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Il Punto di Beppe Gandolfo | 17 luglio 2023, 07:00

Pochi lettori ma tutti scrittori

Pochi lettori ma tutti scrittori

Il 40 per cento degli italiani con più di 6 anni ha letto un libro negli ultimi 12 mesi. Siamo, come sempre, in fondo alla classifica dei lettori in Europa. In testa Norvegia e Francia. E dire che, a partire dal 2021 si registra un aumento delle vendite di libri in carta, una tendenza questa legata alla riscoperta della lettura durante la pandemia che, a quanto pare non si è persa neppure nel 2022, arrivando a quota 1,67 miliardi di euro di vendite.

Leggiamo poco ma, in compenso, scriviamo tanto.

Nel 2022 sono stati pubblicati 76mila libri in Italia, 10mila in meno rispetto al 2021 (evidentemente durante la pandemia eravamo diventati tutti scrittori). Ma… certo c’è un ma!

Il 30 per cento dei libri pubblicati non vende nemmeno una copia, o al massimo ne vende una. Tra tutti i libri usciti nel 2022, 35mila non hanno raggiunto le 10 copie vendute. Nell’ultimo decennio le case editrici in Italia sono diminuite da 5.491 nel 2012 a 4.623 del 2021. Intanto la produzione di libri ha registrato una continua crescita a partire dal 2016. E allora c’è qualcosa che non va.

Forse alcune case editrici si sono trasformate in uno specchietto per le allodole? Fomentano l’egocentrismo di ognuno di noi invitando a pubblicare libri (spesso a spese dell’ autore) che poi nessuno compra. E quindi pochi, pochissimi leggono. E’ un gatto che si morde la coda. Se metto in circolazione libri di qualità scadente, continueranno a diminuire le vendite, e nel mare di offerte, si perderà anche la scoperta del possibile nuovo autore di best-sellers.

Beppe Gandolfo

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