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Attualità | 20 maggio 2023, 07:00

Alba, il nuovo vestito della Cattedrale dal sapore ottocentesco

Venerdì 19 maggio la Diocesi di Alba ha organizzato un incontro aperto a tutta la comunità per presentare i lavori e gli esiti dell’ultimo restauro.

La facciata della Cattedrale di Alba riportata ai fasti dell' '800

La facciata della Cattedrale di Alba riportata ai fasti dell' '800

25 anni di restauri, interni, esterni, sotterranei, sui beni mobili e immobili, per guardare al futuro della Cattedrale di Alba, che risale a circa 1500 anni fa, arrivata fino ai giorni nostri dopo quattro radicali ricostruzioni, molte committenze, restauri e tanta Fede.

In occasione delle giornate di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico, promosse dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto, nella serata di venerdì 19 maggio, la Diocesi di Alba ha organizzato un incontro aperto a tutta la comunità per presentare i lavori e gli esiti dell’ultimo restauro.

L’occasione ha permesso inoltre di raccontare alla comunità le iniziative di valorizzazione portate avanti dall’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici nell’ambito dell’accessibilità, dell’inclusione e della partecipazione, temi centrali dell’iniziativa promossa dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto per l’edizione 2023 e che coinvolgeranno la Cattedrale albese.

Dopo i saluti istituzionali da parte del Vescovo Marco Brunetti, del parroco del Duomo don Dino Negro, del vice sindaco Carlotta Boffa, accomunati dal concetto di visione della Cattedrale come centro per la comunità, come riferimento per i fedeli e come luogo di grande valore storico e culturale anche in chiave turistica, assolutamente da preservare, come fatto finora, anche grazie ai contributi di privati e della Fondazione CRC, rappresentata dal presidente Ezio Raviola e dal vice Francesco Cappello, la parola è passata ai relatori.

Liliana Rey Varela, della Sovraintendenza per le Province di Cuneo, Asti e Alessandria, Silvia Gallarato la responsabile dei beni culturali ed ecclesiali della Diocesi di Alba, il direttore dei lavori Arch. Giorgio Gilardetti, e il responsabile dei restauri Alessandro Nicola, hanno fatto rivivere al pubblico gli interventi salienti, la storia e le prospettive future della Cattedrale.

La storia racconta di una Cattedrale giunta a noi dopo 1500 anni di vicende, dalla prima fase proto cristiana, a costanti lavori di ampliamento, in base ad un sentimento di importanza che i vari Vescovi e le varie generazioni hanno voluto imprimere, per offrire alla comunità un luogo importante di fede e aggregazione. Si è passati tra le varie epoche storiche, ed a noi è arrivata la Cattedrale del 1800, con evidente la mano dell'architetto Arborio Mella che ne ha dato l’impronta neo-gotica negli anni ’60-‘70 del XIX secolo.

«E su questo si è lavorato negli ultimi 25 anni - ha precisato Silvia Gallarato - in un cantiere continuo a livello strutturale e decorativo, per poter rendere il Duomo un luogo ricco di storia, e con progetti che sono nati anche cammin facendo, e che hanno dato ancora più importanza storica all’edificio. Basti pensare al tetto della cappella di San Teobaldo, alla torre campanaria, alla facciata d’ingresso riportata allo splendore dell’800, alle vetrate absidali, al rifacimento del pavimento che ha portato alla luce le origini con gli scavi archeologici che sono diventati un percorso, con la nascita del MUDI, molto apprezzato dai turisti, all’intervento sul petalo di vetro del rosone centrale e ai pinnacoli esterni».

Un lavoro che ora ha donato alla comunità di Alba un Duomo con il vestito elegante che merita, dove però sono stati lasciati di proposito i segni della storia, come per far ricordare tutti i momenti passati: i fori delle bombarde, le macchie dei fumi durante i mercati dei primi decenni del XX secolo, i segni dei tetti mercantili appoggiati alle colonne. Anche questo è bellezza.

SABATO 20 MAGGIO, ore 21.00, la Cattedrale di San Lorenzo accoglierà il concerto spirituale “Mysterium Salutis” dell’Alba vocal ensemble, accompagnato dal direttore Giuseppe Olivero e all’organo da Gabriele Studer.
L’ingresso è libero.

Livio Oggero

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