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Attualità | 18 luglio 2023, 20:08

“Tecnosofia”, il libro che unisce tecnologia e umanesimo per una scienza nuova

Il volume, scritto dal filosofo Maurizio Ferraris e dal rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, è stato presentato oggi pomeriggio in Confindustria Cuneo

“Tecnosofia”, il libro che unisce tecnologia e umanesimo per una scienza nuova

L'accelerazione imposta dalla tecnologia e dal web che si intreccia con le attività umane del quotidiano, ponendo nuove sfide all'uomo.

Questo il dibattito al centro di "Tecnosofia", il libro, frutto della collaborazione tra un filosofo e un tecnologo: Maurizio Ferraris, filosofo e direttore del Centro Interateneo Scienza Nuova che unisce l’Università e il Politecnico di Torino e Guido Saracco, professore ordinario di Fondamenti chimici delle tecnologie al Politecnico di Torino, dove è rettore dal marzo 2018. 

Il volume, presentato oggi pomeriggio, martedì 18 luglio, in Confidustria Cuneo, in una sala Ferrero gremita, propone come soluzione alle sfide del futuro una sintesi di competenze tecniche e umanistiche per comprendere oggetti o radicalmente nuovi, o radicalmente trasformati.

Il punto di partenza del libro - frutto dell'unione delle peculiarità del pensiero dei due autori - è duplice. Da una parte l'uomo è umano grazie alla tecnica e non malgrado la tecnica; dall'altra, un buon tecnologo deve pensare a ideare nuove tecnologie tenendo conto anche degli esiti non previsti sulla società. Da questa consapevolezza composita deriva la convinzione che l'alleanza tra tecnologia e umanesimo possa essere di beneficio per tutti. Più i due mondi sapranno interagire, tanto più l'umanità solcherà positivamente la strada del progresso.

L'impianto della narrazione costruisce idealmente un edificio a nove piani - ognuno con un proprio capitale specifico - che parte dal pianterreno con un ascensore sociale che non funziona, per terminare su una terrazza con vista, che consente di sviluppare e articolare il senso del futuro. Al primo piano c'è l'icnosfera, ovvero il capitale tecnologico, poi infosfera, il capitale semantico; la docusfera, il capitale sintattico; l'antroposfera, il capitale umano; la biosfera, il capitale ecologico; noosfera, il capitale epistemologico; axiosfera, il patrimonio dell'umanità; ottavo piano: "da ognuno secondo le sue capacità" e ultimo piano "a ognuno secondo i suoi bisogni".

"Le macchine - hanno spiegato gli autori - sono sempre più infallibili nel ripetere il passato, e da questo punto di vista si rivelano estremamente utili per le proiezioni sul futuro, giacché la natura, sia essa quella organica o quella spirituale, ha la tendenza a ripetersi spesso molto più regolarmente di quanto non desidereremmo. Ciò che però nessuna macchina può fare è proiettarsi verso il futuro, trovare il modo di soddisfare un bisogno che è davanti a ogni organismo, mentre è inconcepibile per qualunque mec-canismo. Il web cesserà di esistere un secondo dopo la scomparsa dell'umanità, e dunque ne dipende in tutto e per tutto, come i virus dagli esseri viventi".

“Come cambia la tecnologia nel momento in cui diviene onnipresente, e dunque sistematicamente intrecciata con le competenze e le problematiche umanistiche”.

Questa la sfida. La soluzione? Quanto più la tecnologia e l’umanesimo sapranno interagire, tanto più l’umanità solcherà positivamente la strada del progresso.

 

 

redazione

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