In un battibaleno, in modo inaspettato, sono diventati famosi come i "Carota Boys", colorati e divertenti tifosi di Jannik Sinner, numero uno del tennis italiano, numero nove al mondo.
Da Revello, paese di residenza dei sei tifosi a star dei social: inquadrati da telecamere, protagonisti di selfie sulle tribune dei recenti appuntamenti tennistici internazionali, come di post sulle pagine sportive.
Il loro profilo Instagram creato domenica scorsa, in viaggio verso Parigi, conta già circa 5.500 followers.
“Con te nella vittoria e nella sconfitta. Let's go Jannik” dicono dopo l’eliminazione del loro beniamino, sul campo Court Philippe Chatrier nella capitale di Francia, al Roland Garros. “Ci sono giorni in cui può essere difficile trovare la forza per urlare a squarciagola il tuo nome, ma non per noi”.
Il tifo dei “Carota boys” non si spegne.
Chi sono? Eccoli i giovani revellesi: Enrico Ponsi detto Lerry, Francesco Gaboardi detto Gabo, Alessandro Dedominici detto Dedo, Alberto Mondino detto Mondo, Lorenzo Ferrato detto Bumba e Gianluca Bertorello detto Bertu. Hanno tra i 26 e i 28 anni, di professioni diverse: da agricoltore, a panettiere, a impiegato, a tecnico, tutti accomunati dalla passione del tennis, praticato a livello amatoriale e dal tifo per il campione altoatesino dai capelli rossi.
Rosso carota, uno dei motivi di ispirazione, ma non solo, racconta Enrico, portavoce del gruppo: “Il tutto è nato per scherzo. L’idea della carota è legata ai suoi capelli certo, ma anche alla volta in cui durante un match a Vienna, divorò una carota, anziché la classica banana, per calmare fame e sostenersi".
L'ingresso dei Carota Boys al Roland Garros.
https://www.instagram.com/reel/CtG92rQoOWP/?igshid=MzRlODBiNWFlZA==
E’ stata pensata in occasione degli Internazionali di tennis di Roma al Foro Italico, a cui i sei hanno deciso di partecipare, nel maggio scorso. “Avevamo creato un gruppo Whatsapp per la trasferta e uno di noi ha postato un link con i costumi da carota. Abbiamo deciso di comprarli per sostenere Sinner, ma anche tutti gli altri tennisti italiani, in questo nostro ambito sportivo che sta vivendo un buon momento, con belle promesse".
Come siete arrivati al Roland Garros di Parigi? "In tribuna a Roma siamo stati notati. Ci hanno chiesto dei selfie. Poi, alcuni giorni dopo, siamo stati contattati dalla pagina Instagram di Sport e Salute che ci ha messo in contatto con i manager Lavazza. Ci hanno voluto conoscere nella sede di Torino e invitati a Parigi, ospiti del loro villaggio, per l’incontro del numero uno azzurro che, purtroppo, è stato eliminato al secondo turno contro Altmaier".
La partenza per la capitale francese degli amici con i costumi in valigia, modello carota con ciuffo in testa, è avvenuta domenica scorsa.
Avete incontrato personalmente Jannik? "Non a Parigi, anche se dopo la partita è venuto presso di noi e ci ha regalato l’asciugamano che mostriamo in foto. Lo avevamo già sostenuto “in borghese” in una partita a Montecarlo, inseguendolo per un selfy. La cosa che ci ha fatto molto piacere è che ha ripostato in una sua storia instagram, la nostra foro scattata in tribuna a Roma".
Il prossimo appuntamento in panni dei Carota boys? "Sarà sicuramente annunciato sulla nostra pagina Instagram. Continueremo a seguire Sinner e gli altri. Per esempio puntiamo ad andare ad un altro grande appuntamento: le Nitto Atp Finals 2023 a Torino, nel mese di novembre per la terza edizione sabauda del grande appuntamento con il tennis maschile che coinvolge i migliori otto giocatori e le migliori otto coppie di doppio".
In paese come è stata accolta la nostra improvvisa notorietà? "Abbiamo ricevuto molti messaggi e in giro, nei negozi, siamo immediatamente riconosciuti. Ci emoziona. Non ci aspettavamo questo riscontro. Nella sua semplicità è stata una idea che è piaciuta molto. A Parigi siamo stati intervistati da testate giornalistiche e televisive internazionali. Per noi è un modo scherzoso e sano di vivere il tifo, di farlo in maniera simpatica, ma anche rispettosa, secondo l’etica del mondo del tennis".