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Attualità | 11 luglio 2023, 10:57

Invaso di Serra degli Ulivi, presentato il primo lotto: entro settembre l'aggiudicazione dei lavori

Ieri (10 giugno) l'incontro pubblico sul progetto, a 13 anni dai primi ragionamenti. Cirio, Robaldo, i consorzi e i progettisti plaudono alla compattezza del territorio: via alla ricerca di fondi per gli altri due lotti del progetto

Tutte le autorità presenti all'incontro

Tutte le autorità presenti all'incontro

Si concluderà il prossimo 17 agosto il bando per l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione del primo lotto del grande progetto dell’invaso di Serra degli Ulivi; tra agosto e settembre verrà poi conferita l’aggiudicazione vera e propria.

Un cronoprogramma che ha trovato ufficialità nel tardo pomeriggio di ieri (lunedì 10 giugno) in una conferenza stampa tenutasi al Cannon d’Oro di Chiusa di Pesio, alla presenza di tutti i sindaci dei territori coinvolti più o meno direttamente dal progetto (Benevagienna, Boves, Busca, Ceva, Chiusa di Pesio, Clavesana, Dogliani, Frabosa Soprana e Sottana, Monastero Vasco, Mondovì, Niella Tanaro, Pianfei, Piozzo, Roburent, Rocca de' Baldi, Roccaforte Mondovì, Torre Mondovì e Villanova Mondovì), del presidente della Regione Alberto Cirio, del presidente della provincia Luca Robaldo e del consigliere provinciale Pietro Danna, del presidente della Fondazione CRC Ezio Raviola, del senatore Giorgio Maria Bergesio e del consigliere regionale Paolo Demarchi. Ma anche, ovviamente, dei rappresentanti dei consorzi del Pesio, delle Valli Ellero, Corsaglia e Casotto e della Baraggia Biellese e Vercellese, degli ingegneri e progettisti della Steci srl e dei proprietari dei terreni coinvolti.

Oltre 50 milioni di euro per i lavori

Il primo lotto del progetto si propone di collegare località Gambarello di Chiusa di Pesio e il territorio di Pianfei realizzando una derivazione del torrente Pesio e una condotta di adduzione dell’acqua capace di coinvolgere 600.000 metri cubi d’acqua: l’obiettivo, mantenere l’invaso del lago di Pianfei semi pieno e ridistribuire l’acqua restante ai consorzi presenti tra i due comuni. Il tutto, per un costo di quasi 50 milioni di euro.

Il progetto arriva da lontano: dall’inserimento nel protocollo d’intesa tra Regione, Provincia, comuni e consorzi del 2008 e dall’interesse dimostrato – nel 2010 - da alcuni amministratori e realtà del territorio rispetto all’area di Serra degli Ulivi, un’azione sinergica che ha portato alle due fasi di progettazione: un’idea inizialmente da 13 milioni di metri cubi d’acqua, una vera e propria diga capace di servire territori di migliaia di ettari. Ma che, poi, si è vista forzatamente ridimensionata (fino alle cubature attuali, pur ragguardevoli) per poter rientrare nella corsa al finanziamento PNRR per quanto riguarda le infrastrutture idriche dedicate alla sicurezza dell’approvvigionamento dell’acqua.

L’approccio ai due successivi lotti di completamento del progetto è in previsione, ma sottintenderà inevitabilmente alle disponibilità economiche potenzialmente ottenibili.

Robaldo: “Dai sindaci già pronto un obolo per partire con il secondo lotto”
Il padrone di casa, il sindaco Claudio Baudino, ha ringraziato nel proprio intervento di apertura i rappresentanti degli enti e dei soggetti presenti: “Oggi celebriamo una prima scommessa vinta, essere riusciti a dare il via al progetto è importante” ha detto. “Nel corso di questi anni il progetto di Serra degli Ulivi è stato ampiamente discusso nel nostro comune, com’è giusto che sia – ha aggiunto Baudino - . Oggi possiamo affermare che non ‘regaliamo’ l’acqua a nessuno ma lavoriamo in rete a favore del territorio; se non ci si muove così, non si riesce a realizzare nulla”.

“È un buon pomeriggio quello in cui si parla di risultati concreti, specie dopo tanta fatica e tempo – ha commentato il presidente Cirio - . E un risultato concreto è solo figlio di uno sforzo comune: il tema di Serra degli Ulivi, voi sindaci, l'avete presentato compatti sin da subito”. “I primi 36 milioni di euro, poi lievitati a quasi 50, sono stati importanti ma ora servono le autorizzazioni e prospetto saranno complesse da ottenere – ha concluso il governatore piemontese - . Dobbiamo essere pronti ad ascoltare tutti i suggerimenti ma andare comunque avanti usando il buonsenso dei padri e dei nonni; fermarsi davanti a ogni ostacolo non si può”.

Il presidente Robaldo ha sottolineato come quello del primo lotto non sia punto d’arrivo ma avvio di una realizzazione che guarda agli altri due lotti: “Con lo sforzo e l'intendimento di tutti i coinvolti i risultati si raggiungono – ha detto - . Negli anni è cambiata profondamente la sensibilità dei cittadini rispetto a questi temi; c'è stato un momento in cui Mondovì non era molto convinta del progetto, ma con confronto e dialogo sono arrivati accordi e cambiamenti. A favore del secondo lotto i Comuni hanno già messo un obolo per partire, ora continuiamo su questa strada, tutti insieme”.

“La Fondazione crede in questo progetto da tanti anni – ha sottolineato Ezio Raviola - : sembrava un sogno, le condizioni generali erano diverse da quelle attuali ma si è rivelata una scelta lungimirante. Le risorse economiche della nostra Fondazione sono ampissime e arrivano dal territorio; se il questo lo chiederà ci spenderemo ancora per il progetto perché troviamo assurdo che i Comuni debbano autotassarsi per realizzare infrastrutture importanti come questa”.

“Il primo lotto del progetto verrà costruito in modo da poter già servire l’invaso, quando ci sarà – ha commentato il direttore del Consorzio del Pesio Roberto Gramaglia - , un’impresa ardua, forse al di sopra delle possibilità di ogni singolo consorzio: serve lavorare tutti insieme e non ci possiamo fermare. Fondamentale realizzare progettazioni con idee chiare in testa, e continuare nella ricerca di sovvenzionamenti”.

Simone Giraudi

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