia. “Una incongruenza”, secondo il deus ex machina del Tour Christian Prudhomm, che ha scelto il 2024 non a caso perché ricorrerà il centenario dalla prima vittoria azzurra da parte di Ottavio Bottecchia, nel 1924.

La prima tappa, il 29 giugno, di media montagna, con un dislivello di 3.700 metri, porterà il gruppo da Firenze a Rimini.
Una decisione, quella che è caduta sul capoluogo toscano, ovviamente, non casuale perché si sa che i francesi amano, e come biasimarli, Firenze, non solo per la bellezza della città del Rinascimento, ma anche per quel giglio che lega la Francia con Firenze, nel segno di Caterina de' Medici.

Le ragioni della scelta italiana saranno, però, principalmente sportive con l’organizzazione del Tour che ha voluto celebrare i grandi del ciclismo italiano a cominciare da Gino Bartali con la corsa che passerà dal museo dedicato al “Ginettaccio”, vincitore della corsa gialla nel 1938 e nel 1948.

Nella seconda tappa il Tour ripartirà da Cesenatico, la città di Marco Pantani, il pirata, vincitore della corsa gialla nel 1998 e ancora oggi tra i ciclisti più amati di sempre a livello globale.

Nella terza tappa il giro di Francia partirà da Piacenza per arrivare a Torino passando dal mausoleo dove riposano le spoglie di Fausto e Serse Coppi a Castellania, in provincia di Alessandria.

La quarta tappa prenderà il via da Pinerolo, altra città legata a filo doppio con la storia del ciclismo, prima del ritorno in Francia.

La data da segnare sul calendario per i cuneesi è quella di lunedì 1° luglio 2024 quando il Tour de France transiterà per la prima volta sulle colline di Langhe e Roero per una tappa che partirà da Piacenza passando da Tortona, Nizza Monferrato, Neive, Barbaresco, Alba, Sommariva Perno con il gran premio della montagna e Moncalieri prima dell'arrivo a Torino.

Sarà una grande festa per tutto il nostro territorio che godrà della ribalta del più grande evento sportivo del Mondo che nel 2024 entrerà nella storia non solo per la partenza italiana, ma anche per l’arrivo che per la prima volta in 111 edizioni non sarà sui Campi Elisi a Parigi, bensì a Nizza. Questo perché nella capitale francese saranno in corso le Olimpiadi.

Non resta quindi che aspettare e prepararsi allo storico passaggio sulle nostre colline della Grande Boucle. Per chi come il sottoscritto, ama il ciclismo, scrive di ciclismo, pensa che il ciclismo sia lo sport più poetico che esista, sarà il coronamento di un sogno, per tutti gli altri sarà comunque una giornata indimenticabile, dopo la coloratissima partenza della tappa della Bra-Rivoli dello scorso maggio al Giro d’Italia.

Marcello Pasquero