"Hope", l’allocco femmina è tornata in natura, velocissima e silenziosissima, davanti agli occhi stupiti dei presenti che hanno colto solo l’attimo del battito d’ala verso il cielo.
Il rapace è stato liberato dai camminamenti dalla Castiglia di Saluzzo, dopo la visita guidata e un momento formativo sulle modalità di aiuto agli animali selvatici, dedicato alle tipologie di intervento.
Era stato trovato sei mesi fa, il 6 gennaio in una garitta del camminamento dell’ex carcere e castello dei mrachesi, dal personale in servizio quella sera, l’ultima prima della chiusura invernale.
Era un prematuro, un pullo, un caso di schiusa precoce, anomalo data la stagione invernale. "Sarebbe morto non potendo volare e alimentarsi, tra l’altro sotto la pioggia che questi volatili patiscono", conferma Andrea Avagnina veterinario dell’Asl intervenuto dopo al chiamata 112 da parte del personale.
"La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, pertanto, in caso di ritrovamento vanno allertati con il 112 il servizio sanitario veterinario dell’Asl o strutture dedicate al recupero e cura come il Cras di Bernezzo.
"Hope " questo è il nome che le dato Ausilia Capellino, nel team di guide del museo che l’hanno soccorsa, raggiunta la maggiore età proprio al Cras di Bernezzo, dove è stata curata è arrivata in gabbia alla Castiglia, sabato scorso, nello stesso posto in cui è stata trovata.
Circondata dall’emozione silenziosa dei presenti, aperta la gabbia è volata libera nel buio, nel suo regno, tra i boschi della collina e il centro storico di Saluzzo.