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Attualità | 14 giugno 2023, 09:36

A Villafalletto i destini incrociati di Sacco e Vanzetti si ritrovano in un quadro esposto a Parigi

La storia dei due emigranti italiani, ingiustamente condannati negli Stati Uniti, viene raffigurata dal pittore Eugenio Tellez e scoperta casualmente da Chiara Mezzalama, figlia della contessa Elena Falletti di Villafalletto

Chiara Mezzalama con il quadro disegnato da Eugenio Tellez dedicato a Sacco e Vanzetti

Chiara Mezzalama con il quadro disegnato da Eugenio Tellez dedicato a Sacco e Vanzetti

Cosa accomuna Villafalletto, in provincia di Cuneo e Torremaggiore in provincia di Foggia?

Perché due minuscoli puntini, uno in Piemonte e l’altro in Puglia, sono stati evidenziati, con i nomi dei due paesi, sulla sagoma che rappresenta l’Italia in una grande tela (della misura di 160 cm di base per 112 cm di altezza), esposta a Parigi?

Il filo conduttore di questa storia unisce il pugliese Nicola Sacco e il piemontese Bartolomeo Vanzetti  che, a inizio ‘900, emigrarono negli Stati Uniti per cercare fortuna. Qui però trovarono la morte, condannati alla sedia elettrica, il 23 agosto 1927, per essere stati anarchici e tacciati di aver commesso omicidi e rapine a mano armata, nello Stato del Massachusetts.

Nicola Sacco aveva appena 36 anni, mentre Bartolomeo Vanzetti ne aveva 39 al momento della tragica esecuzione.

Ma il destino ha un modo curioso di svelare la verità nel corso del tempo. Cinquant'anni dopo la morte, nel 1977, la loro memoria venne finalmente riabilitata dal governatore dello stesso Stato americano in cui venne inflitta la pena capitale. Egli riconobbe gli errori processuali commessi mezzo secolo prima e proclamò la loro innocenza.

La storia dei due italiani è sintetizzata, con dovizia di particolari, nel grande quadro disegnato in bianco e nero dall’artista cileno Eugenio Tellez esposto, fino ad un mese fa, nella mostra personale ‘L’ombra di Saturno’, allestita a Parigi alla Maison de l’Amerique Latine.

La tela ha attirato l’attenzione di Chiara Mezzalama, figlia della contessa Elena Falletti di Villafalletto e del compianto diplomatico Francesco Mezzalama.

La scrittrice e traduttrice vive tra Roma e Parigi e, proprio nella capitale francese, su consiglio di un amico che era a conoscenza delle sue origini villafallettesi, si reca a visitare la mostra.

 “Sono stata piacevolmente sorpresa e mi sono emozionata molto – afferma Mezzalama – nel vedere l’opera di Eugenio Tellez. Ho notato per prima cosa il nome di Villafalletto e poi i disegni che rappresentavano Bartolomeo Vanzetti con molti particolari

Ho spiegato a Tellez, presente in quel momento alla mostra, che in quella tela aveva scritto il nome del paese d’origine di mia mamma, dove spesso torniamo.

Subito mi sono riaffiorati alla mente i racconti di mia madre che ricordavano i legami della mia famiglia con quella dei Vanzetti.

La sorella di Bartolomeo era infatti stata la segretaria di mio nonno (il conte Corrado Falletti, di cui oggi porta il nome la banda musicale del paese n.d.r.)

Ho subito pensato - afferma Chiara Mezzalama - che la collocazione migliore per quel quadro avrebbe dovuto essere a Villafalletto

Il suo valore di quotazione era di 12 mila euro, ma Eugenio Tellez è rimasto talmente colpito dalla bella coincidenza che, con un grande gesto di generosità, ha deciso di donarlo al Comune".

Immediatamente il sindaco di Villafalletto, Pino Sarcinelli viene informato dell’omaggio che verrà fatto al paese dal pittore cileno al paese che ha dato i natali a Vanzetti.

Abbiamo deciso di festeggiare con i concittadini l’arrivo del quadro durante l’evento di ‘Villafalletto sotto le stelle’ in programma per giovedì 27 luglio – dice con  entusiasmo Sarcinelli – ma dobbiamo tenere conto anche della disponibilità dell’artista ottantaseienne che dovrà raggiungere l’Italia dal Cilequindi la consegna ufficiale dell’opera potrebbe avvenire anche qualche giorno dopo la data prevista.

Ricorderemo in questa occasione il nostro concittadino Bartolomeo che in paese era chiamato con lo pseudonimo piemontese di ‘Tumlin’.

In sua memoria a Villafalletto – continua Sarcinelli - sono state apposte in passato due targhe, una sulla casa in cui era nato l’11 giugno del 1888,  in corso Umberto e l’altra in piazza Mazzini, di fronte al Municipio, apposta nel 1977 in occasione dei 50 anni dalla sua morte e di quella di Nicola Sacco .

Molto probabilmente - conclude il sindaco –  il quadro sarà esposto nella sala del Consiglio Comunale”.

I due italiani ingiustamente condannati alla pena di morte negli Stati Uniti sono stati ricordati in molti film tra cui l’indimenticabile ‘Sacco e Vanzetti’ per la regia di Giuliano Montaldo (che nel 2014 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Villafalletto).

La pellicola fu realizzata nel 1971 e aveva come protagonisti Gian Maria Volonté nei panni di Vanzetti e Riccardo Cucciolla in quelli di Sacco.

Il film è passato alla storia anche per la colonna sonora scritta da Ennio Morricone e l’indimenticabile canzone cantata da Joan Baez ‘Here's to you, Nicola and Bart’.

Grazie a questo quadro Bartolomeo Vanzetti, le cui ceneri furono riportate in Italia (il 14 ottobre 1927) e tumulate nella tomba di famiglia del cimitero di Villafalletto, a distanza di  96 anni dalla sua morte, verrà ancora una volta ricordato come è scritto nella frase sulla lapide affissa al muro della sua casa natale: ‘apostolo di fede che pagò con la vita l’amore per gli umili’.

 

Ma cosa raffigura esattamente la grande tela realizzata nel 2022 da Eugenio Tellez dal titolo “Sacco e Vanzetti”?

Il quadro è diviso in due parti: nella sezione di sinistra in alto è disegnato il simbolo con la ‘A’ di anarchia, racchiuso in un cerchio.

Sotto sono raffigurate le sagome scure di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti entrambe con in testa il cappello e in mano una pistola.

Nella metà del quadro è disegnata l’Italia con i nomi dei due paesi d’origine: Villafalletto (in Piemonte) per Bartolomeo Vanzetti e Torremaggiore (in Puglia) per Nicola Sacco.

La parte sinistra della tavola è divisa dalla destra da una linea verticale che si spezza per lasciare spazio al disegno di un piroscafo che salpa per l’America.

Sulla porzione destra, in alto è raffigurata una mano rivolta verso il basso che, a sua volta afferra lo scheletro di un’alta mano dalle cui cinque dita si diramano simbolicamente i cinque nomi legati alla condanna a morte dei due uomini.

Dal mignolo parte il nome di Alvan Tufts Fuller, l’allora governatore del Massachusetts che condannò a morte sulla sedia elettrica i due anarchici.

All’anulare è collegato il nome del procuratore distrettuale Frederick G. Katzman che, durante il processo, accusò i due italiani di rapina a mano armata e omicidio.

Dal medio scaturisce il nome del giudice Webster Thayer, della Corte dello Stato del Massachusetts, che li condannò alla sedia elettrica. In particolare dopo aver fatto accusare Vanzetti per rapina, lo fece incriminare anche per omicidio.

Il dito indice, riporta la data della loro esecuzione, avvenuta a Boston il 23 agosto 1927 e indica il nome del penitenziario di Charlestown, dove sono stati detenuti per 6 anni, dopo la sentenza del processo avvenuto il 14 luglio 1921.

Lo sguardo viene catturato dalla potente immagine delle due sedie elettriche, su cui Nicola e Bartolomeo sono stati fulminati dall'elettroshock.

Alla base di una si può notare il nome di Vanzetti facilmente riconoscibile anche per il simbolo del pesce, disegnato da Tellez per rappresentare il lavoro di pescivendolo che il villafallettese svolgeva in America.

Mentre al di sotto del nome Sacco, è  invece disegnato un paio di scarpe, simbolo del suo mestiere di ciabattino.

L’artista Eugenio Tellez ha dimostrato di conoscere bene la sventurata storia della vita di Sacco e Vanzetti, tanto da sintetizzarla  con molti dettagli nel quadro a loro dedicato che, dalla fine di luglio, tutti potranno ammirare a Villafalletto.

Anna Maria Parola

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