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Politica | 04 luglio 2023, 07:08

William Casoni blinda su di sé la comunicazione di Fratelli d’Italia

Il coordinatore provinciale minaccia sanzioni che possono arrivare fino all’espulsione nei confronti di chi non si attiene alle direttive. Malumori in una parte del partito che vede nella circolare una mossa per mettere all’angolo Paolo Chiarenza e i suoi amici della destra che fa riferimento al presidente del Senato La Russa

William Casoni blinda su di sé la comunicazione di Fratelli d’Italia

 Sta facendo discutere e non è andata giù a molti la circolare diffusa, in data 2 luglio, dal coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, William Casoni, destinata ai membri del direttivo provinciale, ai presidenti delle sezioni, ai membri dei direttivi locali e a tutti gli eletti del partito.

 

Queste le basi da cui parte Casoni per una comunicazione che alcuni hanno interpretato come un vero e proprio diktat: “Comunicare efficacemente è oggi più che mai di fondamentale importanza. In un momento di fortissima crescita del nostro partito, che ci ha permesso di essere la prima forza politica italiana con la nomina di Giorgia Meloni a Presidente del Consiglio – scrive Casoni -, è essenziale ribadire delle linee guida che ciascuna sezione e ciascun membro attivo del partito si deve impegnare a seguire per tutto ciò che riguarda la diffusione di notizie e la gestione dei social (Facebook, Instagram...).

Visto il proliferare su giornali cartacei e online di articoli o lettere firmate da alcuni tesserati o dirigenti locali del partito, che si firmano a nome del partito stesso senza che i suoi organi dirigenti ne siano stati preventivamente avvisati, mi preme ribadire le regole fondamentali, valide per tutti e già diffuse in più occasioni a tutti i membri del partito in Provincia di Cuneo, per quanto riguarda la comunicazione”.

 

Il segretario provinciale sintetizza in tre punti le sue osservazioni.

 

1. Tutti i comunicati stampa nei quali compaia il nome del partito o nel quale si esprimano opinioni a nome del partito devono obbligatoriamente essere approvati dal Coordinatore Provinciale William Casoni.

 

2. É severamente vietato inviare ai giornali, cartacei o online, o pubblicare su pagine Facebook o su qualsiasi altro social, articoli, lettere o opinioni personali presentate a nome del partito. Non devono comparire articoli in cui ci si esprime a nome di Fratelli d’Italia senza che essi siano stati preventivamente approvati. Questa regola vale per tutti i membri di Fratelli d’Italia, indipendentemente dal loro eventuale ruolo elettivo (ad esempio, Consiglieri Comunali, Assessori Comunali, Sindaci ecc).

 

3. Ogni articolo o lettera eventualmente pubblicati senza la preventiva autorizzazione del Coordinatore Provinciale in cui venissero espresse opinioni a nome del partito, comporterà una immediata lettera di richiamo ai suoi firmatari e richiederà la segnalazione degli stessi al Comitato dei Probi Viri, che potrà comminare pene sino all’espulsione dal partito.

 

Evidentemente, talune prese di posizione assunte nei giorni scorsi da taluni esponenti del partito non sono state condivise dal coordinatore, che è stato indotto a minacciare sanzioni per i trasgressori.

 

“Ricordo – aggiunge ancora il segretario provinciale che i comunicati debbono sempre essere inviati per una preventiva valutazione all’ indirizzo fratelliditalia.cuneostampa@gmail.com.

I membri delle sezioni locali sono pregati di non prendere iniziative inviando comunicati stampa autonomamente e senza aver ricevuto una conferma preventiva dal coordinatore provinciale o dal responsabile comunicazione provinciale Andrea Massarenti”.

 

Una circolare “interna” che non ha però tardato ad essere resa pubblica.

Da ieri sta suscitando mal di pancia e viene contestata, in particolare, dalla componente storica del partito.

La destra del partito, quella che fa riferimento al presidente del Senato, Ignazio La Russa, individua in questa missiva una mossa per mettere all’angolo il “patriarca” Paolo Chiarenza e i suoi amici.

“Chiarenza – sostengono - ha sempre operato per il partito e a 85 anni non può certo essere considerato un antagonista politico e meno che mai un concorrente in vista dei traguardi elettorali. Perché allora gli si vuole tappare la bocca quando nulla gli si può imputare di aver fatto a danno del partito?”.

Per Casoni si tratta probabilmente di una prova di forza considerato che (non da oggi) serpeggiano – specie da parte di questa componente - malumori nei suoi confronti.

Giampaolo Testa

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