Ha preso il via in Tribunale ad Asti il procedimento che vede l’ex sindaco di Santo Stefano Roero Renato Maiolo chiamato a rispondere di maltrattamenti aggravati nei confronti di un'ex dipendente dello stesso Comune.
Dopo il rinvio a giudizio dell’ottobre scorso su decisione del Gup Giorgio Morando (la richiesta era stata avanzata dal sostituto procuratore Simona Macciò), il processo ha preso inizio con l’udienza celebrata lo scorso 19 giugno davanti al tribunale in composizione monocratica, giudice Elisabetta Chinaglia mentre la pubblica accusa è rappresentata dal pubblico ministero Cristiano Palumbo.
L’udienza ha visto la costituzione della parte offesa come parte civile col patrocinio dell’avvocato torinese Chiara Luciani, dopodiché il giudice ha ammesso le prove richieste fissando due nuove date per l’audizione dei testi di accusa e difesa: i primi verranno ascoltati nell’udienza già fissata per il prossimo 9 novembre, mentre una settimana dopo, 16 novembre, toccherà ai secondi.
La difesa dell’ex sindaco, rappresentata dall’avvocato albese Roberto Ponzio, ha indicato quale proprio consulente tecnico il medico legale torinese Lorenzo Varetto. Tra le contestazioni mosse dal difensore c’è infatti l’effettiva presenza di un nesso di correlazione tra le condotte contestate all’amministratore pubblico nei confronti di quella che all’epoca dei fatti era una sua sottoposta e l’insorgere, anni dopo, di una malattia professionale in capo alla donna riconosciuta dall’Inail e che sarebbe causa di un’incapacità lavorativa che lo stesso istituto per la prevenzione degli infortuni ha valutato in una misura del 12%.
Prima ancora il giudice sarà chiamata a verificare l’effettività di condotte che gli inquirenti sostengono essersi verificate in un lasso di tempo compreso tra il luglio 2012 e il 5 agosto 2019, integrando un capo di imputazione che rimanda a quanto contemplato dall’articolo 572 comma 3 del Codice Penale, per una fattispecie di reato punita con la reclusione da 4 a 9 anni.
In particolare, secondo l’accusa, nella sua qualità di sindaco il 72enne agricoltore avrebbe messo ripetutamente in atto condotte vessatorie nei confronti della dipendente, che presso il municipio roerino era istruttore amministrativo addetta a servizi quali l’edilizia pubblica e privata, sottoponendola a "un regime di vita doloroso", frutto di "condotte svilenti, messe in atto anche di fronte a terzi".
Accuse e addebiti che l’ex sindaco respinge in toto, come già ribadito dal suo legale: "Il mio assistito si propone di dimostrare la correttezza del suo operato, contestando che tra la malattia accertata anni dopo possa essere in nesso causale col rapporto di lavoro", gli argomenti avanzati dall'avvocato Ponzio.
- 29 giugno 2023, 07:02
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Il municipio di Santo Stefano Roero