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Eventi | 29 giugno 2023, 09:02

Cheese 2023 torna a Bra dal 15 al 18 settembre: “Sarà l’edizione più internazionale di sempre”

Molta attesa e grandi numeri per la festa di Slow Food dedicata ai formaggi e alla diversità. Carlo Petrini, però, avverte: “Sarà una manifestazione entusiasmante, ma senza un progetto per i nostri territori rischiamo di morire di turismo invasivo”

Cheese 2023 torna a Bra dal 15 al 18 settembre: “Sarà l’edizione più internazionale di sempre”

L’attesa e l’entusiasmo delle autorità e degli addetti ai lavori durante la sua presentazione sono quelli riservati ai familiari stretti che non si vedono da molto tempo, ma che hanno un grande impatto non appena si palesano: Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo, torna a Bra dal 15 al 18 settembre.



L’edizione numero quattordici riunisce un popolo di appassionati, di pastori, casari, affinatori intorno al tema del sapore dei prati, per sottolineare come dal latte di animali alimentati al pascolo derivino i formaggi migliori, rispettosi dei territori, del benessere animale e della nostra salute.

Sono i numeri e la ricchezza di iniziative l’indicatore di una manifestazione pronta a superarsi dopo l’edizione 2021, che pur in periodo Covid aveva registrato un grande successo. Gli espositori sono già più di 200 provenienti da tutte le regioni italiane e da 14 Paesi, tra cui spiccano il ritorno degli Stati Uniti, Regno Unito e Irlanda. Immancabile protagonista sarà la Gran Sala dei formaggi con le sue proposte di degustazione tra Presìdi Slow Food e grandi caci italiani e internazionali, e l’Enoteca, che con le sue 400 etichette selezionate dalla Banca del Vino. Sempre presenti, ad animare piazze, cortili e strade di Bra, le interpretazioni regionali delle cucine di strada e le originali preparazioni dei Food Truck, da abbinare all’ampia offerta dei birrifici artigianali.

Spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa: “Si tratta di un’iniziativa internazionale e di grande attualità, la nostra biodiversità deve essere difesa ma anche creata. In Piemonte i pascoli alpini rappresentano un terzo della superficie agricola regionale e vogliamo che continuino a essere un esempio di integrazione tra l’attività di allevamento e mantenimento dei paesaggi montani, una cornice ideale per creare il formaggio, che permette al Piemonte di avere 10 Dop, 23 filiere e un prestigio riconosciuto a livello mondiale”. “Tutelare il formaggio - sottolinea la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini - , significa anche fare politica, curare il pianeta, tenere aperta o no un'attività, tutelare un paesaggio e le sue comunità, uno stile di vita, fare cultura, difendere la memoria, la biodiversità, l'accessibilità alle risorse e al sapere".

Cuore delle riflessioni di Cheese sarà la Casa della Biodiversità che oltre alle conferenze e alle proiezioni serali, in questa edizione ospita i forum e gli aperitivi. Nella piazzetta Valfrè di Bonzo i visitatori della manifestazione potranno esplorare il mondo dei pascoli e dei prati stabili grazie a un percorso sensoriale a tappe. Un luogo in cui liberare i sensi e addentrarsi tra profumi, suoni e sapori.

E poi, si continua con i Laboratori del Gusto, ospitati sia a Bra che nella Banca del Vino di Pollenzo, per avventurarsi tra sapori e abbinamenti più o meno noti, e gli Appuntamenti a tavola, in cui cuoche e cuochi, italiani e internazionali, faranno scoprire diversi ecosistemi, tra montagna e vie della transumanza. Entusiasta il sindaco di Bra Gianni Fogliato: “Cheese è il nostro orgoglio, non ha un’area fieristica, è la città stessa a ospitare l’evento tra le sue vie e le sue piazze, grazie anche alla disponibilità e alla consapevolezza dei cittadini. I valori di questo evento sono anche al centro della presentazione della candidatura di Alba, Bra, Langhe e Roero a Capitale italiana della Cultura 2026 e del gemellaggio con Betlemme”.



Mariano Rabino, presidente Ente Turismo Langhe Monferrato Roero ha voluto rimarcare la crescita di Cheese dal 1997, che è avvenuta di pari passo con una maggiore consapevolezza turistica del territorio. “Prima si puntava sulla qualità poi si è passato a un turismo consapevole ed esigente. Anche noi vogliamo essere all’altezza delle aspettative del nostro territorio, tutelandone la bellezza e la magnificenza, puntando sulla sostenibilità e il coinvolgimento prima che sul tornaconto economico”.

È toccato poi al fondatore di Slow Food Carlo Petrini il compito di chiudere la presentazione e lo ha fatto con la sua solita schiettezza: “Sarà una manifestazione di grandi numeri e sorprese eclatanti, un po’ per il prestigio che si è consolidato, un po’ per le reti che gravitano attorno a Cheese. Spero che questo evento non sia solo una gemma che fiorisce ogni due anni, ma un’occasione per sviluppare un’idea di turismo sostenibile e che dia continuità al tessuto sociale nel tempo”. E poi la stoccata finale: “Vorrei stimolare le autorità e gli addetti ai lavori. Di turismo invasivo si può morire, non serve a nulla l’offerta gourmet o stellata se i nostri borghi muoiono, se i locali sono sfitti, i bar chiusi, se gli anziani hanno perso i luoghi della socialità e si è persa l’anima dei paesi, quella che si respirava nelle osterie e nei negozi di vicinato”.

Daniele Vaira

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