Una situazione – quella dell’ordine pubblico della città di Cuneo – che in riferimento ad alcune aree specifiche come il Movicentro, il piazzale della stazione e corso Giolitti ha occupato e occupa costantemente le cronache locali. Ma che secondo quanto riportato nella prima serata di consiglio comunale del capoluogo di provincia (tenutasi ieri, lunedì 26 giugno) si sta ampliando a macchia d’olio andando a coinvolgere anche corso Monviso, parco Parri e piazza Boves.
Proprio su quest’ultima area si è concentrata l’interpellanza di Mavy Civallero (SiAmo Cuneo), che ha intercettato la preoccupazione dei residenti: “La piazza e le vie circostanti sono teatro di violenze sempre più frequenti da parte di soggetti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, sostanze che vengono comunque compravendute sotto la luce del sole e in maniera spudorata – ha detto - . I residenti si vedono limitati nel diritto di percorrere le strade della propria zona di residenza per evitare pericoli e incontri con persone poco raccomandabili, mentre diversi esercenti sono tenuti sotto l’occhio delle forze dell’ordine”.
“Perché l’amministrazione ha ritenuto di dover concedere la licenza di apertura all’ennesimo locale notturno che non farà che acuire la problematica? C’è da aver paura, e lo dico come donna, ad attraversare la zona. L’area è già stata teatro di eventi gravi nel corso degli anni, serve un intervento serio per evitare che la situazione peggiori ancora: mettetevi una mano sul cuore e pensate ai residenti” ha concluso Civallero.
"Il problema nasce dal Centro, ma si sta allargando"
Tra i consiglieri intervenuti, Paolo Armellini (Indipendenti) sottolinea le preoccupanti notizie che arrivano da piazza Boves: “Una fotocopia di quel che accade in corso Giolitti – ha detto - : non si tratta dello spostamento del rischio, ma dell’ampliamento dell’area geografica cui sottintende. Ma voi andate a parlare con i cittadini? Bisogna ascoltarli, si lamentano di schiamazzi e risse continue nella notte”.
“Se si pensa di risolvere il problema con la presenza, attiva o passiva, delle forze dell’ordine non si va da nessuna parte – ha aggiunto Beppe Lauria - : serve il coinvolgimento del quartiere e dei residenti. Personalmente ho sempre difeso ‘la movida’, ma quello di cui si parla adesso penso non abbia niente a che fare con il divertimento giovanile; la situazione è difficile da anni e ora va ad aggravarsi con l’apertura di una nuova attività”.
“Una vergogna la realtà di piazza Boves, che ben conosciamo noi del circolo ‘L Caprissi: succede di tutto e di più, tra ubriachezza, litigi, risse e quant’altro. Mi spiace per i residenti, che conosco: non riescono a dormire. Serve che l’amministrazione dia una mano, che faccia tutto quel che è in suo potere” ha aggiunto Franco Civallero (FI).
Senza negare la difficoltà della situazione Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) si è scagliato contro i propri colleghi di minoranza politicamente opposti: “Se non fosse una situazione drammatica per gli abitanti del centro storico verrebbe da sorridere perché, ragazzi, ve lo siete voluto – ha detto - : è il frutto del neoliberismo, una follia collettiva incancrenitasi grazie all’assenza di un vero piano commerciale. Questa è la società avanzata che avete voluto costruire; le cause sono strutturali, oltre che di gestione amministrativa comunale”.
Serale: "Il Comune non può agire su aperture e chiusure dei locali"
La risposta all’assessore e vicesindaco Luca Serale: “Con il PISU abbiamo riqualificato il centro storico rendendola più ‘frizzante’, e questo si è portato dietro un fenomeno fisiologico rispetto a una città che era e che è in trasformazione profonda – ha sottolineato - . Tra istituzioni ci parliamo, così come accogliamo le istanze e le segnalazioni del comitato di quartiere: l’attenzione è altissima e non vogliamo sottrarci a ruolo e responsabilità”.
“La situazione non ci aiuta dal punto di vista degli orari di chiusura, perché oggi non c’è un vero vincolo – ha continuato Serale - . Stesso discorso sul tema delle aperture: purtroppo l’amministrazione comunale non può intervenire in questo senso. Il nostro impegno, comunque, non viene meno: siamo partiti tre mesi fa convocando i locali che ci venivano segnalati dai residenti della zona e incontreremo anche Arpa per i temi legati al rumore”.