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Solidarietà | 18 luglio 2023, 07:14

Dall’osteria sociale ai circoli sportivi o culturali: “Così cerchiamo di valorizzare i giovani fragili ad Alba”

Diversi sono i progetti della cooperativa Coesioni sociali che vedono protagonisti adolescenti in difficoltà o diversamente abili. “In estate crescono le attività legate allo sport”

Dall’osteria sociale ai circoli sportivi o culturali: “Così cerchiamo di valorizzare i giovani fragili ad Alba”

Valorizzare i giovani fragili e in difficoltà che frequentano i nostri centri, ci vengono segnalati dai servizi sociali o che incontriamo durante la nostra attività di supporto territoriale, rendendoli protagonisti di un percorso che può essere terapeutico attraverso il lavoro o specifici stage”: questo è uno degli obiettivi della cooperativa Coesioni Sociali ad Alba, come spiegano le parole direttore Gian Piero Porcheddu.

Tali finalità vengono convogliate in diversi progetti, tra cui quello dell’Osteria Magna Neta, iniziativa sociale inclusiva che offre opportunità lavorative a persone diversamente abili e in condizioni di fragilità. D’estate le attività si ampliano grazie allo sport, come racconta Porcheddu. “I ragazzi si occupano anche della manutenzione del circolo di San Cassiano e di tutto ciò che è legato alla piscina, al calcio, al tennis e al padel”.

La cooperativa Coesioni Sociali si occupa anche della gestione dell’H-zone, spazio comunale aggregativo in piazzale Beausoleil. “Anche qui sono coinvolti diversi giovani visto che si tratta di un progetto dalla forte valenza sociale. L’idea è quella di proporre laboratori, attività teatrali, mostre, concorsi, sfruttando l’utilizzo della nuova sala prove per chi fa musica. Stiamo lavorando per organizzare concerti, presentazioni ed eventi sportivi, per ora legati al basket, ma abbiamo bisogno anche dell’aiuto delle associazioni e delle scuole che vogliano lavorare e organizzare insieme a noi. La riuscita del progetto valorizzerebbe un luogo, che è ancora un po’ una zona d’ombra della nostra città”, aggiunge il dirigente.

Un ultimo progetto di integrazione lavorativa riguarda anche il servizio bar dell’ospedale di Ceva. “Il nostro scopo non è quello di creare maggiori risorse economiche per l’organizzazione, ma quello di offrire opportunità occupazionali a persone che per qualsiasi ragione corrono il rischio, spesso a causa di comportamenti discriminatori e di politiche selettive da parte delle imprese, di restare escluse dal lavoro”, conclude Porcheddu.

Daniele Vaira

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