Oltre alla prima udienza del processo per le presunte vessazioni da parte dell’ex sindaco Renato Maiolo nei confronti di una dipendente del Comune (leggi qui) la settimana appena trascorsa ha visto il Tribunale di Asti occuparsi delle passate vicende dell’Amministrazione di Santo Stefano Roero anche per un altro procedimento.
Si tratta del processo scaturito dalle indagini che il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Cuneo effettuò sui dissestati conti del municipio roerino. Accertamenti dai quali presero le mosse l’operazione delle Fiamme Gialle ribattezzata "Feudo" e i sei rinvii a giudizio decisi il 14 marzo 2022 dal giudice delle indagini preliminari presso lo stesso tribunale Claudia Beconi.
A giudizio sono così finiti lo stesso ex primo cittadino, l’ex segretario comunale Anna Di Napoli e altre quattro persone: l’architetto Cinzia Gotta, il geometra Giovanni Careglio, il professionista esterno Marco Musso, la responsabile del servizio finanziario del Comune Federica Borello.
Come imputati sono così comparsi nel processo in primo grado avviato nei mesi scorsi di fronte al tribunale penale astigiano in composizione collegiale – presidente Alberto Giannone, giudici Elio Sparaccino e Victoria Dunn –, chiamati a rispondere a vario titolo di reati che vanno dalla truffa aggravata ai danni dello Stato al falso morale e materiale alla turbativa d’asta – accuse cui, nel caso di Maiolo, si aggiungono quelle di peculato, minacce e porto abusivo d’armi –, tutte o quasi riconducibili alle presunte malversazioni e sprechi di denaro pubblico riconosciute come causa di un deficit finanziario nelle casse del Comune che la Procura Regionale della Corte dei Conti aveva già quantificato in 1,3 milioni di euro.
Tutti – e con loro l’attuale sindaca Giuseppina Facco, in rappresentanza del Comune costituito parte civile col patrocinio dell’avvocato del foro di Torino Giulio Calosso – erano presenti all’udienza tenuta lo scorso 21 giugno, durante la quale è proseguita l’audizione del maresciallo della Guardia di Finanza Pasquale Moltelo, che nella passata udienza era stato chiamato dal pubblico ministero Davide Lucignani a riferire del merito di un’indagine ai tempi accompagnata anche dalla disposizione di diverse misure cautelari. Proseguito nei giorni scorsi con l’esame da parte delle difese, l’audizione terminerà con la prossima udienza già programmata per il prossimo 19 luglio, quando inizierà l’audizione di altri testimoni indicati dalla pubblica accusa.
"E’ nostra intenzione dimostrare la correttezza dell’operato tenuto dal sindaco durante tutto il suo lungo mandato – precisa l’avvocato albese Roberto Ponzio, difensore di Maiolo –. I contributi erogati alla sua amministrazione furono destinati esclusivamente a spese utili e non alla distrazione di denaro".
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