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Attualità | 16 giugno 2023, 20:06

Ceva, grazie al 'bando distruzione' un museo a cielo aperto dedicato alla 'street art'

Il progetto, premiato dall'iniziativa di Fondazione CRC, era nato con la riqualificazione di via Rovella

Il murale in via Rovella

Il murale in via Rovella

Un murale per riqualificare e dare colore a via Rovella, troppo spesso oggetto di atti vandalici. 

Con questo intento era nato a Ceva il murale “Tan, green and pink flowers", realizzato in via Rovella e inaugurato lo scorso gennaio (leggi qui)

Un'opera che racconta le peculiarità della città e che ha unito tanti giovani, sotto la guida di due noti street artist milanesi, SteReal, alias Stefania Marchetto e KayOne, Marco Mantovani. Un'idea vincente non solo per valorizzare un'area della città, ma anche per stimolare il rispetto della 'cosa pubblica'. 

L'iniziativa è stata così apprezzata che il Comune ha deciso di proporre un progetto dedicato alla 'street art' al bando distruzione promosso da Fondazione CRC per creare un vero e proprio museo a cielo aperto. 

La proposta, che prevede di intervenire sul  muro esterno del nuovo Sferisterio, su quello del vecchio Tirassegno e su quello della sede del nuovo Museo del fungo, è risultata vincente e sarà finanziata con un contributo di circa 14mila euro.

“Grazie ad un’idea nata quasi per caso, stiamo trasformando la nostra città in un museo a cielo aperto, dove si potranno ammirare opere di artisti e creativi, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero”.- commenta il sindaco di Ceva,  Vincenzo Bezzone - “La decisione di partecipare a questa misura è nata dalla bellissima accoglienza ricevuta dall’opera muraria di via Rovella. Attraverso quell’intervento abbiamo avuto conferma che la street art poteva essere un modo nuovo e nello stesso tempo efficace per portare un po' di bellezza soprattutto nei punti di Ceva più critici dal punto di vista del degrado”.

“Il coinvolgimento dei giovani - prosegue il sindaco - in quella che può essere considerata anche un’esperienza di educazione civica, ci ha fatto sperimentare una via originale di condivisione della responsabilità nella tutela del bene comune. I numerosi muri candidati a successivi interventi, hanno fatto il resto. Le richieste sono state talmente tante che nell’impossibilità di scegliere chi accontentare, abbiamo pensato di proporre un Parco e quindi una serie di opere, diffuse in vari punti della città, con lo scopo di trasformare Ceva in un piccolo museo all’aperto di cui godere liberamente e senza problemi di accessibilità”.

L’idea e piaciuta così tanto che è stata condivisa non solo da molti cebani, ma anche da creativi provenienti da fuori provincia e dall’estero.

“Ringrazio - conclude il primo cittadino - tutti coloro che hanno sostenuto la candidatura del progetto, la Fondazione CRC con cui abbiamo trovato una piena sintonia e tutte le realtà cebane che si sono fatte in quattro per fare in modo che il progetto del Parco raggiungesse il traguardo. Un sentito ringraziamento, al gruppo dei volontari civici, al CFP Cebano Monregalese, all’ASD AMA BRENTA BALUN CEVA, all’ASD AMA BRENTA CALCIO CEVA e al Gruppo Micologico Cebano. Tutti si sono candidati come partner del progetto e facendo squadra riusciremo presto a dar gambe a questo sogno ancora in volo”.

Arianna Pronestì

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