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Politica | 29 giugno 2023, 14:01

Dal Saluzzese in parecchi aspirano a un seggio in Consiglio regionale

Al momento è una delle aree della provincia dove si registra il maggior affollamento. Resta tuttavia da definire la nuova legge elettorale. In discussione il “listino” e la soglia di sbarramento. Unico dato ad oggi condiviso tra maggioranza e opposizione la preferenza di genere

Da sinistra: Mauro Calderoni, Paolo Demarchi e Marco Gallo

Da sinistra: Mauro Calderoni, Paolo Demarchi e Marco Gallo

Quando manca un anno alle elezioni, già si prospetta affollata la platea di quanti, partendo dal Saluzzese, aspirano ad un posto in Consiglio regionale. Appare sin d’ora certa la ricandidatura del consigliere regionale uscente della Lega, Paolo Demarchi, e pressochè sicura quella del sindaco uscente di Saluzzo, Mauro Calderoni, nella lista del Pd.

Uno scontro al calor bianco dunque sulla piazza cittadina, ma anche dal contado c’è chi scalda i muscoli per un seggio a Torino.

Da Lagnasco il sindaco Roberto Dalmazzo, già candidato alla presidenza della Provincia ma poi battuto da Luca Robaldo, viene indicato nella lista del presidente Alberto Cirio, in fase di allestimento.

Da Moretta per Fratelli d’Italia, corteggiatissima, è l’architetto Federica Barbero, moglie dell’imprenditore Inalpi Pierantonio Invernizzi, già candidata “di servizio” al Parlamento alle politiche del 25 settembre scorso.  

Il nome di Barbero circola anche come possibile candidata alle europee che si svolgeranno contemporaneamente alle regionali e alle comunali di Saluzzo. Sta di fatto che – con la pressochè certa introduzione della preferenza di genere – tutti da FdI vorrebbero fare ticket con lei.

A cavallo tra il Saluzzese e il Cuneese resta in campo l’ipotesi di una candidatura del sindaco di Busca, Marco Gallo. Se il suo nome sembrava, fino a qualche tempo fa, in predicato per il Terzo Polo di Calenda e Renzi, dopo il divorzio tra i due, a fare il filo a Gallo ora è Cirio, che lo vorrebbe nella sua lista.

Come si evince la contesa si prospetta oltremodo interessante e battagliata nel territorio saluzzese. Tuttavia, il Consiglio regionale del Piemonte deve ancora approvare, in seconda votazione, la modifica dello Statuto e, di conseguenza, la nuova legge elettorale.

Dopo l’introduzione delle discusse figure dei sottosegretari, restano da definire altri due aspetti importanti: il cosiddetto “listino” del presidente e la soglia di sbarramento. Sul primo le opposizioni chiedono sia rivisto e ridimensionato nel numero. Sul secondo aspetto sono in corso interlocuzioni tra maggioranza e opposizione anche se le posizioni restano al momento distanti. Si era partiti con il centrodestra che ipotizzava uno sbarramento al 5%, ma si arriverà a chiudere verosimilmente sul 3% o forse anche meno.

Le “liste cespuglio” non piacciono a Lega e Fratelli d’Italia, ma fanno comodo sia al Pd che a Cirio per cui, alla fine, un compromesso verrà trovato. L’unico dato che risulta acquisito, perché condiviso dalle parti, è l’introduzione della preferenza di genere.

Giampaolo Testa

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